A proposito di scuola...
A proposito di scuola siamo sempre più convinti che la visione di don Loreno Milani sia tutt'ora insuperata. Il prete del Mugello, "esiliato" a Barbiana dalla cecità di superiori più impegnati ad affermare il proprio potere che non preoccupati di provare a capire, con la sua "Lettera ad una professoressa" resta oggi un modello chiarissimo.
Ripeteva con convinzione, don Milani, che
Se si perdono i ragazzi più difficili, la suola non è più scuola, ma un ospedale che cura i sani e respinge i malati
Nei giorni scorsi abbiamo raccolto il racconto del genitore di un ragazzo che per otto interi anni si è sentito presentare il figlio come uno svogliato, uno di quelli che "non sono nati per la scuola"... insomma di un ceffo a cui non interessava lo studio, né imparare, né capire... Per otto interi anni, maestre prima e professori poi, dello stesso plesso, hanno ripetuto la stessa cosa...
E' bastato cambiare scuola... iniziare le Superiori - come si diceva una volta - per scoprire che il ragazzo non è affatto svogliato... non è un ceffo a cui no interessa nulla... semplicemente è interessato da dislessia e ora lo è in modo serio (forse qualche anno fa sarebbe stato più semplice).
Nel fare queste considerazioni abbiamo molto apprezzato quanto Anna Paolella, Dirigente Scolastico del'IISS di Bojano, ha scritto facendo una sua considerazione... a proposito della scuola... "Milioni di euro del PNRR - ha scritto - destinati, come molti altri finanziamenti, all'acquisto di strumentazione tecnologica, alla digitalizzazione degli ambienti di apprendimento, agli arredi per la didattica innovativa e laboratoriale, come se per un approccio didattico e metodologico funzionale ai processi di apprendimento siano fondamentali i banchi modulari, trapezoidali o esatondi oppure schermi interattivi di ultima generazione.
Abbiamo scuole con parchi tecnologici ultramoderni, forniti di ogni bene informatico, che a breve saranno obsoleti e bisognosi di assistenza, e allo stesso tempo, in netta contraddizione, vietiamo la didattica telematica o altre forme di didattica a distanza.
Nella maggior parte delle scuole italiane le aule sono zeppe di computer e tablet, ma hanno soffitti grondanti di acqua piovana, pareti scrostate e sporche, non per incuria ma per mancanza di manutenzione e di fondi dedicati.
Si investe poco sulla formazione del personale scolastico, e quel poco riguarda la formazione digitale, priva di ricerca pedagogica e didattica, quella che una volta era la colonna portante della Scuola italiana. Stiamo investendo ancora sugli strumenti, sul mezzo, e non sul fine.
Servirebbero percorsi di formazione sulla gestione dei gruppi, sulle emozioni, sull'epistemologia delle discipline e sui metodi di costruzione collettiva della conoscenza e delle competenze.
Mi chiedo dove stiamo andando. I soldi non costruiscono visioni e progetti a lungo termine e per me, la scuola oggi ha bisogno soprattutto di questo, di una visione, anche utopica, che ci faccia guardare lontano.
Il rischio è quello di avere scatole fatiscenti con contenuti all'avanguardia, docenti ancora legati alla lezione ex cathedra e alunni con carenze nella lettura analogica del mondo in cui vivono.
Avremmo bisogno di maggior senso della realtà".
