Aggressione Tiberio. Binario 20bis "Si faccia chiarezza". Intanto uno dei due ragazzi racconta la sua verità

15.05.2021

Si chiama Antonio Grosso e sulla sua pagina facebook ha raccontato la sua verità. Il noto canale social "Binario 20bis" ha posto la questione di una chiarezza che si rende quanto mai necessaria, forse addirittura urgente.

Hanno scritto, infatti: "Siamo contro la violenza, di qualsiasi tipo, quella fisica e quella politica. Abbiamo condannato gli effetti di quanto accaduto oggi al collaboratore di Toma, Maurizio Tiberio, ma chiediamo che su questo episodio, data la gravità, venga fatta piena luce.

La verità dei fatti raccontata dal Governatore è opposta a quella descritta da uno dei due accusati dell'aggressione. Chi ha ragione? Noi non lo sappiamo, ma siamo convinti che bisogna appurarlo e non propendere acriticamente per la versione più "potente", come l'intera stampa regionale ha già fatto".

Nel frattempo, uno dei due ragazzi, che dal profilo facebook sappiamo chiamarsi Antonio Grosso, sulla sua pagina ha raccontato la sua verità: "Facciamo un po' di chiarezza - ha scritto-, Oggi è avvenuto un grave evento di violenza nei miei confronti da parte del consigliere regionale Tiberio, dopo alcune parole pronunciate per bocca di un mio amico, il consigliere regionale ha cominciato a rincorrerci per la adiacente via Roma iniziando dapprima ad inseguire il mio compagno che intanto è riuscito a mettersi in salvo scappando. Lasciato perdere il mio amico il caro consigliere è tornato indietro e ha iniziato ad inveire nei miei confronti, accusandomi di stare con il mio amico. Lì per li ha iniziato ad avvicinarsi minacciosamente fino ad arrivare al contatto testa a testa, più volte io ho cercato di allontanarlo e lui di sua risposta ha iniziato a picchiarmi facendomi volare prima gli occhiali e poi scagliandomi alcuni calci sulla schiena. Dopo avermi percosso ha quindi chiamato la polizia scatenando tutto questo teatrino mediatico della aggressione ricevuta. 

Il gesto di oggi è stato gravissimo, l'essere aggredito dalle istituzioni da cui dovrei sentirmi protetto fa male e l'essermi preso le conseguenze per non essere scappato fa ancora più riflettere, io sono un ragazzo molisano fuorisede come tanti altri che è costretto a scappare alla ricerca di opportunità, ma per chi mi conosce sa quanto io sia legato a questa terra e se per rimanerci bisogna tenere alta la testa bene io lo faccio, saranno le istituzioni a rompersi il naso. Io dopo l'aggressione ricevuta mi trovo ancora in evidente stato di agitazione e purtroppo vedere come abbiano voluto strumentalizzare l'accaduto davvero fa ancora più male. Spero solo che la verità sulla vicenda possa venire subito a galla e che il nostro caro consigliere si ravveda dall'intimorire i propri cittadini liberi di esprimersi per il centro della propria città".

Parole pesanti come macigni, sulle quali certamente bisognerà fare chiarezza. 
Fra tutto una cosa sola - a nostro modo di vedere - è certa e indiscutibile: stiamo scrivendo una delle pagine più nere e svuotate di senso della nostra storia regionale. Il nostro sospetto è che si sia nel bel mezzo di una "pandemia culturale" che abbraccia la nostra regione in ogni sua espressione. Nessuno - torto o ragione che si abbia - potrà bypassare  quanto accaduto oggi, nessuno potrà ignorare quanto è scritto nei commenti al post che Grosso ha pubblicato. Decine e decine i commenti, e in tutti emerge il profondo disagio sociale che in Molise si sta vivendo...forse da troppo tempo!

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