"Come una piccola nuvola", ottimo riscontro a Rocchetta a Volturno. Fra le pagine il ricordo di Charles Moulin
Sala piena. Auditori attenti per circa due ore fra parole e video per la presentazione del libro di Pierluigi Giorgio "Come una Piccola Nuvola" in forma di recital, di cui una buona parte è stata dedicata al pittore francese Charles Moulin che nel primo decennio del '900 sino alla scomparsa nel 1960, scelse proprio questi posti come luogo d'elezione e d'ispirazione per la sua arte: è ciò che è avvenuto a Rocchetta a Volturno presso la Galleria d'Arte Humanitas di Brian Collier. La conduzione come sempre precisa e puntuale, era affidata al bravo giornalista, Direttore di QuintaPagina.eu Paolo Scarabeo, alla presenza di esponenti del Comune e del sindaco d'allora Antonio Izzi che ha donato all'autore un documento che accerta l'accordo reciproco all'epoca, sulla base di alcuni suoi disegni del 1919 consegnategli dal regista, di far ricostruire fedelmente il rifugio del pittore su Monte Marrone.
Era anche il momento per alcuni anni, dedicato da Pierluigi Giorgio alla ricerca fervida di aneddoti su Charles Moulin e d'interviste ai Castelnuovesi annotate tutte su un taccuino fitto fitto: "Ora fa parte di svariati scatoloni conservati insieme a foto del pittore e dei suoi quadri, di articoli fra il '50 e '60." ha esordito Giorgio. "Materiale spesso saccheggiato dai saltimbanchi dell'arte del copia e incolla, che mi è servito in seguito -oltre l'esperienza necessaria e determinante del mio "eremitaggio" nella capanna sospesa sull'infinito- per realizzare il film-documentario "Moulin, il Poeta del Pastello", amato dai più." Prosegue: "Moulin non è mio né di alcuno ma di tutti, della Comunità, del mondo… Ed è maggiormente nostro se si è entrati in empatia, se si sono interiorizzati i suoi messaggi di comunione, di pace, di umiltà; tutto ciò che si fa per Moulin è bene, ma se si trasmette quel suo sentire in modo onesto, scevri dall'egoico individualismo di apparire, se non si mercanteggia sulla sua figura… Io ho realizzato il film documentario -dopo altri due precedenti trasmessi da Rai International e Geo&Geo- senza compenso alcuno -salvo la copertura delle spese delle riprese e del montaggio di William Mussini, il pagamento di alcuni attori e della truccatrice- grazie al contributo dell'Amministrazione comunale di Rocchetta del sindaco Teodoro Santilli; un'ora e venti di filmato (rimontato e ridotto a 50' per la versione "festival" con sottotitoli in inglese). Ma per completarlo, sono stati necessari anche soldi del sottoscritto."
"Il denaro non m'interessa!" diceva Moulin "Ho composto circa cinquemila opere… Il mio professore, a Parigi, mi diceva che avevo abbastanza talento per guadagnare quel che volevo: potevo invece cercare la perfezione che merita sempre che la si persegui anche se non la si raggiunge mai. Ma non è voltandole le spalle che si può fare qualche cosa di buono! Ho potuto conservare la mia libertà e non mi è costato. Ho sempre sentito di non poter diventare ricco e di non veder chiaro nei miei problemi di pittura che in solitudine e molto tardi: adesso comincio a capire il perché delle cose" Il principio ed il dovere dell' artista è di essere l' archetto del violino delle anime e di farle vibrare: è d'essere un germe di felicità. La felicità della pittura moderna invece, consiste proprio nel non riuscire a scoprire nessun perché: essa è piena d'inquietudine e incertezze, è una pittura da sbandati, che rispecchia il male del secolo, dell' uomo moderno che cerca di salire sulle proprie spalle per non essere schiacciato nel vuoto che ha nel cuore... Più vogliamo esprimere un ideale, più dobbiamo essere lontani dal materialismo e il mercato è materialismo!"
