"kaire Maria"
Iniziamo proprio con il saluto che l'Angelo rivolse alla prescelta Madre di Dio (Lc 1,28).
"Ti saluto o piena di Grazia". Con questo saluto e te, o Maria, inizia il Vangelo, inizia la storia della nostra salvezza, inizia la rivelazione dell'amore di Dio per noi uomini e donne... peccatori ma sempre figli, figli nel Figlio, perché dal tuo "sì" a questo saluto, in Gesù, anche noi siamo diventati figli.
Con questo saluto a te, o Maria, c'è l'aprirsi della nuova Alleanza: sei così la prima evangelizzata, sei diventata così il primo membro del popolo di Dio, ci rappresenti tutti nel segno della fedeltà al tuo "sì": di più, sei tutti noi, sei la donna-popolo, sei la figlia di Sion! Il volto materno di Dio sulla terra, la tenerezza materna di Dio nei nostri confronti.
Perciò a te, o Madre, si innalza il grazie della Chiesa: essa è salva anche per te, per la tua risposta fedele alla richiesta di collaborazione rivolta a te dall'Angelo del Signore.
Nella tua accoglienza del messaggio angelico si compie l'antica speranza messianica, una speranza che si tramanda di terra in terra: tu sei, o Madre di Dio, la terra della promessa, una speranza rimbalzata di donna in donna: tu sei la nuova Eva, la nuova "Madre dei viventi"; una speranza echeggiata di età in età: tu sei il tempo nuovo della fedeltà e della grazia.
Kaire Maria! Con questo saluto a te, o Maria, la profezia diventa notizia, evento di storia, fatto quotidiano.
Tu dici "sì" e la promessa si compie, l'attesa matura in presenza, l'annuncio dei profeti si fa verità. Dio in te mostra di essere un Dio fedele alla parola data all'uomo. Il popolo i te mostra di non aver sperato invano: tu, Maria di Nazareth, con la profezia del tuo "sì" fedele, fino alla croce, onde sei Madre dell'umanità, dichiari fedele Dio e compi la speranza del suo popolo.
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