“C’era una volta … dal Principe alla zucca … le donne si raccontano

11.11.2025

Il Centro di Ascolto Mobbing&Stalking contro tutte le violenze della UIL Molise, in vista del 25 novembre, lancia un'iniziativa per raccogliere testimonianze dalle donne che hanno sognato l'amore ideale, ma hanno incontrato la violenza.

Da generazioni le bambine crescono ascoltando fiabe che parlano di principi azzurri pronti a tutto pur di conquistare il cuore della loro amata, di principesse salvate da incantesimi spezzati da un bacio, di amori eterni e cavalli bianchi. Le favole, con la loro magia e la loro promessa di un lieto fine hanno plasmato l'immaginario femminile. Cenerentola, Biancaneve, Aurora sono diventate le figure simboliche di un ideale romantico che, per decenni, ha guidato le ragazze e le donne alla ricerca dell'uomo "ideale" che avrebbe consentito loro di vivere "felici e contente". Le protagoniste femminili delle fiabe classiche sono spesso figure dolci, pure, pazienti. Aspettano. Sognano. Sperano che un uomo arrivi a salvarle e a condurle verso un destino di felicità.

In queste storie l'amore è spesso rappresentato come un evento miracoloso, qualcosa che accade all'improvviso e che risolve ogni problema. Un bacio e tutto si sistema. Un matrimonio e la vita diventa perfetta. Ma la realtà, si sa, non è una favola. L'amore, quello vero, non è solo magia: è impegno, rispetto, crescita reciproca. Molte di quelle bambine diventando donne, scoprono che l'uomo che avevano scambiato per il Principe azzurro, che le aveva conquistate con la dolcezza e la promessa di un amore assoluto, altro non era che un impostore, un ragno che tesseva la tela in cui imprigionare la sognatrice innamorata. Immerse nei loro sogni e ideali, le ingenue fanciulle non colgono i segni premonitori di un rapporto che sarà violento oppure, forse, il presunto Principe è molto bravo a mascherarsi. Ed ecco che la favola si trasforma in dramma. I sogni si infrangono e diventano incubi.

Il tema della violenza sulle donne è ormai all'ordine del giorno, ma nulla sembra cambiare. Il numero dei femminicidi non diminuisce. Il nostro triste contatore sul sito UIL – Centri di ascolto contro le violenze, oggi segna 66 femminicidi e 7 figlicidi, 19 sono i bambini rimasti orfani. Il 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, è vicino e tanti sono gli eventi e le manifestazioni che si stanno organizzando per tenere alta l'attenzione su questo enorme problema che affligge ancora la società. 

Noi del Centro di ascolto contro le violenze della Uil Molise, - si legge in una nota - abbiamo pensato ad una iniziativa coerente con la nostra mission: vogliamo "ascoltare", leggendo le loro storie di vita, le donne che hanno vissuto o che vivono situazioni di violenza. Vogliamo dare voce alle protagoniste, alle donne che mantengono il segreto perché pensano di non essere comprese o di essere giudicate, alle donne che non hanno più speranza, alle donne che sono già riuscite a riscrivere la propria fiaba e a quelle che ancora non riescono a salvarsi, a quelle che ancora non imparano ad amarsi e a scegliere ciò che le renderebbe libere.

Invitiamo, dunque, tutte le donne che stanno vivendo o hanno vissuto una relazione sentimentale o familiare violenta, a raccontarci la loro storia, scrivendo entro il 25 novembre 2025, anche in anonimato, a: Centro di ascolto contro tutte le violenze -UIL Molise, all'indirizzo e-mail centroascolto-molise@uil.it oppure tramite lettera all'indirizzo Via Crispi, n. 1/D, 86100 - Campobasso. Le vostre testimonianze saranno elaborate e raccolte in un progetto editoriale con la garanzia di assoluta riservatezza. Agli stessi indirizzi siamo sempre a disposizione con i nostri consulenti per accompagnarvi in un cammino di liberazione dalla violenza, in un processo di consapevolezza. Forse la vera rivoluzione delle donne cresciute con le favole sta nel riscrivere il finale: non più "E vissero felici e contenti" (grazie al principe salvifico), ma "E vissero felici e consapevoli" grazie al loro coraggio.

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