Come leggere gli eventi che stiamo vivendo

29.10.2021

di Egidio Cappello

L'umanità sta vivendo una esperienza bellica molto particolare. Ogni giorno essa riflette e valuta l'andamento della guerra. Aspetta i dati giornalieri delle battaglie per pesare le risorse dei popoli e per misurare la forza del nemico, un nemico subdolo, strisciante, pronto a colpire in silenzio, senza rumori di armi. E' questa certamente la terza guerra mondiale: un evento che uccide, che sfibra, che demolisce il mondo interiore delle persone, che insegna la crudeltà della sofferenza e della morte. L'attenzione giornaliera cade sul numero dei decessi in ogni territorio, numero che, tra percezioni di lacrime e di angosciosa speranza, racconta la storia di questi giorni. 

Sembra che il nostro mondo interiore si restringa a poche fondamentali idee; tutto l'altro è come scomparso, è vuoto e insignificante. L'evento accompagna le nostre giornate e si fa vivo in ogni nostro discorso, dipinge le nostre letture, le nostre valutazioni, i nostri propositi e le nostre scelte di vita: sembra che rubi e ci privi della nostra facoltà di pensare. La pandemia riceve alimento da un altro mostro, non meno grande per proporzioni e per gravità, un mostro che avanza nei territori, nei mari, nei fiumi, nei crocicchi delle strade e trova sempre maggiore spazio nelle coscienze degli uomini: si tratta del degrado e dell'agonia del pianeta. L'uomo del consumismo sfrenato è riuscito a imbrattare il volto del pianeta in maniera forse irrecuperabile, uccidendo la vita nei modi più cruenti. L'agonia del mondo coinvolge tutti: la lotta eterna tra il bene e il male segna punti di vantaggio per la squadra del male. 

Cosa fare! Abbiamo parlato di una guerra molto particolare. E' tempo di raccogliere tutte le proprie risorse, è tempo del coraggio, è tempo di pensare, di organizzare, di progettare e ripartire fidando del poco che si ha. E' tempo di interpretare la storia in modo nuovo, rubando alle tenebre tutte le schegge di luce presenti nella storia passata e contemporanea e camminare lungo il viottolo che porta alla vita. Occorre insistere su un fondamento certo che renda sicuro il percorso da effettuare: il fondamento è dato dalla certezza che Dio è presente ed è protagonista della storia dell'umanità. Dio partecipa alle sofferenze umane e dona tutti gli strumenti perché le tenebre, le sofferenze e i problemi siano letti, affrontati e superati con esito glorioso. Credere nella autentica incarnazione di Dio vuol dire leggere la storia con l'uso di categorie proprie della divinità. L'ottica di Dio nasce dall'uso delle grandi virtù della ragione umana, la fede, la speranza, l'amore per l'umanità. 

Attraverso queste virtù si colgono le reali qualità della storia umana, la tendenza al bene, il bisogno di relazione e di unità, l'amore per la vita, il desiderio di essere protagonisti di grandi percorsi storici. Oggi l'umanità ha bisogno di guadagnare l'ottica di Dio e con questa immergersi nei mari paludosi e melmosi dei nostri tempi e guardare, e valutare, e discernere, e comunicare, e dialogare e scegliere. Guardare e leggere gli avvenimenti con l'ottica di Dio non è cosa facile, specialmente per coloro che chiudono la mente nel recinto della fisicità e della sensorialità e si legano ai valori dell'effimero temporale e spaziale. Pensare secondo Dio è comunque possibile a tutti, se si pongono la libertà e la dignità dell'uomo a fondamento del pensare e dell'agire e se si crede che Dio, con il suo Regno, è vicino ad ognuno. Quale errore è leggere Dio secondo l'uomo, farne cioè una creazione o una espressione della ragione. Da questo errore deriva la concezione di un uomo spoglio di virtù e succubo del suo tempo. Quale ricchezza e quale gioia derivano invece dalla lettura di Dio secondo quanto è stato rivelato di Lui, da Gesù. Da questa lettura deriva la visione di un uomo dalle grandi idealità, capace di uguagliare lo stesso Dio. Esempi di lettura secondo l'uomo sono i materialisti di tutti i tempi, gli empiristi del seicento, gli illuministi del 700, gli scientisti e i positivisti dell'800, i marxisti, gli esistenzialisti, gli storicisti, i nichilisti, i filosofi del pensiero debole dei nostri giorni: questi leggono Dio secondo schematismi razionali e lo negano o lo riducono ad aspetto della sfera intima dell'uomo, quella degli affetti e dei sentimenti personali, o addirittura lo escludono totalmente dai percorsi della ragione umana. 

Esempi di lettura divina del mondo, sono tutti i profeti del Regno di Dio, tutti i pensatori e i testimoni della verità rivelata da Dio, ma anche coloro che fondano la propria vita sui principi dell'ordine, della unitarietà, della universalità, del bene comune, della dignità della persona e si adoperano per il raggiungimento di condizioni di giustizia, di pace, di bontà, di comunione e di fraternità. Oggi è quanto mai importante leggere il mondo con il vocabolario di Dio perché tutto sia chiaro e illuminato. Dio ci racconta la storia dei nostri anni. Ci parla di una grande rivoluzione, di una presa di coscienza universale delle situazioni in atto e di una acquisita consapevolezza del ruolo che ognuno deve assumere sugli scenari del mondo. E' Lui a capo di questa rivoluzione coi suoi pensieri condivisi, coi suoi propositi sussurrati a ciascuno, con il suo passo fermo, con il suo coraggio coinvolgente, con la sua tensione di chi va verso la vittoria.  

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