Ciacelli. La visione molteplice

03.11.2021

A cura di Giovanni Fontana

Con il "Prologo" di domenica 7 novembre alle ore 17, presso lo Spazio Coworking Gottifredo nel Palazzo Gottifredo di Alatri, si avvia un importante evento culturale e artistico: la Mostra "Ciacelli. La visione molteplice", curata da Giovanni Fontana con opere - provenienti dalla Collezione Remo Costantini - del grande artista ciociaro, futurista, protagonista della ricerca artistica nazionale e internazionale della prima metà del secolo scorso.

Si tratterà di un'anteprima della Mostra che verrà inaugurata sabato 13 novembre alle ore 17, sempre nello spazio Coworking, con un allestimento originale realizzato dalla TecnAval Interiors su progetto dell'architetta Sara Sarandrea. A lei si deve l'ideazione dello spazio espositivo calato all'interno della sala nella quale si svolge, e continuerà a svolgersi, l'attività ordinaria dell'Associazione Gottifredo e del suo Coworking Artistico.

La Mostra resterà aperta fino al 9 gennaio 2022 - tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10 alle 19 - e sarà visitabile, secondo le modalità dettate dalla normativa anti - Covid e cioè con accesso subordinato all'esibizione del Green Pass e tenendo conto della necessità di evitare assembramenti. È perciò consigliabile, soprattutto per le visite scolastiche, la prenotazione, scrivendo a ass.palazzogottifredo@gmail.com o telefonando al numero 0775 440105.

Il Catalogo - definito dal suo ideatore e grafico, Antonio Poce, un "Analogo", per segnalarne l'originalità compositiva, sarà disponibile in due edizioni: una con tiratura limitata di 50 copie e personalizzazioni dello stesso Poce, che la definisce un "prodotto multisensoriale", sarà in vendita a 50 euro, una seconda in edizione normale - ma sempre in elegante veste grafica - verrà, invece, messa in vendita a 20 euro. Nel Catalogo (Edizioni Keiron-Associazione Gottifredo), 120 pagine, sono contenute tutte le immagini delle opere in mostra (le foto sono di Giovanni Poce, le opere oltre 44 comprese due tele della moglie svedese di Ciacelli, Elsa Strom) con un'introduzione del Prof. Emmanuele Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro - Internazionale, un preludio di Antonio Poce e Tarcisio Tarquini, presidente dell'Associazione Gottifredo, e importanti saggi di Giovanni Fontana, Domenico Cammarota, Barbara Meazzi, studiosi del Futurismo, che costituiscono un rilevante approfondimento critico dell'artista ciociaro e fanno del volume un compiuto contributo alla ricostruzione della personalità e della fortuna critica di Ciacelli.

L'esposizione avrà anche una versione virtuale, una Galleria dei quadri esposti, che sarà visitabile con un Oculus che si troverà nella sala del Coworking, e grazie a cui si potrà entrare dentro la dinamica, il movimento, delle opere, in una originale reinterpretazione del simultaneismo e "movimentismo" futuristi.

La Galleria virtuale è stata ideata e realizzata dal gruppo Keiron, giovani artisti formatisi nel CREA del Conservatorio Licinio Refice di Frosinone e adesso costituitisti un gruppo di loavoro autonomo, sotto la direzione del docente Valerio Murat. L'organizzazione della Mostra è del Coworking Gottifredo, con il coordinamento organizzativo di Rossella Sgambato,

La Mostra, che ha il patrocinio del Comune di Alatri, si avvale del sostegno della Fondazione Terzo Pilastro - Internazionale e ha presentato domanda per un finanziamento della Regione Lazio, partecipando a un bando di Lazio Crea per l'aiuto alla ripresa delle attività delle Associazioni Culturali.

Il crowdfunding, sulla piattaforma Produzioni dal Basso, e le erogazioni liberali di privati e imprese, oltre alla vendita dei cataloghi e di altri prodotti legati alla Mostra, costituiscono le fonti che permetteranno di coprire i costi di "Ciacelli. La visione molteplice".

Ma tutto è stato reso possibile dalla grande disponibilità di lavoro volontario offerta da coloro che hanno aggiunto in questa modalità il loro contributo alla realizzazione di un evento che altrimenti non sarebbe stato possibile.

Ecco, in una nota degli organizzatori, il profilo biografico e artistico di Arturo Ciacelli.

"Possiamo anche dire che il Futurismo ha una prospettiva "ciociara". Oltre ad Anton Giulio Bragaglia, è ciociaro un altro grande artista che partecipò fin dall'inizio al quel movimento di scalmanati che voleva bruciare il mondo (oltre ai musei, ai professori e a molte altre cose....). Arturo Ciacelli, di Arnara, era nato nel 1883. Inizia a lavorare a Roma aiutando suo padre mosaicista. È aiutante di Duilio Cambellotti e Alessandro Bazzani nelle scenografie per il teatro Argentina. Frequenta i corsi liberi all'Accademia di Belle Arti, dove nel 1909 conosce la pittrice svedese Elsa Ström. La sposa nello stesso anno e si trasferisce in Svezia. Espone presto a Stoccolma e Malmö, poi a Copenaghen, Göteborg e Oslo.

Insieme a Balla, Boccioni, Severini ed altri, aveva già partecipato con cinque opere al primo "Salone dei rifiutati" (1905). Nel 1911 a Parigi frequenta Delaunay e conosce Léger, Braque, Chagall ed altri. Torna in Svezia e nel 1912 tiene la sua prima personale nella galleria dell'università di Lund, presentata dal poeta Gian-Maria Cominetti. Dal 1915 fino a tutti gli anni '30 operò a Stoccolma, dove fu anche direttore della Nya konstgalleriet, la prima galleria d'arte moderna di Stoccolma, dove espose opere di Robert Delaunay, Sonia Delaunay Terk, Van Dongen, Dufy, Léger, Ozenfant, Picasso, Rouault, Vlarninck, Kandinski e Severini. Fece conoscere il cubismo e il futurismo, fu un grande animatore e divulgatore culturale, organizzando conferenze, serate musicali e "concerti di colore", film a colori creati da lui. Ebbe un apprezzamento ufficiale da parte di Guillaume Apollinaire sul Paris-Journal.

Nel 1930 è presente alla Biennale di Venezia con tutto il gruppo futurista. Nel 1934 espone alla Prima mostra nazionale di plastica murale per l'edilizia fascista a Genova.

Nel 1935 lo stesso F.T. Marinetti presenta una sua personale a Torino, divenendo così "un attivo esponente del secondo tempo del futurismo" .

Dal 1937 si trasferisce a Vienna. Insegna presso la locale scuola italiana ed espone presso l'Istituto italiano di cultura fino al 1960. In questo periodo riprende i contatti con gli amici milanesi e aderisce al Movimento arte concreta. Si orienta verso una pittura di forme geometriche "che ricordano talvolta alcune composizioni del suo amico Arp" (Dorfles, 1952).

Muore a Venezia nel 1966".

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