Ambiente. Il TAR ha annullato il P.R.I.A.M.O. Le mamme della salute avevano ragione

01.06.2023

Nel 2019, l'Associazione Mamme Salute Ambiente ODV - Venafro, unitamente con WWF Molise impugnò il Piano Regionale per la Qualità dell'Aria molisano (PRIAMO). A distanza di quattro anni, il TAR Molise ha dato loro ragione: le preoccupazioni sull'inefficacia del piano varato dalla Regione Molise erano fondate.

"Ieri, (30 maggio n.d.r.) - hanno scritto - il Tar Molise, con la sentenza n. 175/2023, accogliendo il ricorso proposto il 28.03.2019 dalle Associazioni "Mamme per la salute e l'ambiente ODV" di Venafro e "WWF OA Molise", ha annullato il P.R.I.A.M.O. (Piano Regionale Integrato sulla qualità dell'aria del Molise), relativamente all'area di superamento individuata nel territorio del Comune di Venafro. Il piano, secondo i giudici amministrativi, non poteva, infatti, limitarsi a tracciare delle generiche linee di azione. Per questo, la Regione Molise "dovrà integrare il Piano dotandolo delle misure necessarie ad agire con efficacia sulle principali sorgenti di emissione aventi influenza sulla detta area."

A seguito della pronuncia del TAR, la Regione Molise dovrà eseguire gli studi necessari a individuare le fonti dell'inquinamento, adottare le misure più efficaci per ridurlo o annullarlo, indicare per ciascuna misura le fasi di attuazione, i soggetti responsabili, i meccanismi di controllo, le risorse destinate all'attuazione stessa.

La situazione dell'area venafrana è talmente grave da risultare palese anche sulla base dei dati ambientali già disponibili e resi pubblici dal sito della stessa Regione Molise.

Le nostre istituzioni non possono più esimersi dall'adottare misure urgenti a tutela della salute e dell'ambiente:

Chiediamo, pertanto, - insistono - l'applicazione del principio di prevenzione primaria, con una immediata moratoria all'insediamento nella Valle del Volturno di ogni nuova fonte di emissione e immissione di qualsivoglia inquinante. In una situazione tanto preoccupante, non è possibile nemmeno ipotizzare nuovi contributi emissivi a danno del territorio. Se le nostre amministrazioni non hanno la forza di opporsi ai potentati industriali che avrebbero interesse alla costruzione di nuovi impianti, che si affidino ai cittadini, attraverso lo strumento della consultazione pubblica.

Questa vicenda, che ha visto le Associazioni farsi una volta ancora carico da sole di un onere che sarebbe spettato ad altri dimostra come la popolazione era e resta drammaticamente sola nella propria battaglia per l'ambiente. Denunciare l'assenza di chi cerca i vantaggi derivanti dall'amministrare la cosa pubblica ma appare riottoso nel tutelare l'interesse pubblico, a partire dal diritto dei cittadini alla salute, non vuol dire entrare nel gioco delle fazioni e degli schieramenti, bensì interessarsi del bene comune, facendo, quindi, politica nel senso più alto e nobile del termine.

Un'azione come quella di ricorrere contro un provvedimento regionale - hanno concluso - può essere molto onerosa per un'associazione come la nostra, fatta di liberi cittadini, privi di grandi mezzi. Ringraziamo, per questo, l'avv. Giuseppina Negro e l'avv. Roberto Giammaria che con grande professionalità , tenacia e disponibilità ci hanno rappresentate nel giudizio".

Dal 27 giugno occorrerà dare risposte. Concrete!

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