Come pecore senza pastore

17.06.2023

XI Domenica del Tempo Ordinario - Anno A

Letture: Es 19,2-6; Sal 99; Rm 5,6-11; Mt 9,36-10,8

di Fra Ilario

La compassione è segno evidente di amore; si soffre per chi e con chi si ama. Gesù oggi posa il suo sguardo sulla folla che lo segue e il suo spirito di uomo-Dio si muove a compassione per loro perché egli vede quella gente come pecore senza pastore. Il suo sguardo va oltre il tempo e oltre i confini dello spazio. È urgente per loro, per tutti, che abbiano guide sicure, pastori sapienti e santi. Egli ha detto di se stesso: "Io sono la via", "Io sono il buon pastore", si è detto disposto a dare la vita per le sue pecorelle, si è messo alla ricerca della pecora smarrita e tutte le ha difese dagli assalti dei lupi. 

La sua presenza nel mondo è però limitata nel tempo, vuole perciò assicurarsi un prolungamento senza fine del suo annuncio di salvezza e ha quindi urgente bisogno di ottimi pastori da inviare in sua vece e nel suo nome per quella folla e per tutte le genti di tutti tempi. Gesù convoca a sé i Dodici e dà loro poteri speciali, gli stessi che egli esercita durante il suo peregrinare nel mondo: scacciare i demòni, e guarire ogni genere di infermità. Quindi l'evangelista Matteo elenca i nomi dei Dodici, sono i primi di una serie interminabile e meritano questa citazione speciale. Loro si muovono sulle orme di Cristo e tutti gli altri che seguiranno percorreranno le stesse orme, compiranno gli stessi prodigi, annunceranno lo stesso vangelo. Ha così origine la schiera dei missionari e così nasce la Chiesa missionaria. 

Cristo continua nei suoi ministri ad essere presente e vivo nelle strade del mondo. L'annuncio del Regno ha ormai la sua continuità. La loro missione, gradualmente, si aprirà al mondo intero, finché in ogni angolo di mondo, non sarà udito il messaggio della redenzione. Strada facendo debbono dare un annunzio essenziale di salvezza: "Il Regno di Dio è vicino". Le pecore smarrite e senza pastori troveranno così le loro guide, i dispersi potranno tornare all'ovile, i malati potranno recuperare la salute e i peccatori potranno sperimentare il dono della misericordia, gli affamati potranno saziarsi del pane di vita. Cristo si affida alla fragilità degli uomini, potrà quindi accadere che talvolta gli stessi pastori rischieranno momentaneamente di smarrirsi e cedere alle tentazioni di avventurarsi in pascoli non buoni, ma il Signore si è fatto garante per tutti loro, egli è disposto a cercare non solo la pecora smarrita, ma anche i pastori, anche quelli che si renderanno indegni del loro mandato. Lo ha dichiarato esplicitamente: "Io sarò con voi sempre, sino alla fine dei tempi".

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