Aree interne, Parco del Matese e rinaturalizzazione del Volturno. Patriciello scrive a Carfagna e Cingolani
L'Europarlamentare molisano ha scritto al Ministro per il Sud, Mara Carfagna e al Ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani per accendere i riflettori su due argomenti particolarmente importante per la regione: il primo riguarda la strategia nazionale per le Aree interne e il Parco Nazionale del Matese e il secondo la rinaturalizzazione del Volturno.
E' stato lui stesso a comunicarlo, questa mattina sulla pagina Facebook:
"Ho scritto alla mia amica Mara Carfagna, ministro per il Sud, e al Ministro per la transizione ecologica, Roberto Cingolani, - ha scritto - per segnalare due importanti questioni.
La prima riguarda la #Strategia #Nazionale per le Aree Interne e il Parco Nazionale del #Matese. Sappiamo bene le difficoltà che incontrano i cittadini che vivono nei piccoli Comuni delle aree interne. Trasporti, strade, scuole, servizi socio sanitari: tutto è più complicato. Bene quindi una strategia nazionale con l'obiettivo di garantire ai cittadini dei Comuni coinvolti un migliore accesso ai servizi essenziali.
Peccato però che tre le aree pilota dei Comuni del Matesino siano stati esclusi quelli del versante casertano. Una esclusione che appare ingiustificata e che potrebbe danneggiare seriamente i Comuni lasciati fuori e l'intero territorio matesino. Il Matese è storicamente un'area transregionale: lasciarne fuori un pezzo dalla programmazione futura non può che essere un errore. Sono certo che il Ministro Carfagna saprà porvi rimedio.
La seconda riguarda invece la rinaturalizzazione del fiume #Volturno che, con i suoi 175km, è il corso d'acqua più lungo e importante del sud Italia. Un corso d'acqua che purtroppo, nel suo lungo tragitto verso il mare, si arricchisce di sostanze inquinanti. Le cause sono note: attraversamento di centri urbani, industrializzazione, abusivismo edilizio e gestione non corretta dei rifiuti.
Quale che sia la ragione, - ha così concluso - sono fermamente convinto che sia questo il momento giusto per intervenire attraverso una sua rinaturalizzazione: un'operazione certamente costosa ma sicuramente necessaria che deve però procedere di pari passo ad un rafforzamento della lotta al fenomeno degli sversamenti abusivi e ad una migliore gestione dei rifiuti solidi urbani con la creazione di oasi ecologiche comunali necessarie per diminuire lo scarico di rifiuti.
I fondi ci sono. E sono quelli del PNRR, ovvero del #Recovery Fund europeo. Se non ora, quando?".
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