Casa Gàlato riapre le sue porte alla memoria: intervista a Raffaele Galato sul progetto “Quaderni Meridionali”

21.08.2025

di Mario Garofalo

In un angolo poco battuto del Cilento, tra le colline che parlano di storia e resilienza, si riaccende una luce di memoria e cultura. È Casa Gàlato, antica dimora nel cuore di Licusati, ad accogliere la presentazione del primo numero di Quaderni Meridionali, rivista che scava nel passato del Mezzogiorno per riportare alla luce verità negate e identità smarrite.

Ne parliamo con Raffaele Galato, padrone di casa e promotore di questa serata dedicata alla resistenza meridionale durante il processo di unificazione italiana, tra memoria storica e voglia di futuro.

Raffaele, apri le porte di Casa Gàlato a un evento che parla di memoria storica e verità negate. Cosa ti ha spinto a ospitare Quaderni Meridionali proprio qui, nel cuore del Cilento?

Devi sapere che uno degli orgogli di Casa Gàlato è legato proprio al portone. Portone che, nel corso dei decenni e dei secoli, a differenza degli altri portoni delle case dell'intellighenzia cusitana, che venivano chiusi negli orari in cui i padroni non volevano essere disturbati, restava sempre aperto dall'alba a quando l'ultimo dei Gàlato saliva ai piani superiori per il riposo notturno.
Scusandomi per la parentesi – a cui tengo molto – vengo alla risposta: oggi Casa Gàlato è rimasta, come purtroppo tante case del paese, disabitata; vuota dell'umanità che per secoli l'ha animata. Gente molto diversa ha calpestato quei pavimenti: professionisti, possidenti, fascisti e comunisti, briganti e santi, preti e giacobini, capitani della Prima Guerra Mondiale e superstiti della campagna di Russia nella Seconda.
Io, che sono rimasto il proprietario di una parte importante della Casa, sto cercando di farla rivivere facendola diventare un punto di incontro di nuove "umanità". La Casa è sempre a disposizione per iniziative culturali che sarebbero certamente piaciute a mio padre Giuseppe, insegnante a vita per vera vocazione, e a mio zio Franco, appassionato di storia del paese e grande collezionista di storie e strumenti del passato.
In questo contesto era inevitabile che, incrociando la rivista ed il suo responsabile editoriale ed apprezzandone da subito la linea, nascesse l'idea di fare qualcosa insieme. Spero che questa presentazione del primo numero possa essere solo un primo passo per avviare un discorso di ricerca e sensibilizzazione sulla storia, le tradizioni, la cultura del Meridione e, perché no, di tutti i Sud del mondo (non necessariamente solo in senso geografico).

Il tema della serata è la resistenza armata cilentana al nuovo Stato unitario. Perché è importante, oggi, dare voce a queste pagine dimenticate della nostra storia?

Come ho detto, l'idea portante è quella di aprire la Casa a tutti quegli appuntamenti che possano portare "cultura" – e preciso che considero cultura tutto ciò che coinvolge l'uomo come animale pensante – in un paesino che offre pochissimi momenti di discussione e di confronto.
Il tema mi è particolarmente caro, essendo da sempre un sostenitore della tesi dell'annessione violenta e tragica del Sud da parte dei Savoia, e non della storiella di regime di unione di una nazione che non esisteva e che, per molti versi, non esiste ancora.
Abbiamo già affrontato questi argomenti in altri incontri. Continuare a parlarne in casa mia, in Casa Gàlato, mi rende orgoglioso, curioso e pronto ad imparare sempre di più.
Spero che questi momenti di confronto, portati avanti in tutto il Mezzogiorno, possano ridare dignità al nostro Sud, da sempre maltrattato, violentato e mortificato. Serve portare a galla la verità sulle motivazioni dell'invasione, sulla conduzione di una guerra non dichiarata di sterminio di una popolazione – spesso inerme – e sulle connivenze internazionali, soprattutto legate agli interessi inglesi e francesi.

Licusati è un luogo ricco di memoria ma spesso fuori dai riflettori. Cosa ti auguri che questa serata lasci alla comunità locale e ai partecipanti?

Ultimamente Licusati sta riprendendo lo slancio culturale che per un periodo sembrava essersi disperso. Questa serata deve essere un altro tassello che riagganci le persone alla cultura storica e sociale dei nostri territori, e soprattutto coinvolga i ragazzi, i quali – a differenza di quel che pensano in tanti – io ritengo vogliosi di apprendere e ricettivi agli stimoli che gli vengono proposti.
Certo, non è tutto facile e veloce, ma sta a noi "vecchi" incuriosire e coinvolgere giovani e meno giovani in un percorso che potrà riportare il nostro paese agli antichi fasti. A quando Licusati era sede di uno dei maggiori circoli carbonari (filadelfi) e uno dei paesi più attivi dei moti del 1828, nonché grande centro di produzione agricola e pastorale.

La serata a Casa Gàlato si preannuncia dunque come molto più di una semplice presentazione: è un atto d'amore per la propria terra, un tentativo concreto di restituire voce e dignità a un Sud dimenticato, ma ancora capace di resistere e raccontarsi.
Quaderni Meridionali non è solo una rivista, è una dichiarazione d'intenti. E a Licusati, almeno per una sera, la storia torna a casa. 

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