Una passeggiata tra i Borghi della lettura con il Sindaco Ciccone

01.05.2021

Sindaco vorrei iniziare questo nostro dialogo chiedendoLe innanzitutto come sta Macchiagodena, come sta la Sua gente? Com'è la situazione Covid? Com'è andata?

In questo momento particolare la situazione è buona, perché siamo comune Covid free. L'ultimo caso lo abbiamo avuto il 5 marzo, e da allora non abbiamo avuto più nessun caso Covid. Da circa tre settimane, non abbiamo avuto più positivi. Complessivamente dall'inizio della pandemia, (prima e seconda ondata) abbiamo avuto esattamente 80 casi. Il punto più alto è stato di 23 casi contemporaneamente, ma nessun problema particolare, se non di tipo marginale. Solo in alcuni casi abbiamo dovuto prendere provvedimenti di chiusura della scuola, ma complessivamente la scuola è stata toccata dal Covid con un insegnante e due bambini che sono risultati positivi. Qui a Macchiagodena abbiamo la scuola dal nido fino alla terza media, ed è stata sempre gestita in maniera attenta ed accurata la situazione del Covid sia all'interno della scuola e sia all'interno del paese. Questo grazie anche alla collaborazione fattiva dell'Associazione di Protezione Civile "Pietro Lalli", che opera sul territorio da diversi anni e che ha partecipato in maniera forte e determinante nella gestione del covid-19. Siamo partiti da subito anche con il progetto regionale "Record" per la consegna prima di farmaci a tutti gli anziani e a chi ne faceva richiesta nel territorio comunale e successivamente, oltre ai farmaci, anche di beni di prima necessità. Grazie ai sussidi che ci sono stati concessi dallo Stato, siamo riusciti a consegnare i buoni alimentari a tutte le persone che ne hanno fatto richiesta, a tutte le famiglie, abbiamo garantito a tutti quelli che avevano necessità, almeno quelle alimentari, di poter avere ottenere dei buoni in rapporto al numero dei componenti del nucleo familiare, così come pure per fitti e utenze. Credo che abbiamo gestito in maniera attenta e oculata questo momento. Siamo riusciti anche a dare dei contributi alle imprese, che saranno erogati proprio in questi giorni. Speriamo che la situazione possa continuare ad essere gestita così. Speriamo di poter dire che la riapertura di questi giorni sia quella definitiva, che non si sia più costretti a chiudere.

Il Suo comune si è distinto, e ha guadagnato per questo spesso la scena nazionale, per aver scelto la cultura come trampolino di rilancio, e forse dentro la cultura meglio parlare del libro come elemento di distinzione. Perché questa scelta?

Nel 2016 siamo stati tra i primi comuni in Italia ad aderire ad un Network che abbiamo considerato da subito molto importante: Il network "Borghi della lettura", e abbiamo voluto fortemente che il nostro Castello diventasse sede nazionale dei Borghi della lettura. Questo perché crediamo che lo spettro più grande che si possa avere in comuni come il nostro è quello dello spopolamento.

Questo spopolamento può essere combattuto, - a nostro modo di vedere - soprattutto attraverso la cultura, non necessariamente cultura e turismo, cultura e ambiente. Ma attraverso la cultura strettamente intesa, cioè la voglia di fare cultura, nelle sue varie forme prima fra tutte il libro.

E per questo abbiamo voluto realizzare una piazzetta, quella dove ora ci troviamo, che è una vera e propria biblioteca all'aperto, dove si possono portare dei libri, si possono leggere dei libri, si possono - come diciamo sempre - anche "rubare" dei libri. Se il motivo del "furto" è quello di leggere e acquisire cultura.

Di recente abbiamo arredato questa piazzetta con delle "panchine letterarie", opera di una ditta di Apricena specializzata proprio nella realizzazione di questo tipo di "panchine letterarie". Ne abbiamo realizzato sette, tre delle quali sono installate proprio nella piazzetta della lettura. Non potevamo non tener in conto che quest'anno è il settecentesimo anniversario della morte di Dante e, per questo motivo, due delle sette panchine le abbiamo dedicate proprio al Sommo poeta, al quale abbiamo anche dedicato un progetto che si chiama "La Divina Commedia in cento Borghi" che è partito proprio dal nostro comune: è un recital itinerante, ideato da un artista di Frosinone, Matteo Fratarcangeli, che prevede la recita di un canto della Divina Commedia in 100 diversi Borghi d'Italia, che hanno aderito a questa iniziativa, un po' anche a sorpresa.

Hanno aderito 100 Borghi di tutte le 20 regioni d'Italia, anche Borghi importanti per la loro storia per la loro cultura, come Corleone, Amatrice, Norcia, Arquata del Tronto... Borghi in cui Macchiagodena si farà promotore di cultura. Ed è forse la prima volta che è un piccolo borgo a farlo.

Generalmente i piccoli Borghi sono quelli che "subiscono" proposte di questo genere, invece questa volta è un piccolo Borgo che si propone di andare a fare cultura in altri Borghi e in centri più grandi.

L'ultima proposta è dal sapore più squisitamente turistico, ma fortemente culturale è "Portami un libro e ti regalo l'anima". Cos'è? Come nasce? Come sta andando?

Direi che sta andando molto bene, anche un po' a sorpresa. Il progetto si chiama "Genius Loci. Portami un libro ti regalo l'anima". Genius Loci è la voglia di mantenere le tradizioni, la cultura, l'anima che ogni piccolo borgo ha e che non vuole perdere mai, né per il trascorrere del tempo, né per le difficoltà, né per il passaggio da una generazione all'altra. Noi vogliamo condividere questa capacità, che i piccoli Borghi hanno con altre realtà e perciò, ci siamo fatti promotori di questo progetto, per mettere a disposizione il Genius Loci della nostra realtà di quanti hanno il desiderio di venire a vivere qui. Diciamo "a vivere" qui, anche se per tre, quattro giorni. Non in quanto turista, ma da cittadino temporaneo della nostra comunità. Abbiamo però, come contropartita al soggiorno gratuito, posto la condizione di portare un libro.

Cosa vuol dire portare un libro? Intanto arricchire la nostra piccola biblioteca all'aperto, poi ci devi dire perché porti quel libro, cosa lega la persona a quel libro e soprattutto, quello che ci interessa di più, quando il visitatore, "concittadino provvisorio" della nostra comunità, va via ci deve raccontare quello che ha visto, quello che ha vissuto in questi giorni, anche le cose non belle, e le emozioni che ha vissuto in questi giorni, che saranno raccolte in un libro. Sarà il racconto delle cento vacanze che regaleremo qui a Macchiagodena.

Ora Sindaco proviamo ad allargare un pochino l'obiettivo. a guardare un po' più estesamente nella nostra regione, il Molise, che ha una forte vocazione turistica, è una una terra meravigliosa, forse non sempre corrisposta in questa sua vocazione. L'ultima scoperta di questi giorni a Isernia, dove è stata rinvenuta la testa di una statua marmorea presumibilmente di Augusto, né una prova.

Tra le regioni del centro-sud il Molise è quello che è meno capace di attrarre i flussi turistici, tranne qualche piccola eccezione sulla costa, per il resto, purtroppo, non è stato, almeno fin qui, capace di attrarre flussi turistici.

Il Covid ha certamente fatto saltare il concetto di turismo tradizionale, e questo ha portato ad una riscoperta dei piccoli Borghi, una riscoperta di quell'Italia diversa, che permette anche il distanziamento sociale, che permette di godere di una vacanza nonostante il Covid. Abbiamo notato che in effetti un po' tutti Borghi, così come il nostro, si sono attrezzati per poter accogliere questo tipo di turismo.

È fin troppo evidente che non possiamo permetterci i numeri delle altre regioni. Noi confiniamo con la Puglia, con la Campania, con il Lazio ed è ovvio che non possiamo pensare di fare i numeri di queste regioni.

Però possiamo creare, realizzare, ospitare, lavorare per un turismo d'élite, un turismo dedicato a particolari categorie di visitatori, perché bastano piccoli numeri per poter cambiare le sorti di queste realtà. Penso al turismo religioso, valorizzando il grande patrimonio religioso che abbiamo, come può essere il santuario di Castelpetroso, la Cattedrale di Isernia... Ma anche un turismo archeologico - e proprio quello che è accaduto in questi giorni con ritrovamenti di grandissima importanza storica, dimostra che possiamo farlo - ma penso ai siti archeologici di Sepino, al museo di Isernia e molto molto altro. Abbiamo tanto abbiamo tanto, dobbiamo convincerci che quello che abbiamo deve essere valorizzato e deve essere proposto nel modo giusto. Non possiamo non accorgerci di come tante regioni, anche vicine a noi, hanno molto meno di noi, ma sanno proporlo meglio. Penso ad esempio a quello che è accaduto e che sta accadendo tutt'ora in Basilicata con Matera. Matera, può essere un segnale, può essere un esempio di come può crescere il Molise senza snaturare e senza snaturarsi.

E a proposito di questo snaturarsi e della nostra costa, che ha citato poco fa, nelle scorse settimane ha tenuto banco la questione del progetto denominato "South Beach", da amministratore, cosa ne pensa?

Pur senza entrare nelle scelte di colleghi, non posso essere d'accordo rispetto a una scelta di questo tipo. Il Molise va vissuto e va protetto, va salvaguardato per quello che è, non dobbiamo trasformarlo, adattarlo a grosse realtà. Non si può vendere un territorio in modo così clamoroso, dicevo prima, dobbiamo ritagliarci delle fette di mercato e abbiamo la possibilità di farlo. Abbiamo la necessità di continuare a lavorare verso questo tipo di turismo lento e soprattutto sostenibile. Quel tipo di progetto non va in questa direzione, è un po' - per usare un termine forte - prostituirsi al mercato. Personalmente una scelta così non riesco proprio a condividerla.

Un altro piccolo sguardo allargato sulla nostra Regione che ha pagato oltremodo l'insufficienza sanitaria e forse anche l'incapacità di che avrebbe dovuto gestire la situazione. I nostri ospedali, sono al collasso, continuiamo a non avere un Centro Covid regionale, rischiamo di perdere la camera iperbarica di Larino nei prossimi due mesi e hanno inaugurato moduli mobili di terapia intensiva senza personale. Come leggiamo tutto questo?

Anche questa è una valutazione alquanto difficile. Però, non possiamo esimerci dal fare delle valutazioni. Abbiamo certamente perso troppo tempo. Per quanto riguarda il "Vietri" di Larino, era una scelta che bisognava fare nel passaggio tra la prima e la seconda ondata. Una scelta che tanti sindaci, tra cui anche io, hanno stimolato più volte avanzando la proposta di utilizzare quel centro come Centro Covid regionale. Abbiamo avuto tempo per le terapie intensive, abbiamo avuto tempo per riorganizzare e ristrutturare la sanità Molisana. Abbiamo ospedali importanti che devono essere valorizzati e recuperati: quello di Agnone in primis, ma lo stesso ospedale di Venafro, così come va riqualificato l'ospedale di Isernia. Si è perso del tempo. Si è perso nel tempo perché pensavamo che la seconda ondata fosse di minore impatto rispetto alla prima, che per noi era andata abbastanza bene, almeno non con i numeri così elevati che abbiamo invece registrato.

Ci siamo fatti trovare impreparati, E questo ha significato il numero elevato di morti che purtroppo abbiamo registrato, il tracollo delle terapie intensive sempre piene, e un numero elevatissimo di positivi sul territorio.

A mio avviso c'erano le condizioni per fare meglio e si doveva fare meglio. Speriamo di riuscire a recuperare il tempo che è stato perso, perché non possiamo e non dobbiamo considerare il Covid come qualcosa che appartiene al passato, ma qualcosa che deve essere ancora combattuto. Per quanto riguarda la sanità, io non credo che dobbiamo fare gli sforzi per tornare com'era prima del Covid-19. Vanno fatti sforzi veri per migliorare la situazione della sanità pubblica del Molise. Il Covid ha solo messo in chiaro, in maniera forte, i grandi limiti della sanità Molisana. Il mio auspicio è che il Covid possa essere esempio, possa fare scuola e mettere le basi per creare una sanità pubblica al servizio di tutti i cittadini. Dovrebbero esserci anche le risorse per fare questo e non dobbiamo dimenticare che le risorse che stanno arrivando dall'Europa, sono in realtà dei debiti. Sono debiti che noi facciamo, che sottoscriviamo e che dovranno pagare i ragazzi di domani. E questo ci obbliga a investire nel modo migliore queste risorse, soprattutto per migliorare la sanità, poi va bene tutto il resto. Ma quello abbiamo visto, le tante vittime che abbiamo registrato... non dovrà più accadere. Poi va bene lo sviluppo del territorio, va bene la transazione ecologica, va bene la riqualificazione dei borghi. Ma la sanità deve restare la priorità.

Ieri è stato approvato il bilancio di previsione 2021-2023 nella nostra Regione. Le minoranze accusano mancanza di un vero progetto che guardi al futuro. Come sta il Molise?

Domanda difficile. Come difficile è la situazione. Il Molise sta scontando lo scotto di quello che è un problema serio che la nostra regione vive e soffre più che le altre realtà: quello dei numeri. La nostra realtà, sa che combatte quotidianamente contro lo spopolamento e che vede anno dopo anno ridurre i propri abitanti. Siamo scesi per la prima volta sotto il numero di 300.000 abitanti e francamente con un numero così esiguo di abitanti è difficile poter continuare a mantenere l'autonomia. Un'autonomia che io auspico, ma che necessità di politiche di risanamento e di sviluppo vere che fino ad oggi non sono state fatte.

Ci sono le possibilità per restare indipendenti anche con questi numeri, però va cambiato l'approccio al problema. È difficile fare con questi numeri un bilancio sano e con cifre reali. Io posso dire - per tornare un po' nel nostro piccolo - che qui nel nostro paesello ci siamo riusciti. Abbiamo trovato anche qui un bilancio particolarmente difficile, un bilancio che abbiamo risanato con delle scelte meticolose, scelte oculate e adesso anche qui abbiamo approvato il bilancio, quello di previsione già da tempo e ora anche il rendiconto e siamo riusciti a trasformare una situazione che sembrava difficilissima in una situazione positiva che ci permette anche di guardare con fiducia e con serenità al futuro.

Sindaco, come si prepara Macchiagodena a vivere questa estate, quali iniziative sono in cantiere?

Il Covid, come per il resto, ci penalizza anche in questo, ma non vogliamo restare fermi ad aspettare che il Covid possa farci spazio, partiamo da subito, già da maggio con un evento dedicato ancora ai libri. Abbiamo ideato quest'anno per la prima volta un mese di lettura di libri. Partiremo l'8 maggio con la presentazione del libro di Francesco De Core: "Mondiali 1982. La rivincita. Dalla polvere alla gloria, il trionfo dell'Italia", successivamente, il 15 maggio, un libro al quale noi teniamo molto, della nostra concittadina Nadia Verdile: "Carne viva. Una saga italiana fra otto e novecento"; poi, sabato 22 maggio, un altro bel libro di Lidia Luberto: "Miriam Mafai" e infine il 29 maggio, in occasione della premiazione di un concorso letterario che abbiamo ideato e organizzato in questo periodo, tornerà a trovarci e a presentare il suo libro l'ex Ministro dei beni culturali, attuale direttore della Treccani, Massimo Bray, amico della nostra comunità che verrà a presentare qui a Macchiagodena il suo libro: "Alla voce cultura. Diario sospeso della mia esperienza di Ministro". In quell'occasione procederemo alla premiazione del concorso letterario che abbiamo organizzato, poi valuteremo in base alle condizioni anche delle situazione Covid, come sviluppare un cartellone per il periodo estivo.

Per chiudere Sindaco, un saluto ai nostri lettori.

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