Autonomia differenziata. Remo Di Ianni: "Mi preoccupa il silenzio della politica regionale"
Pochi giorni fa il Senato ha approvato il disegno di legge sull'autonomia differenziata, che ora passerà alla Camera dei deputati. La legge, se approvata, consentirebbe a Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Piemonte di acquisire una maggiore autonomia in materia di fiscalità, istruzione, sanità e trasporti. Abbiamo chiesto a Remo Di Ianni, Sindaco di Cerro al Volturno (IS), cosa ne pensa.
"Come molisano, - ci ha detto Di Ianni - sono fortemente contrario a questa legge, che, fino a prova contraria, ritengo dannosa per l'unità e la coesione del Paese. In particolare, temo che l'autonomia differenziata possa portare a una serie di conseguenze negative, tra cui:
• Un ulteriore impoverimento della regione: il Molise è già una delle regioni più povere d'Italia, e l'autonomia differenziata potrebbe accentuare questo divario, in quanto le regioni del Nord avrebbero maggiori risorse a disposizione.
• Un peggioramento dei servizi pubblici: l'autonomia differenziata potrebbe portare a un peggioramento dei servizi pubblici, in quanto le regioni del Sud avrebbero meno risorse per finanziarli.
• Una marginalizzazione del Molise: il Molise, che è già una regione piccola e poco abitata, potrebbe essere ulteriormente marginalizzato, in quanto le regioni del Nord avrebbero maggiore peso politico e economico.
In particolare, sono preoccupato per l'individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP), che determineranno quali servizi pubblici dovranno essere garantiti su tutto il territorio nazionale. Temo che i LEP possano essere individuati in modo arbitrario, in modo da favorire le regioni del Nord e sfavorire le regioni del Sud.
Ad esempio, per noi molisani, che già oggi incontriamo difficoltà nel ricevere i servizi minimi, individuare i LEP senza considerare le nostre caratteristiche morfologiche causerebbe ulteriori enormi problemi.
Mi preoccupa il fatto che gran parte dell'ambiente politico regionale resti in silenzio nel difendere il Molise. Questo silenzio è sintomatico e preoccupante perché non vorrei che ci fosse più attenzione per gli interessi di partito o politici piuttosto che per la difesa generale di un intero territorio che rischia di morire.
Mi auguro che la politica regionale si mobiliti per difendere la regione, e che i cittadini molisani facciano sentire la propria voce.
La politica regionale, è chiamata a un atto di responsabilità. Deve uscire dal silenzio e assumersi la propria parte di responsabilità nella difesa del Molise. Il futuro del Molise è nelle mani della politica regionale. È tempo di agire".
