Ancora sul ripasso della fede

30.07.2021

di Egidio Cappello

Ho scritto sulla necessità del ripasso della cultura, e ancora, del ripasso della fede. In verità sono stato preso da sconforto di fronte al problema del ripasso della fede in quanto ho avvertito una immediata notevole difficoltà nella stessa identificazione della fede e dei suoi contenuti. Penso pertanto di sostare e riflettere facendo alcune considerazioni utili a cogliere il mondo della fede all'interno delle dinamiche della mente umana. Ho cercato la fede, la mia fede, e mi sono trovato di fronte a un bagaglio di saperi e ad una grande virtù. Ho capito che la fede, coi suoi contenuti e la sua specifica attività logica, è lo strumento perché la mente umana attui appieno, in modo autentico, il ruolo che le è proprio. La fede è la virtù con la quale la mente umana inserisce i propri saperi in quadri di unitarietà e di universalità raggiungendo nel passato le origini degli eventi e proiettando nel futuro attese e bisogni della vita fisica e spirituale. 

La fede permette alla mente di superare i muri logici che provengono dalla forza della sensibilità: permette di navigare nel mondo interiore dove ci sono le leggi della vita, dove si legge l'origine e la destinazione dell'uomo, dove si possono cogliere i significati autentici dei termini che si posseggono e si usano; permette l'immersione nella storia umana ove si legge la continuità degli eventi e si coglie il percorso della ragione verso la propria pienezza; permette di andare oltre la dimensione del presente e trascenderla entrando nella dimensione della divinità e scoprendo la propria intimità con la mente di Dio. Io credo che non c'è atto della mente che non utilizzi la fede nel proprio cammino quotidiano. Senza fede, la mente non è abilitata a pensare, a valutare, a contemplare, a progettare. 

Giovanni Paolo II ha scritto che la mente umana non ha sezioni o distaccamenti. La mente opera utilizzando, contemporaneamente, tutte le proprie risorse, tutte le proprie virtù. Per duemila anni saccenti della ragione e cultori della fede, schierati gli uni contro gli altri, hanno cercato di costruire percorsi differenti riducendo e impoverendo le risorse dell'una e dell'altra. Hanno finito con il compromettere il significato dell'aggettivo razionale riferendolo ad evento di una ragione privata del tutto di elementi teologici e metafisici. Io sostengo che la fede è il fondamento di ogni atto della ragione umana e razionale è solo il risultato di una ragione che utilizza tutte le proprie virtù. 

La fede è l'antidoto ai saperi soggettivi, ai saperi egoistici, è l'antidoto alla parzialità e alla settorialità. La fede è l'abito non solo del cristiano ma dell'uomo in quanto tale perché costituisce la struttura valoriale del suo essere uomo, determinando ogni pensiero e ogni atto della sua vita. Non possiamo non pensare e non riflettere sulla tragedia dell'uomo moderno, e del cristiano moderno, così vuoti, così polverizzati da idee isolate, senza riferimenti, così necessariamente disorientati dalla forza degli eventi economici, dalla violenza dei fatti sociali, dalla inconsistenza dei deliberati risolutivi, così sminuiti dalla mancanza di speranza e di coraggio. Rivolgendosi al mondo attuale, disarmonico, indifferente, privo di Spirito Santo, incoerente e lontano dall'esperienza terrena di Dio, Papa Francesco ha detto non solo che occorre essere cristiani ma che occorre esserlo nel modo più pieno e completo. 

Non si può, egli dice, essere cristiani a tempo, o a situazioni; questo vuol dire che non si può aver fede in particolari momenti o occasioni della vita, e non in altri momenti. Il cristiano lo è sempre e ha fede sempre o non è affatto cristiano. Questo il significato autentico di abito che deriva da "habitus" latino: non quindi un indumento coerente con le stagioni, magari da modificare a seconda di atti preferenziali del momento, bensì la disposizione naturale, essenziale, immodificabile dell'uomo. L'uomo è figlio di Dio e questo vuol dire che la sua figliolanza e la sua umanità derivano dalla divinità del Padre; l'uomo è parola di Dio, e questo vuol dire che conosce e parla il linguaggio di Dio; l'uomo è testimone di Dio, e questo vuol dire che le sue azioni sono segni della volontà e del pensiero di Dio; l'uomo legge e interpreta il mondo secondo le direzioni date da Dio e questo vuol dire che respinge ogni pressione deviante; l'uomo vive pienamente la sua vita storica, dialoga, si confronta, lotta, soffre le situazioni più penalizzanti come la povertà, la violenza, la sopraffazione, e questo vuol dire che come Dio fa esperienza della croce e della vittoria sulla croce; l'uomo ha coraggio, è scaltro, è coerente, è forte, e questo vuol dire che fugge le mode e cancella dalla sua vita i luccichii spesso facili dell'effimero; l'uomo è un soldato fedele e vive una piena obbedienza a Dio fino a spogliarsi della propria soggettività. 

 E tutto questo è dell'uomo che ama Dio, che accoglie Dio, che entra in intimità con Dio. Come sarebbe bello se ogni uomo fosse pienamente rispettoso della propria natura e pienamente coerente con la propria scelta morale e religiosa, specialmente in quelle funzioni che hanno rilevanza nella edificazione di un mondo a misura del progetto di Dio. Penso alle mamme e ai papà, ai docenti, ai politici, a chi ha responsabilità educative, penso a tutte le persone che danno corpo e colore all'amore, alla relazione, alla fratellanza, alla donazione, al perdono, alla giustizia, alla pace, alla comunione, al sacrificio, al rispetto. La storia contemporanea va dimostrando, ed è un fatto significativo, che ogni progetto privo di legami con la cultura cristiana e con la dottrina sociale della Chiesa, non ha possibilità di successo, se non per minoranze o gruppi sparuti di potere. 

La politica, in modo particolare, poggia sulla sapienza che è dono dello Spirito Santo ed è carità, gratuità, donazione. Così la giustizia è pace, è progresso, è comunione delle risorse naturali, è solidarietà. Chi non accetta o deturpa tale premessa, non può sedere sugli scranni più alti, perché indegno e perché incapace. La fede, abbiamo detto in apertura è fondamento della vita integrale dell'uomo. In ogni aspetto della vita, in ogni pensiero, in ogni azione, la fede è lo strumento di elevazione della mente umana dalla dimensione dell'effimero alla dimensione della dignità e della divinità.      

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