Cerro al Volturno, l'incanto di otto ragazzi raccontato in un libro

09.07.2025

Uno straordinario successo ieri sera nella Sala Consiliare del Comune, un tributo di affetto e di condivisione per il progetto editoriale che ha messo al centro i sogni e le emozioni di otto giovanissimi 'autori'

di Paolo Scarabeo

C'è una soglia, da qualche parte, tra ciò che è scuola e ciò che è vita. Ieri sera, a Cerro al Volturno, quella soglia è stata varcata senza clamore, ma con l'intensità delle cose vere, sincere, necessarie.

"My Eight Wonders", l'opera realizzata dagli alunni della classe terza della scuola secondaria di primo grado "Dante Alighieri" - Elena, Federica, Giada, Luca, Alyson, Matteo, William e Massimo - si è dimostrata molto più di un esperimento didattico. È un atto d'amore. Un gesto collettivo che, nel suo svolgersi tra le dita dei ragazzi e lo sguardo attento dei docenti, ha saputo comporre un affresco delicato, coraggioso, profondo. Un capolavoro, sì, ed è giusto dirlo senza remore, di parole e disegni, di frasi e colori, di sogni ed emozioni.

La Sala Consiliare, inondata di volti, voci, occhi lucidi, non è bastata. Tanti, troppi, per stare tutti dentro. E allora fuori, nel piazzale, si è riversata l'onda silenziosa e partecipata di un paese intero che ha scelto di esserci. Di esserci con il cuore, con l'orgoglio, con il rispetto che si deve a chi osa l'impresa di trasformare la scuola in sogno. E il sogno in parola scritta.

A guidare con passo lieve ma saldo questo cammino, la prof.ssa Mariella Giancola e un corpo docente che ha saputo fare squadra, anima, direzione: Paola Pontarelli, Valentina Di Meo e Flavio De Vivo. Un gruppo appassionato che ha creduto nella forza narrativa e artistica dei suoi studenti, lasciando che la loro voce venisse fuori intera, senza filtri. È lì che nasce la bellezza e la scuola diventa vera, quando l'adulto fa un passo indietro e il ragazzo può fare il primo passo avanti.

Il Sindaco Remo Di Ianni, nel suo intervento, ha colto l'essenza del progetto: "Ha il profumo delle cose belle, autentiche, fatte con il cuore". E ancora: "Attraverso e loro parole i nostri ragazzi ci aprono le porte di un mondo fragile e potente allo stesso tempo. Un mondo che nasce dalla fantasia, ma che affonda le radici nella realtà più profonda dei loro cuori. Ogni fiaba è uno specchio. Dentro ci stanno paure e desideri, slanci e fragilità. E ci sta soprattutto quella fame di vita che solo chi è giovane può raccontare con questa potenza leggera". Parole giuste, misurate e vibranti, commosse che hanno tracciato il perimetro emotivo di una serata impossibile da dimenticare, magistralmente moderata dalla prof.ssa Valentina Di Meo.

Tra gli applausi e le emozioni, non è mancata la memoria: un pensiero dolce, quasi sussurrato, per Romina De Cesare. I sogni, a volte, si spezzano. Ma quando una comunità li raccoglie, li tiene stretti, li fa diventare storia, allora qualcosa resta. E continua.

"My Eight Wonders" non è solo un libro, non è solo un evento, non è stato solo l'occasione di far vivere a otto giovanissimi, meravigliosi ragazzi la 'magia' di sentirsi scrittori, almeno per un giorno. È stato, ed è, una consegna. Un invito. Un'apertura. Ai ragazzi, e attraverso di loro a tutti noi, è stata offerta la possibilità di guardare oltre. Oltre la gabbia dei numeri, delle convenzioni, dei destini già scritti. Oltre la piccolezza e la superficialità di quelle parole con cui troppo spesso ci rivolgiamo loro, senza pe(n)sarle. È stata offerta la possibilità - e il coraggio - di inseguire la meraviglia della felicità.

E in quella sera di luglio, che resterà nella storia e nel cuore di tanti, tra l'eco delle fiabe e il fruscio delle pagine, Cerro al Volturno è diventato un luogo magico. Dove l'educazione ha trovato la sua forma più alta: quella che parte dal cuore e ci torna. Migliorandoci, tutti.

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