Bruce Springsteen e la sua ragione per credere ancora
Deliver me from nowhere (Liberami dal Nulla) è ora al cinema
di Giulia Zinedine Fuschino
«Hey, somebody out there, listen to my last prayer Hi ho silver-o, deliver me from nowhere» (B. Springsteen, State trooper, Nebraska)
Il film, scritto e diretto da Scott Cooper e basato sull'omonimo libro di Warren Zanes del 2023, è uscito in anteprima mondiale in Italia lo scorso 23 ottobre, nelle sale americane il lancio è stato programmato al giorno successivo. Sostanzialmente seguendo lo stampo biografico del libro, la storia è incentrata sul periodo della vita artistica e personale del Boss tra l'uscita e tour di Born to Run e The River (1980) e l'uscita degli album Nebraska e Born in the USA (1982), singolo che gli regalò fama mondiale. In particolare, il film si concentra sulla genesi di Nebraska, poiché è l'album più sofferto e intimo, in cui Springsteen riversa tutta la sua traumatica infanzia, dovuta ad un difficile rapporto con la figura paterna e ricostruita benissimo tramite flashback e uso del bianco e nero.
Jeremy Allen White non regala un'interpretazione del Boss, ma è il Boss: suona, canta in acustico – particolarità fortemente voluta e sostenuta da Springsteen contro i discografici – in studio, soffre e respira la sua depressione, tra voglia di liberarsi tramite la musica dalle sue ansie, fantasmi e dall'attaccamento alla città natale, Freehold in NJ.
Questo attaccamento al NJ che emerge già da Greetings from Asbury Park (il primo album) è anch'esso sintomo della difficoltà di uscire dal tunnel dei ricordi, di fare i conti con sé stesso e la propria depressione, cose che portano Bruce ad allontanare tutto e tutti, persino l'amore. Solo la musica è la sua ragione per credere ancora, per poter migliorare la propria esistenza ed essere sé stesso e Nebraska è l'esito di tutto questo: il testamento del giovane Springsteen, che all'ombra dei suoi demoni, nella penombra di una sala cinematografica vicino al padre, sotto le luci del palco e delle giostre di Asbury Park volge in poesia la sua sofferenza in dieci tracce, uscite senza pubblicità. Una confessione intima che arrivò al terzo posto in classifica e che ancora oggi gira sul piatto del disco e ci ricorda che nonostante i nostri limiti, nonostante noi stessi, siamo nati per correre.
Springsteen, Nebraska e Liberami dal nulla Vi aspettano al cinema!
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