25 aprile, bacchettate al governatore del Molise Toma: non si ricorda delle marocchinate?

24.04.2021

Il presidente dell'ANVM spedisce al mittente il comunicato del governatore Toma in vista del 25 aprile

Ci risiamo. Ogni volta che ci si approssima al 25 aprile soprattutto, cominciano agiografie e demonizzazioni mirate, strumentali a stravolgere la storia e le sue vittime: specie se si parla di "Marocchinate". Così, ancora una volta, si torna a parlare dello scempio compiuto dai goumier marocchini. Autori di una violenza fisica di massa. Di una carneficina inferta a suon di stupri, inflitti a svariate migliaia di individui di ambo i sessi e di tutte le età, ma in prevalenza donne. Una pagina efferata della nostra storia che, in quel capitolo di dolore e sangue della Seconda guerra mondiale, annovera sotto la dicitura "Marocchinate", anche esecuzioni coatte degli abitanti delle zone sottoposte a razzia e violenza. Crimini indicibili, che il governatore del Molise, Donato Toma, rinnega in dichiarazioni pubbliche che il presidente dell'Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate, Emiliano Ciotti, sente il dovere civico e morale di contestare e rispedire al mittente.

«Il presidente della Regione Molise, Donato Toma - sottolinea allora Ciotti - ha rilasciato un comunicato stampa in vista del 25 aprile, dove sono esaltate le gesta, tra gli altri, dei "soldati algerini. Tunisini. Senegalesi e goumier marocchini di etnia berbera - sostiene Toma -. Uniti contro la barbarie e per dare all'Italia le libertà negate dal ventennio fascisti". Peccato - ribadisce il presidente dell'ANVM - che i soldati coloniali francesi, e in particolare i goumier marocchini, si siano macchiati di innumerevoli casi di stupro. Violenza e ruberie, ai danni della popolazione civile italiana. Anche in territorio molisano».

Non solo. Proseguendo nella sua risentita recriminazione, Ciotti rileva che: «Il presidente Toma dimentica o non conosce i delitti commessi da questi soldati durante la Campagna d'Italia. Moltissimi furono i casi di violenze carnali, ai danni di donne, ma anche di uomini, conosciuti con il termine "Marocchinate"», prosegue lo scrittore dell'Anvm. Che è anche autore di diversi libri sull'argomento. «Il Molise ha pagato il suo tributo di dolore a questa soldataglia. Infatti, il Corpo di Spedizione Francese in Italia ebbe il suo quartier generale a Venafro (Isernia), e anche in territorio molisano avvennero fatti di questo genere. L'occasione buona per ricordare le vittime dei coloniali francesi - conclude Ciotti - è la Giornata Nazionale in Memoria delle Vittime delle marocchinate, che si terrà il 18 maggio prossimo in molte città italiane. E alla quale, fin d'ora - incalza Ciotti - invitiamo a partecipare il presidente Toma».

Perché non solo non dobbiamo dimenticare, ma anche correggere mistificazioni e negazionismi su una tragedia che ha colpito un Paese intero. «Le violenze contro i civili italiani - ricorda appunto Ciotti - iniziarono con lo sbarco in Sicilia nel luglio 1943. Proseguirono in Campania, nelle province laziali di Frosinone, Latina, Roma e Viterbo». E ancora: arrivarono fino «in Toscana, nel Senese, nel Grossetano e nell'isola d'Elba. Per terminare alle porte di Firenze a fine luglio 1944». E, come ricordato sempre da Ciotti poco sopra: «Vari episodi di violenza sono segnalati anche in Molise, Puglia e Sardegna». Inammissibile sbagliarsi. Inaccettabile negare. Impossibile dimenticare.

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