A Pierluigi Giorgio il Premio Internazionale "La Traglia": celebrata a Jelsi la XVI edizione nel segno della memoria e dell’identità

07.08.2025

di Redazione Web

Una serata intensa, carica di emozione e memoria condivisa, ha segnato la XVI edizione del Premio Internazionale "La Traglia" – Etnie e Comunità, svoltasi a Jelsi lo scorso 5 agosto, nel cuore del Molise. Un'edizione straordinaria nei contenuti e nei modi, che ha visto salire sul palco – questa volta non da artista, ma da protagonista – Pierluigi Giorgio, ideatore del Premio e figura emblematica della cultura molisana e italiana.

A conferirgli il riconoscimento, per la prima volta a lui dedicato, è stata l'Associazione "Gli Orsi Volanti", presieduta da Pasquale Valiante, che ha voluto rendere omaggio al lavoro infaticabile dell'autore, regista e narratore, che ha saputo restituire dignità alla "memoria minore", facendone strumento di coesione sociale e riscatto culturale.

La serata è stata condotta dal giornalista e scrittore Paolo Scarabeo, direttore di QuintaPagina.eu, che ha accompagnato il pubblico in un viaggio dentro e oltre le parole, attraverso un discorso toccante, capace di restituire tutta la profondità del lavoro di Pierluigi Giorgio.

C'è chi racconta storie per mestiere, e chi le vive fino in fondo, trasformandole in semi da piantare nella terra delle coscienze. Pierluigi Giorgio fa parte di questa seconda, rara stirpe: quella dei narratori ambulanti, dei custodi del tempo»,

ha detto Scarabeo, aprendo la cerimonia con parole che hanno subito tracciato il profilo dell'uomo celebrato.

In un'epoca dominata dalla velocità e dall'oblio, Giorgio ha scelto la strada opposta: quella del tempo lento, dell'ascolto, della narrazione orale. Con la sua opera, ha ridato voce ai piccoli paesi, ha restituito anima ai riti e alle tradizioni, trasformando le piazze in palcoscenici naturali e i tratturi in sentieri di memoria.

Pierluigi Giorgio, con il suo "racconto del paese", ha saputo incarnare un'idea di cultura che non divide, ma unisce; che non intrattiene, ma trasforma.

Gente che qui vivete, sono un narratore ambulante… Portatevi la sedia»,

recita uno dei suoi testi più celebri, simbolo di una poetica del quotidiano che si fa rito collettivo, dove ogni spettatore è anche protagonista.

Il Premio "La Traglia", fondato proprio da Giorgio, ha nel tempo premiato figure di rilievo internazionale – dal Dalai Lama a Tara Gandhi, da Papa Francesco al Cardinale Sako, da Gino Strada ed Emergency a Enzo Maiorca, fino ad attivisti e custodi di culture dimenticate, come Sheida Gavami e Santino Spinelli. Un riconoscimento che, oggi, torna simbolicamente alle mani di chi lo ha pensato come ponte tra culture e generazioni.

Non sono mancate, nella riflessione di Scarabeo, parole di chiarezza verso chi non ha sempre compreso – o voluto comprendere – la portata del lavoro di Pierluigi Giorgio:

Qualcuno ha attinto senza riconoscere, qualcuno ha copiato senza capire... Un lampione non sarà mai sole. Tu invece la notte l'hai rotta, e hai fatto luce dove prima c'era solo dimenticanza».

È stato ricordato anche il contributo specifico di Giorgio alla comunità di Jelsi, dove ha dato voce ai riti del grano e acceso riflettori su patrimoni immateriali come "La leggenda dell'Uomo Orso". Con i suoi laboratori, documentari e spettacoli, ha formato giovani, costruito comunità, reso il Molise protagonista di un'Italia spesso dimenticata, ma ricca di senso e radici.

Il Premio, che in passato ha celebrato chi nel mondo ha lasciato un segno, quest'anno si è chinato sulla sua stessa origine, restituendo valore al gesto iniziale, al seme piantato. E l'ha fatto con un grazie corale, profondo, autentico:

Ti diciamo grazie perché ci hai fatto specchiare nelle nostre storie. Per averci ricordato che portare la sedia in piazza è il primo atto di una rivoluzione gentile».

Al termine della cerimonia, il lungo applauso del pubblico ha suggellato un momento raro e prezioso. Non solo la consegna di un premio, ma il riconoscimento pubblico a un'opera viva e continua, che da decenni accompagna e nutre il territorio.

Pierluigi Giorgio ha ringraziato con la discrezione che lo contraddistingue, promettendo – più con lo sguardo che con le parole – che il cammino del narratore ambulante non è finito.

La XVI edizione del Premio Internazionale "La Traglia" entra così nella storia come una delle più intense e significative. E da Jelsi, piccolo paese dal cuore grande, parte ancora una volta un messaggio forte: la memoria è viva, e ha bisogno di chi sappia raccontarla.

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