Come l'intelligenza artificiale ha cambiato la percezione della realtà

17.11.2025

di Camilla Novelli

L'invenzione della fotografia nel XIX secolo segnò la nascita di una nuova forma d'arte. Da quel momento in poi, rappresentare la realtà così com'era divenne un processo immediato: un solo scatto congelava per sempre nel tempo qualunque cosa fosse ritratta, da luoghi a persone a scene di vita quotidiana. Poi, la fotografia si spostò dagli studi professionali alle tasche della gente comune grazie all'arrivo dei primi telefoni. Ad oggi, una foto non rappresenta più un semplice soggetto, ma una memoria, un'emozione che si può anche condividere grazie ai social media.

A causa del cambiamento climatico e delle nuove, devastanti guerre, l'umanità si è presto ritrovata a bramare distrazioni immediate dagli orrori della vita reale. In un mondo dove sperare è quasi impossibile, la creatività emerge. La vita diventa umoristica: foto di gente qualsiasi, video di gatti e cani, sono diventati degli sfondi dove appiccicarci sopra una frase divertente. Così sono nati i meme.

E alla fine, è arrivata la IA. Ora non serve più a niente decontestualizzare la realtà, perché l'intelligenza artificiale la crea lei stessa. È stata introdotta al pubblico consumo da solo tre anni ed ha già rivoluzionato in maniera radicale le vite degli utenti di Internet, dando vita a diversi fenomeni più o meno bizzarri.

Uno di questi è la capitalizzazione della menzogna. Non è un mistero che con i social si possa guadagnare ben più che qualche spicciolo. Questo può avvenire attraverso la sponsorizzazione di prodotti di marchi terzi, o con le stesse reti sociali che premiano in denaro i video che diventano virali. Con la IA, creare video di cani che parlano che fanno milioni di views richiede solo qualche secondo, o ancora foto generate di pelli perfette possono essere spacciate per risultati miracolosi grazie ai prodotti cosmetici di questa o quella marca.

Un altro fenomeno degno di nota: quest'anno la IA ha temporaneamente assunto il monopolio dei social media, invadendoli di immagini surreali e testi senza senso. Queste immagini, chiamate brainrot e la cui origine rimane ancora adesso incerta, si sono trasformate esse stesse in meme che tutti i ragazzi riconoscono, specialmente le generazioni più giovani.

Questa è la vera dicotomia genuinità/menzogna: anche se le immagini non erano state scattate dal vivo, l'intenzione che c'era dietro di divertire il pubblico era davvero autentica. Bisogna infatti ricordare che, dietro una immagine, c'è sempre il prompt di una persona vera che lo digita.

Alcuni utenti della rete si stanno lamentando dell'impatto negativo dell'intelligenza artificiale sui social media. Ecco allora che il 1° gennaio 2026 verrà organizzato dagli stessi utenti un "meme reset": eliminare tutti i prodotti multimediali generati da IA per tornare a rappresentare la realtà così com'è.

La fotografia, i telefoni, la IA: tutte queste sono state pietre miliari per il progresso della civiltà, e questo "meme reset" può diventare un'altra tappa fondamentale perché l'umanità apprenda come fare dell'intelligenza artificiale un uso consapevole, e non lasciare mai il controllo a qualcosa che è straordinario, utilissimo, ma tutto fuorché umano.

©Produzione riservata

Segui la nostra informazione anche su Facebook, Instagram o unendoti al nostro gruppo WhatsApp e visita il nostro canale Youtube