Accadde al Liceo: un romanzo che schiaffeggia la memoria e raddrizza la schiena

02.12.2025

di Redazione Cultura

Gianluigi Chiaserotti pubblica Accadde al Liceo e mette sul tavolo una storia che merita attenzione, perché racconta un'Italia che usciva dalla guerra con le ossa rotte e la testa ancora piena di polvere. Firenze, 1946: città ferita, gente stremata, voglia disperata di ricominciare. E lui, lo scrittore, la ritrae con precisione chirurgica, senza artifici, senza zucchero a velo.

Il protagonista è Reginaldo Tornabuoni, preside vecchio stampo, uomo di disciplina dura e cultura solida. Una figura che oggi farebbe tremare mezze istituzioni scolastiche, sempre pronte a cedere al primo soffio. Tornabuoni governa il liceo "Cosimo I de' Medici" con autorità e dedizione assoluta. Ha vissuto il fascismo, ha respirato la guerra, ha visto città e persone sbriciolarsi sotto le bombe. Eppure continua a credere nel potere dell'istruzione, perché da lì passa la rinascita di un Paese.

In mezzo a un'Italia che faticava a rialzarsi spicca Maria Adelaide Capponi, studentessa brillante, elegante, determinata. Ragazza che affronta il mondo senza paura, capace di incantare con la testa prima ancora che con la presenza. Il rapporto con Tornabuoni suscita chiacchiere, pregiudizi, sospetti inutili. Chiaserotti descrive questa vicenda con intelligenza: fra i due circola stima profonda, legame serio, terreno fertile per crescere e migliorarsi. Altro che scandali da cortile.

Lo sfondo politico rende il romanzo ancora più interessante. Il referendum del 2 giugno 1946 passa attraverso queste pagine come un vento che spazza via il passato e apre la strada alla Repubblica. L'autore racconta quel momento con autorevolezza, attraverso gli occhi di chi viveva la trasformazione senza retorica. I decreti, le leggi, la nascita della Costituzione entrano nel racconto con naturalezza, come elementi necessari per capire la direzione di un Paese che cercava ordine dopo anni di caos.

Quello che colpisce, leggendo Accadde al Liceo, è la centralità della scuola. Un edificio che diventa simbolo, luogo in cui si formano cittadini veri, spiriti liberi, menti allenate. La scuola di Chiaserotti educa, forgia, illumina. Esiste una pedagogia forte, autentica, capace di parlare a generazioni intere. E oggi, in un'Italia che spesso pare aver smarrito la bussola, questo messaggio risulta prezioso come acqua nel deserto.

Il romanzo offre un viaggio sincero nella nostra storia recente. Restituisce dignità alla memoria, rievoca un tempo difficile attraverso figure che rappresentano l'Italia migliore, quella che rifiuta la resa e costruisce il futuro. Tornabuoni e Maria Adelaide incarnano la determinazione a rialzarsi, a studiare, a credere nei valori che sorreggono una comunità decente.

Chiaserotti scrive con mano ferma, linguaggio pulito, stile diretto. Racconta senza giri di parole, convince perché conosce ciò che narra e lo trasmette con passione. Il risultato è un romanzo breve, potente, capace di colpire come uno schiaffo e, allo stesso tempo, di accendere un sentimento di orgoglio per la nostra storia.

Accadde al Liceo merita lettura attenta e diffusa. Rende giustizia al passato ed esorta a guardare avanti con coraggio. In un'epoca che preferisce l'oblio alla responsabilità, questo libro rappresenta un promemoria essenziale: la cultura salva, la scuola costruisce, la memoria rafforza. Sempre.

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