ATM, duro scontro tra Regione e Azienda

02.02.2023

Si fa caldo il clima in vista della seduta monotematica del Consiglio regionale di martedì prossimo. Nella serata di ieri durissimo botta e risposta tra Larivera e Pallante

Sono ore caldissime quelle che la ormai nota "vertenza ATM" sta vivendo. L'interessamento della stampa nazionale e nel contempo del Governo, con l'intervento del Sottosegretario al Ministero del lavoro Claudio Durigon, che si è impegnato a seguire da vicino l'evolversi della questione ha innescato una serie di reazioni a catena. La richiesta di un Consiglio monotematico da parte del M5S, poi l'annuncio nella serata di ieri da parte del Governatore Toma e dell'Assessore Pallante di aver esercitato un nuovo intervento sostitutivo per pagare i dipendenti di ATM che ha scatenato un vero e proprio terremoto. 

Da una parte la reazione - a tratti scomposta - di molti che sui Social hanno attaccato indistintamente Regione e Azienda per una situazione definita "vergognosa" che si protrae da troppo tempo e che - a loro dire - avrebbe potuto essere risolta da tempo "cacciando l'amministratore", dall'altra l'intervento dell'Azienda che con una nota inviata alla stampa "ha voluto fare chiarezza sulla questione delle retribuzioni ai dipendenti".

"Il pagamento in sostituzione dei nostri lavoratori - hanno detto - è stato richiesto direttamente da noi alla Regione Molise in seguito al blocco della Regione della liquidazione di rilevantissimi crediti che avrebbe dovuto corrispondere ad ATM, e non attuato dall'Ente in difesa dei lavoratori". 

In questo contesto ATM avrebbe "pregato" l'Amministrazione quantomeno di procedere al pagamento degli stipendi in sostituzione, come previsto dal Codice degli Appalti, sottolineando l'importanza di soddisfare almeno i propri lavoratori. Ma la Regione avrebbe pagato con incomprensibile ritardi i lavoratori. Un ritardo che, a dire dell'Azienda, avrebbe ingenerato un vero e proprio "sistema" finalizzato unicamente a danneggiare l'azienda.

Non si è fatta attendere la durissima reazione dell'Assessore Quintino Pallante. Una replica dura e argomentata quella dell'Assessore ai Trasporti all'Ad di Atm Giuseppe Larivera.

«Intanto giova ricordare - ha detto Pallante - che i concessionari sono 29 e lui è l'unico che non ha mai pagato puntualmente i dipendenti.

Mai nessuno prima aveva utilizzato i poteri sostitutivi e chi mi ha preceduto sosteneva che non si potesse fare e oggi, invece, si fa. Negli anni è stato abituato, con vezzo insopportabile, a trovare terreno fertile, scaricando le responsabilità sul sistema pubblico e mettendolo sotto scacco. Ma sono gli ultimi tentativi scomposti di chi sa di aver terminato un percorso, dal momento che le procedure sono state avviate e la sua azienda non ha risposto. Dunque Atm non ci sarà e sono i colpi di coda di chi verrà giudicato dai propri lavoratori.

Parla di crediti vantati - prosegue l'Assessore - ma l'amministrazione paga ed è la più celere d'Italia, lui, invece, come tutti sanno, ha dovuto cambiare più volte aziende».

«Ad oggi abbiamo pagato tutti i dipendenti che ne hanno fatto richiesta e per i quali è stato completato l'iter di verifica. Man mano che l'iter si completa vengono pagati altri lavoratori. Ma lui ci ostacola anche in questo non volendo concedere le busta paga dei dipendenti, cosa necessaria per poter provvedere al pagamento con i poteri sostitutivi.»

Poi l'affondo dell'Assessore che parla di «ricatto nei confronti della Regione che va avanti da anni. Siccome le procedure di sostituzione sono partite si scaglia contro la Regione, ma questo non gli fa onore perché dovrebbe ricordare che è un imprenditore monomandatario da 40 anni e dovrebbe avere rispetto per la Regione che in 40 anni gli ha dato milioni e milioni di euro. Probabilmente non è in grado di sopportare un contenzioso perché impegnato in altre attività. Quando parla della Corte dei Conti, pensasse alle sentenze che lo riguardano personalmente».

«Infine - conclude - voglio ricordare che è quello che prende più rimborsi per chilometro, 2,50€. Gli altri 28 concessionari, che hanno un prezzo inferiore a chilometro, riescono a pagare e lui no. E' la fine di un sistema costruito negli anni a suo e consumo».

Uno scontro duro, preludio di quello che accadrà in aula il prossimo 7 febbraio con le opposizioni pronte a cavalcare l'onda. Ma almeno, finalmente, si è avuta una parola chiara su una questione alla quale è davvero giunto il momento di mettere la parola fine!

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