Caso Vigliardi, allarme rientrato, ma qualcosa non convince

16.03.2023

Dunque, lo si voglia riconoscere o meno, la "spallata" di Calenda ha avuto effetto, così come lo ha avuto l'onda di protesta che si è sollevata dal territorio contro il provvedimento con il quale i dirigenti As.Re.M, Florenzano prima e Gollo dopo, avevano sancito la sostituzione del Primario facente funzioni del reparto di chirurgia dell'Ospedale "Veneziale" di Isernia, Giovanni Vigliardi. Da quanto si apprende, il dott. Vigliardi resta al suo posto e il prof. Sciaudone, con la benedizione del Rettore Magnifico Brunese, va ad occupare il posto rimasto vacante nell'Ospedale di Campobasso, dopo purtroppo la prematura scomparsa del dott. Di Marzo, che da poco era stato nominato Primario di Chirurgia al "Cardarelli".  

Non vogliamo ripercorrere l'intera vicenda ormai già ben nota a tutti, ma nella narrazione dei fatti, per come ci è stata proposta, qualcosa non convince, così come non convince la presa di posizione di qualche amministratore che palesemente schierato e chiaramente interessato confonde la sanità pubblica con quella privata convenzionata e che non sembrava così convinto dell'incapacità del Presidente Toma, mentre questi elargiva centinaia di migliaia di euro per la realizzazione di infrastrutture nel proprio territorio comunale. 

Dicevamo, qualcosa non convince. E quello che non convince è il modo di gestire certe situazioni e la necessità di dover e voler sempre, a tutti i costi, dimostrare di essere "padri-padroni" di qualcosa che invece appartiene a tutti, indistintamente e di non aver bisogno del consiglio degli altri. Da fonti vicine all'ex Assessore Calenda sappiamo, infatti, che la possibilità di confermare Vigliardi a Isernia e prevedere l'incarico di Sciaudone a Campobasso fosse la proposta che la stessa Calenda avrebbe fatto al Presidente Toma, prima delle dimissioni, nel tentativo di trovare una soluzione.

Poi c'è stata l'Aula, il 7 marzo, dove Andrea Greco del M5S ha presentato una mozione per chiedere l'annullamento dell'atto con cui era stata sancita la sostituzione di Vigliardi. Mozione firmata dalle opposizioni, da Iorio, da Romagnuolo e proprio anche da Filomena Calenda.

Alla mozione non hanno aderito quelli della maggioranza che, quasi tutti, hanno lasciato l'aula, compreso chi nel frattempo riempiva la Stampa locale di proclami dicendo di aver scritto al Ministro per trovare una soluzione per il caso Vigliardi... la soluzione era lì, a portata di mano, bastava votare.

La risposta a questa mozione è stata la delibera n. 328 con cui nello stesso giorno, il Direttore Generale dell' A.S.Re.M., la d.ssa Evelina Gollo, RETTIFICAVA la Deliberazione del Direttore Generale A.S.Re.M. n. 253 del 28.02.2023 (c'era una incongruenza di date che lo rendeva nullo o almeno annullabile), con la quale veniva conferito incarico di Direttore dell'UOC di Chirurgia del Presidio Ospedaliero "F. Veneziale" di Isernia al Prof. Guido Sciaudone. indicando quale data di presa di servizio il 01.04.2023 e CONFERMAVA la Deliberazione del Direttore Generale A.S.Re.M. n. 253 del 28.02.2023 così come rettificata.

A tutto questo, in data 8 marzo seguivano le dimissioni dell'Assessore Calenda, nelle quali diceva chiaramente al Presidente Donato Toma che le scelte adottate circa l'Ospedale "F. Veneziale" di Isernia, non potevano lasciarla indifferente e che non poteva più né accettare, né condividere un simile percorso.

Quello che non ci convince in tutto questo marasma è la calma serafica con cui 2 giorni dopo, il 10 marzo, durante la trasmissione Conto alla Rovescia, l'Assessore Quintino Pallante, che era ospite insieme proprio alla Calenda, mentre diceva la "politica in queste scelte non deve interferire", affermava con tutta tranquillità che tutto era risolto, che Vigliardi sarebbe rimasto al suo posto e che Sciaudone sarebbe andato a Campobasso.

Ma, in quel momento l'unico atto ufficiale emanato era la sopracitata delibera n. 328, che diceva tutt'altro. Segno evidente che, ancora una volta, qualcuno non ci ha detto la verità, o quantomeno non ci ha detto tutto, che evidentemente l'ennesimo strappo in una Giunta ridotta a brandelli e che gode di una popolarità pari quasi allo zero - come hanno dimostrato i fischi rivolti all'Assessore Cotugno durante l'ultimo concerto all'Auditorium di Isernia - poteva essere evitato e che se ci fosse stata l'umiltà di aprirsi al dialogo con il territorio e con chi lo rappresenta certe soluzioni sarebbero emerse prima e meglio.

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