Beni culturali: Toma propone tavolo permanente di confronto. Ma forse il territorio ha bisogno di risposte, ora!
Governatore: "attenti e sensibili a tutela e sviluppo settore". Ma troppi siti sono lasciati nel più totale abbandono!
"Siamo particolarmente sensibili e attenti al recupero e alla valorizzazione dei beni culturali. A luglio 2020 abbiamo approvato una delibera con cui è stato disposto il finanziamento del progetto 'Valorizzazione del patrimonio archeologico della Regione Molise' dell'importo di 3,5 milioni di euro che ha come soggetto attuatore l'Università del Molise.
Si sviluppa intorno a quattro siti archeologici: Agnone, Pesche, San Giuliano del Sannio, Sant'Elia a Pianisi, oltre a un intervento che riguarda l'applicazione MyExperience Molise". Lo ha detto il presidente della Regione, Donato Toma, nel suo intervento di saluto alla presentazione di 'Archeologia, storia dell'arte e paesaggio dell'Università del Molise', volume che contiene gli atti di una Giornata di studi del 5 dicembre 2017, curato da Mariassunta Cuozzo e Carlo Ebanista. Il governatore ha accolto favorevolmente l'invito dell'Ateneo molisano affinché possa essere condiviso un percorso di confronto e sinergia, auspicando "che si arrivi, quanto prima, all'istituzione di un Tavolo permanente di confronto tra Regione, Università, Direzione regionale Musei Molise, Soprintendenza archeologica, Soprintendenza archivistica, Archivi di Stato, coinvolgendo anche le associazioni private che operano nel settore dei beni culturali"
Nel frattempo però il territorio molisano, autentico scrigno di ricchezza storico-artistico-archeologica reclama interventi che ne rendano possibile la fruizione dei molisani nondimeno dei tantissimi turisti che anche quest'anno si prevedono numerosi e che in Molise vengono apposta per ammirarne le ricchezza.
Dopo 14 mesi di pandemia, infatti l'atteso rilancio turistico del Molise rischia di infrangersi contro in cancelli chiusi dei siti più rinomati, che ricadono sotto la diretta competenza del Ministero dei Beni culturali, e perdersi dentro le selve di erbacce e spine che ormai li hanno invasi.
Nei giorni scorsi abbiamo già presentato la situazione di sconcertante abbandono in cui versa il sito di San Vincenzo al Volturno (https://www.quintapagina.eu/l/lo-sconcertante-stato-di-abbandono-del-sito-archeologico-di-san-vincenzo-al-volturno), così come avevamo già ampiamente parlato del Verlasce di Venafro (https://www.quintapagina.eu/l/venafro-ripulito-il-verlasce-ma-forse-no), dove l'unica cosa che nel frattempo è cambiata è l'erba un po' più bassa e la data di fine lavori che è stata prorogata al 08/07/2021 ma che comunque vedrà il recupero del sito ben lontano dall'essere ultimato; e non stanno meglio altri importantissimi siti come l'Anfiteatro Romano con il parco di Villa Zappone a Larino, già lo scorso anno oggetto di pesantissime contestazioni da parte dei turisti obbligati a guardarlo arrampicati sulle cancellate, e il Santuario Italico di Pietrabbondante: il primo inaccessibile e versa nell'incuria, il secondo aperto solo pochi giorni nella settimana.
La causa è da imputare alla carenza di personale addetto alla custodia e alla vigilanza e questa a sua volta è da imputare al ritardo immane con cui in Molise si sta svolgendo il bando Mibac, per il reperimento di 10 addetti, rispetto alle altre regioni italiane e che è bel lungi dal lasciare intravvedere uno sbocco.
E' un pessimo biglietto da visita quello con cui il Molise si sta preparando ad accogliere i turisti che fra meno di un mese, annunciandosi numerosissimi, raggiungeranno la nostra regione. Ancora peggio è il fatto che dopo un anno siamo costretti a costatare che nulla nel merito è cambiato e che nonostante ormai da settimane diverse testate, come la nostra, ne stiano parlando... su tutto regni sovrano il silenzio.
Ci sono regioni costrette a farsi pubblicità mostrando le praterie... poche possono vantare un patrimonio come quello molisano eppure sembra che questo non interessi a chi invece dovrebbe farne la ragione del proprio esserci!
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