Ancora roghi in Molise. Ma gli operai forestali?

09.04.2022

Nellescorse settimane un vasto incendio ha interessato l'area della pineta a ridosso della Frazione San Vittorino di Cerro al Volturno, che solo dopo molte ore i Vigili del Fuoco sono riusciti a domare. Un incendio poi ripreso, in realtà ricominciato per "fuoco nuovo", che ancora i pompieri hanno domato, questa volta non senza il necessario ausilio del Sindaco e di alcuni volontari del posto che hanno visto le fiamme avvicinarsi pericolosamente alle abitazioni.

Un altro incendio ha interessato, invece nei giorni scorsi, nuovamente la pineta di Petacciato distruggendo, nel giro di poche ore, circa otto ettari di macchia mediterranea e provocando danni inestimabili da un punto di vista paesaggistico e ambientale... facendo ricomparire lo spettro della devastazione della scorsa estate, quando decine di etteri di pineta sono andate distrutte.

Eventi fuori stagione, incendi di non piccole dimensioni divampati nel territorio molisano che  portano nuovamente alla ribalta la proposta avanzata dal Comitato Operai Forestali di istituire squadre di pronto intervento in caso di incendi.

"Torniamo a ribadire la necessità di creare due squadre, una per provincia, composte da circa cinque unità di operai stagionali che, continuerebbero a svolgere le regolari mansioni ma, in caso di necessità, anche durante questa stagione primaverile potrebbero essere precettate per raggiungere in tempi rapidi le zone interessate dalle fiamme per supportare le operazioni di spegnimento. Ricordiamo - fanno sapere dal Comitato - alle istituzioni regionali che i lavoratori stagionali nei mesi estivi sono già impegnati nelle attività antincendio e che alcuni di loro possiedono la qualifica DOS (Direttore Operazioni Spegnimento), acquisita dopo numerosi corsi di formazione e di aggiornamento finanziati dalla Regione Molise. Ad oggi le nostre richieste non sono state prese in considerazione, l'ennesimo schiaffo politico nei confronti di circa 150 lavoratori che da decenni vivono in una condizione di precarietà occupazionale e che sistematicamente devono far fronte a ritardi nei pagamenti degli stipendi e lunghi periodi di inattività, anche a causa di problematiche di natura burocratica. Continuiamo a ribadire la necessità di una programmazione e una progettualità seria e a lungo termine. Senza dimenticare che la maggior parte dei roghi sono causati da una inadeguata attività preventiva. In ballo non c'è solo il futuro dei lavoratori ma anche della nostra regione, sempre più falcidiata da vasti eventi incendiari anche in periodi dell'anno in cui, fino a qualche tempo fa, il divampare delle fiamme non era così frequente". 

Chi sa se prima o poi qualcuno deciderà di dare una risposta al territorio? Noi intanto speriamo...

©Produzione riservata

Segui la nostra informazione anche su Facebook, su Twitter o unendoti al nostro canale WhatsApp