49^ Settimana Sociale. Le conversioni e l'Alleanza

23.10.2021

I Giovani propongono il processo di Alleanza, l'inizio di un cammino che vogliono sognare insieme, ciascuno con la propria voce ma all'unisono.

Il terzo giorno, quello dei confronti e dell'approfondimento e del confronto, quello dei "giovani al centro"... ha avuto inizio con una riflessione biblica di Suor Benedetta Rossi che ha posto un accento molto forte, a partire dal Testo Sacro, sull'impatto che l'opera dell'uomo ha e può avere sul creato... sulla "stoltezza degli abitanti del mondo"... ci sono uomini - ha detto - che con le loro azioni malvagie stanno rompendo l'equilibrio tra l'uomo e il creato; l'uomo che sta profanando la sacralità della terra, di una terra che non avrebbe dovuto essere profanata. Una profanazione di cui la violenza dell'uomo contro l'uomo è l'espressione più cruda. 

Sr Benedetta Rossi
Sr Benedetta Rossi

Ma siccome #tuttoèconnesso - ha detto - la Scrittura ci presenta anche l'aspetto complementare dicendoci che cosa l'uomo deve fare per prendersi cura del creato e quindi di come l'amore per i suoi fratelli sia il primo e fondamentale passo.

Un affondo molto profondo e sincero, quello della religiosa, che ha dato il via ai lavori che si sono poi svolti con i giovani al centro. 

"I Giovani del Pianeta che speriamo" propongono il paradigma dell'Alleanza. 


A coordinare i lavori, p. Francesco Occhetta s.j., docente della Pontificia Università Gregoriana e membro del Comitato Scientifico e Organizzatore delle Settimane Sociali. Hanno preso parte all'approfondimento Sr. Alessandra Smerilli, segretario ad interim del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale, membro del Comitato Scientifico e Organizzatore delle Settimane Sociali; Alessandra Navarro, professore associato dell'Università politecnica di Def (Olanda), Gruppo Giovani; Pietro Rufolo, commercialista, Gruppo Giovani.

p. Francesco Occhetta, sj
p. Francesco Occhetta, sj

Tre le parole consegnate da p. Occhetta in apertura: la prima, Connessione: le tante realtà ecclesiale di cui noi tutti siamo espressione, troppo spesso viaggiano in ordine sparso, non sanno essere connessi; la seconda, è Condivisione, la Settimana Sociale è una eredità che riceviamo ormai da 49 anni, con il compito di condividerlo, di consegnare il testimone alle nuove generazioni; la terza parola è Contemplazione: contemplare la natura significa avere uno sguardo contemplativo e libero sulla natura senza manipolarla, senza approfittarne.

Su questa spina dorsale si è dunque sviluppato l'approfondimento, con gli interventi di Alessandra Navarro e Pietro Rufolo che hanno chiesto ai Vescovi e alle Diocesi presenti di avere il coraggio di far sì che i giovani nella Chiesa possano svolgere a pieno la loro missione di essere "sentinelle" del processo di rigenerazione che con forza deve riguardare la Chiesa come tutta la Società.

Dopo il loro intervento p. Occhetta ha annunciato la pubblicazione di un "manifesto", di 7 punti, pensato, meditato... che sarà il segno di questi giorni a Taranto, e lo strumento di lavoro e di approfondimento che da Taranto prende il via per essere sviluppato nelle singole Diocesi e nei singoli territori.

Manifesto che è l'inizio di un cammino, partito alcuni mesi fa da un gruppo di giovani che vogliono sognare insieme, ciascuno con la propria voce, ma all'unisono.

Siamo tutti parte di un'unica umanità, ci riscopriamo parte di un'alleanza oltre le barriere che ci invita ad incontrarci in un noi più grande e più forte... Un esperimento politico di comunità che si costruisce giorno dopo giorno e che propone l'Alleanza come frutto concreto di conversione.

Dunque, un modello di condivisione, cooperazione e discernimento collettivo che permetta insieme di rigenerare e condividere i rischi della transizione.

Così poi Suor Alessandra Smerilli ha approfondito il tema: spesso - ha detto - nella Chiesa non riusciamo a superare la massa critica che si è creata per l'incapacità di metterci insieme. I Giovani - ha riconosciuto - in questo hanno una marcia in più e noi dovremmo essere capaci di imparare da loro, dovremmo avere in coraggio di essere terra fertile che lasci sbocciare il seme in tutta la sua bellezza.

Un invito corale, dunque, quello che da tutti da Taranto raggiunge anzitutto la Chiesa, perché sappia al suo interno vivere un vero processo di transizione, quello alla connessione, al mettere insieme doni e carismi per affrontare come un solo corpo, armonico le tante sfide che ogni giorno è chiamata ad affrontare e saper essere quel terreno fertile in cui il seme fa frutto... con abbondanza!

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