A Venafro debutta “E se Dio vuole”: tra preti, marchesi e amori proibiti, un musical che fa ridere e pensare
Redazione web
Non è sempre nelle metropoli che nascono le storie destinate a lasciare il segno. A volte prendono forma nei silenzi operosi della provincia, dove l'arte si intreccia con la vita in modo autentico. È il caso di E se Dio vuole, il nuovo musical scritto, musicato e scenografato da Marciano Oliva, che vedrà la sua prima proprio a Venafro il prossimo 13 settembre, prima di spiccare il volo.
Ambientato nella Roma borghese del secondo dopoguerra, lo spettacolo racconta una storia che parla di fede, amicizia e scelte difficili. Eppure, le sue radici sono tutte venafrane: lo spirito, la voce e il cuore della produzione vengono da qui, e non è un caso che sia proprio il pubblico molisano ad assistere per primo a questo nuovo lavoro targato Eden Music Production.
Al centro della vicenda troviamo Padre Marcello, interpretato da Luca D'Ambrosio, un giovane sacerdote che serve nella chiesa di San Giuseppe. La sua missione sembra spirituale, ma il problema è concreto: la cappella del Crocifisso è in rovina, e senza fondi non si salva nulla.
La soluzione sembra passare per il Marchese Famesi (Giuseppe Buccigrosso), burbero e orgoglioso nobile romano. Ma c'è un problema: sua figlia Francesca (Alessandra Di Nardo) è innamorata di Romolo (Pierluigi Sorteni), ragazzo semplice e sincero, amico d'infanzia dello stesso prete. Il Marchese non ne vuole sapere di questo amore, e Padre Marcello si ritrova nel mezzo: restare fedele all'amico o proteggere l'unica speranza di restauro per la sua chiesa?
A smuovere la trama ci pensano Mattia (Fernando Pirolli), Gigi (Emanuele Cenami) e Renatino (Gianluca Sbriglia): tre personaggi irresistibili, che portano in scena la Roma popolare con le sue battute fulminanti, i piani strampalati e un'umanità che sa far ridere e commuovere. A completare il cast anche Achille Mosca nei panni di Sor Ciccio, e le voci fuori campo: Giuseppe Buccigrosso come voce di Dio, e Claudio Cardines come narratore.
Tra equivoci, piccole bugie e grandi verità, i personaggi si muovono in un'Italia che cerca di ritrovare se stessa dopo la guerra, con l'ironia di chi ha poco ma non ha perso il sorriso.
La regia è firmata da Gino Matrunola, nome già noto nel teatro di qualità, assistito da Giorgia Bucci, che qui condivide con Oliva una visione precisa: fare spettacolo senza dimenticare il senso profondo del racconto. I costumi sono di Patrizia Marinelli e le coreografie di Cecilia Serlupi D'Ongran.
E se Dio vuole non è solo una commedia musicale: è un viaggio dentro le scelte che definiscono chi siamo, dentro l'amicizia che resiste al tempo e l'amore che sfida le convenzioni.
Tra musiche originali, scene curate fin nei dettagli e un linguaggio che alterna poesia e concretezza, questo spettacolo nasce piccolo, ma con l'ambizione delle cose grandi. Non resta che aspettare settembre per vederlo prendere vita.
A Venafro, là dove tutto è cominciato. E se Dio vuole, sarà un successo.
