AMoCe, dopo la due giorni di arte, musica e parole, è tempo di bilanci

06.08.2022

Una tartaruga a vela... se dovessimo scegliere un'immagine simbolo non potremmo non pensare a questa qui. 

È tempo di bilanci, è tempo di sedersi comodi comodi e ripercorrere insieme quanto fatto in questi giorni. - Inizia così il lungo post con cui su FB il gruppo AMoCe traccia il suo bilancio, dopo la due giorni di arte, musica e parole dello scorso 2 e 3 agosto. - "Presa di Coscienza '22" si è da poco conclusa, eppure le voci degli artisti, le loro azioni e il bel clima creato è presente più che mai nei vicoli silenti di Cerro al Volturno.

Ringraziamo innanzitutto l'Amministrazione comunale (Remo Di Ianni) che anche quest'anno ha fatto di tutto affinché ciò avvenisse. Il supporto che ci danno è fondamentale e loro lo sanno bene... hanno sposato il progetto del gruppo AMoCe fin dal primo evento (L'Abbandono, 2018) e ogni anno hanno dimostrato sempre vicinanza e interesse attivo, assecondando le nostre scelte e talvolta anche i nostri "capricci".

Grazie alla Pro Loco Cerrese 1982 e al carismatico presidente Carmelo Rossi costantemente presente prima, durante e dopo l'evento. Fin dalle prime riunioni si sono dimostrati super disponibili, hanno lavorato in sordina mettendo a disposizione tutte le loro conoscenze, un supporto morale straordinario in cui l'ottimismo traboccava, ciò è stato di grande aiuto, specie nei momenti di difficoltà che sempre precedono un grande evento.

Grazie a tutti quei volontari che in un modo o nell'altro hanno fatto sì che l'evento riuscisse, ai ragazzi dello stand, a Marco, Michael, Tiziano Pacifico, Fabrizio Ventura, Antonella Mancini, Raffaele, Ilde Izzi a Massimo etc. etc... una macchina perfetta!

Grazie alla stampa tutta (Telemolise, Tgr Rai Molise, Zona Rossa Webtv) e, in particolare, a QuintaPagina per gli articoli, le foto, le interviste e la costante e preziosa presenza... bisognava lasciare un ricordo oltre che una traccia, bene, direi che ciò sia stato fatto egregiamente.

Grazie poi ai veri protagonisti dell'evento, gli artisti! Potremmo scrivere km di pagine per spiegare quanto siano fondamentali ma sarebbe comunque poco.

Grazie a Stefania Fabrizi che per il secondo anno consecutivo ci ha regalato un meraviglioso murale e la sua piacevolissima compagnia. "Tutte le rose" è un emblema non contemplativo, in cui tre figure eteree segnano il "confine" tra reale ed immaginario. Avvolte in un potente blu, contrastano l'esistente con luce propria, che emettono grazie alla forza indipendente del bianco. Gli sguardi fissi trasmettono serenità e irrequietezza, un caos calmo, per usare un'espressione di Grimaldi, in cui la leggerezza lascia spazio alla riflessione...un silenzio destabilizzante degno del miglior Hopper. La forza espressiva delle rose che cullate dal nulla si poggiano ai piedi delle figure si collega direttamente al marchio di fabbrica di questa straordinaria artista: il cuore rosso e pulsante che batte.

Grazie ad Emanuel Di Tata. Anche lui per il secondo anno di fila è ospite della famiglia AMoCe... ma anche lui, come la Fabrizi, è ormai un membro della famiglia a tutti gli effetti.

"Fragile" è il titolo della sua installazione, un elemento (la terra), un oggetto (la sedia) un simbolo (il fiore). "E che ci vuole?" Dirà qualcuno... "La mente e la sensibilità di un artista" rispondiamo noi.

La base della natura umana, l'origine per eccellenza su cui sopra poggia la sedia, simbolo e testimone della staticità dell'esistenza, mezza distrutta, sgangherata, instabile. Il fiore è il simbolo della precarietà che poggia sulla certezza delle origini e sull'instabilità del quotidiano, con cui ogni individuo combatte. Tutta l'istallazione è avvolta in un cartone... fragile: rappresentazione del coraggio inesistente vinto dalla paura. Quel dolore può e deve dar vita ad una nuova "Presa di Coscienza" capace magari di far riflettere sull'importanza della vita e della libertà.

Grazie a Dario Palumbo. Quest'anno ha creato un "Tunnel degli Orrori", senza alcun dubbio l'opera più impattante in gradi di suscitare, attraverso la provocazione, forti emozioni legate al dolore: quest'ultimo tocca solo chi lo vive e lui ci ha portato per qualche minuto in un abisso, in un tunnel, da cui si vuole scappare letteralmente a gran velocità. Suoni, urla, rumori, odori forti e video... tutti al servizio della creazione che in maniera più che sapiente ha colto a pieno uno degli aspetti più bui e contorti della nostra psiche. Per fortuna, come tutti i tunnel, anche lì alla fine c'era la luce.

Grazie a Michele Fattore con "Tra cielo e terra sul muro del ricordo". Romina insomma era lì... il suo ricordo sostanzialmente mai è andato via ma con un piccolo gesto sappiamo che il suo sorriso sarà sempre non solo nei nostri cuori e nelle nostre menti ma anche nel nostro quotidiano. Passeggiando così nel centro del paese, tra una chiacchiera e l'altra, sapremo che lei è lì con noi a vivere quei vicoli. E noi, vedendola sorridente, non potremo fare altro che ricambiare.

Grazie a Lello Muzio e alla sua "Sospesa". Ha scomodato (e si avverta l'ironia, per carità!) per questa singolare opera, una mente brillante: quella del prof. Umberto Galimberti (che a scriverne quasi ci tremano le dita). Eppure il connubio tra filosofia e arte "pop" è stato un esperimento riuscito. Come ricorda Bruno Callieri (citato nel saggio di Galimberti) "Come si può pensare di condurre all'unità dell'esistenza un uomo 'a pezzi', servendosi di una dottrina che non ha mai conosciuto l'unità, ma sempre e solo la giustapposizione dei 'pezzi'? Interrogativo che è sintesi perfetta e che purtroppo o per fortuna risposta non ne trova... I suoi scatti, in cui il tempo si è arreso, lasciano tuttavia ampio spazio a riflessioni assai elaborate da riproporre anche in altre sedi.

Grazie a Marisa Pia Boscia instancabile artista, amica e costruttrice di ponti. "Uomini violenti" racchiude in un solo scatto la potenza, la drammaticità e l'Indifferenza della nostra società distopica. "Muori troia!" si legge sul vassoio e potremmo fermarci qui, non c'è altro da aggiungere. Marisa va dritto al cuore del "problema" non usa mezze parole, non si nasconde dietro frasi ad effetto che nel loro tutto non vogliono dire nulla, lei, al contrario con un brillante ermetismo ha racchiuso la drammatica essenza di quanto visto. I cromatismi contrastanti poi hanno fatto il resto... l'occhio e il cuore vengono rapiti dalla composizione e non è un caso se, dopo aver visto l'opera, qualcuno commosso, abbia voluto abbracciare e ringraziare questa straordinaria artista.

Grazie a Giada De Santis e alla sua "Sleeping Beauty".

"Ogni giorno, in Italia almeno due bambini subiscono abusi e violenze sessuali, si tratto di oltre 950 minori all'anno. La maggior parte delle vittime sono bambine".

Potremmo fermarci qui, con la descrizione che la stessa artista ci ha dato, eppure andare oltre è possibile è necessario. Ogni artista ha declinato il tema del femminicidio come meglio ha ritenuto, Giada ha portato "in scena" aspetti che non sempre emergono in questa grande battaglia. Gli scatti sono una metonimia calzante dove il tutto è celato, appunto, da poche linee guida... l'arte è in primis ragionamento e sensazioni soggettive, qui il risultato a colto a pieno: poco spazio al dogma, molto invece, moltissimo alla libera riflessione pilastro di questa struggente testimonianza.

Grazie a Leone Peretti e al suo "Perseo e Andromeda"

Ripercorre e riscrive un mito trito e ritrito e lo fa suo. Leone meriterebbe un saggio ad hoc in cui raccontare la sua persona, la sua solarità e la sua straordinaria sensibilità. La regina Andromeda in questo murale è prigioniera sì di un mostro marino che simboleggia tuttavia un amore malvagio, cattivo: possessivo. Le catene spezzate, la sua forza di volontà che vincono su ogni qual si voglia tipo di sopruso e privazione della libertà... e poi Perseo, simbolo della ragione che interviene e fa sì che il tutto diventi possibile. Il mito rivisto in cui Andromeda non è prigioniera della dipendenza ma un'eroina moderna pronta a dar battaglia. Un simbolismo sofisticato il suo... ma sempre con quella "furia del pennello" per citare Bellori che lo contraddistingue.

Grazie a Claudia Croma Romagnoli, una magnifica scoperta conosciuta grazie ai ragazzi del CISAV - Centro Indipendente Studi Alta Valle del Volturno. Abbiamo passato giornate all'insegna della leggerezza e della riflessione. Sotto il sole cocente Claudia si è messa buona buona a dipingere una parete di massicce dimensioni per regalarci poi un risultato strabiliante. "Sisterhood" un gruppo eterogeneo di donne tira la fune in modo collettivo, in un'unica forza, nella stessa direzione, sfruttando gli elementi a disposizione. 

Con queste parole Claudia ha descritto la sua opera e non non possiamo che non essere d'accordo. Il collettivo, la sorellanza... il tutto a discapito del singolo a dimostrazione che l'unione (quella vero) ha davvero una forza straordinaria. Le figure poggiano sugli elementi architettonici dell'immobile ("I muri vanno aggrediti!" ci ha detto) e con forza tirano una corda che non lascia spazio al capo visivo, mantenendo così avvolto nel mistero cosa possa realmente esserci d'altra parte. Si respira lo sforzo che le figure fanno, una citazione alla Crocifissione di San Pietro del Caravaggio? Forse sì... ma anche no! Croma ci regale un'opera originale dal richiamo fortemente simbolista. Un messaggio che, grazie alla posizione del muro, Cerro al Volturno avrà sempre sotto gli occhi!

Grazie a Greta Rodan per "Un volo molto rapido". Un performance dove confluiscono più generi e più forme d'arte... tutte al servizio di un comune denominatore. In un tempo sospeso, avvolto nel rosso, le letture, il live painting e gli intermezzi musicali hanno creato il connubio perfetto. Un monologo aulico in cui, a mo' di canto, si parla di una violenza subìta, letta attraverso le parole di un uomo (Andrea Cacciavillani). Negli intermezzi, Vania Trivisonno, accompagnata dal Maestro Francesco Cipullo declina le letture attraverso varie azioni artistiche. Per qualche istante "le coincidenze, le prenotazioni, le trappole", per citare Montale, non hanno invaso le menti degli spettatori che si sono lasciati cullare in questo volo molto rapido.

Grazie poi alle ragazze di Liberaluna Onlus. Una testimonianza doverosa e necessaria, un dibattito con la popolazione affinché quanto fatto non restasse solo espressione artistica ma diventasse polita e sociale. Sensibilizzare, educare è un obbligo a cui nessuno può sottrarsi. Il 3 agosto, senza la pretesa di dar lezioni a nessuno, una bella platea si è unita nella battaglia che sul campo, la onlus porta avanti e siamo certi che sono state smosse tante coscienze, per fortuna.

Avremmo ancora tanto da scrivere e tanto da ringraziare e qualcuno ci perdonerà se in questa summa l'abbiamo dimenticato. "Presa di Coscienza '22" era un'azione doverosa che ci riporta in carreggiata verso la tanto attesa "Rebirth" che da 3 anni aspetta il suo turno. Quindi che dire, vi diamo appuntamento al prossimo anno con tante novità.

Affettuosamente il gruppo AMoCe vi ringrazia: Laura Di Nenno, Katarina Tasovac, Sara Di Iorio, Vincent Di Ianni, Giammarco Rossi e Romano Farrocco.

Al 2023 con Rebirth! 

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