Comunità montane, elezioni e proroghe infinite e new entry
Nell'ultimo giorno del 2022, il governo regionale ha votato una delibera che 'allunga' fino al 31 dicembre 2023 la vita di questi enti in liquidazione da quasi 12 anni. L'occasione è stata propizia per aggiungere un quinto commissario, quattro non bastavano.
La notizia è uscita ormai da qualche giorno ma noi, come nostro solito, non abbiamo fretta di dare notizie, quello lo fanno già in tanti. Noi proviamo a riflettere sulle notizie. E questa ci sembra decisamente poco limpida, per usare un eufemismo.
Chissà cosa pensano gli autisti ATM dell'ultima entusiasmate iniziativa del Governatore Toma che ha prorogato e stavolta addirittura per un anno l'incarico ai Commissari liquidatori delle soppresse Comunità montane. "Non si è concluso l'iter di approvazione della legge di riordino della materia", si legge nel provvedimento, motivo per cui Toma e la sua Giunta, anche se non all'unanimità, - la titolare delle Politiche sociali Filomena Calenda ha, infatti, volutamente lasciato la riunione -, mentre i molisani erano alle prese con la preparazione del cenone di fine anno, lo scorso 31 dicembre, si sono visti "costretti" a votare la delibera 531, prorogando così gli incarichi ai commissari e, visto che c'erano, non solo hanno confermato quelli uscenti - tutti volti noti della politica -, ma addirittura, siccome 4 erano pochi, hanno nominato un liquidatore coordinatore con compiti di raccordo delle attività dei Commissari con l'ufficio Stralcio, nella persona di Mimmo Izzi, coordinatore dell'Udc di Isernia. Come a dire che siccome in quattro non si riesce ad interfacciarsi con un ufficio, serviva un coordinatore. Il problema cioè non è una politica incapace da 12 anni - c'era Iorio al Governo regionale - di approvare una Legge di riordino, (cosa sarà mai?) ma il raccordo tra 4 (non 40) commissari e l'Ufficio Stralcio, per cui si è dovuto nominare un ulteriore commissario!
Dunque, mentre in Italia fare un pieno di gasolio è ormai prerogativa per ricchi, il centrodestra molisano fa un regalino ai commissari delle Comunità montane, che continueranno a percepire lauti stipendi, circa 2mila euro lordi al mese, per un altro anno: l'ennesima proroga per questi inutili carrozzoni, in liquidazione da ben 12 anni con tanto di new entry. E a pagare il conto, ovviamente, saranno i cittadini molisani.
Il tutto, mente in Molise non si riesce a risolvere il problema degli autisti del trasporto pubblico che non percepiscono lo stipendio da mesi, mentre la sanità è sempre più nel baratro e i medici del Pronto Soccorso di Isernia sono stati costretti a chiamare i Carabinieri perché impossibilitati a svolgere in sicurezza il proprio lavoro, perché rimasti in due, mentre i turisti scappano da Campitello Matese nonostante le faraoniche campagne di promozione sparse su tutto il territorio nazionale, mentre le nostre strade cadono a pezzi... etc... etc... etc...
Per avere meglio chiara l'idea, basti pensare che in Lombardia, che si estende su 23.844kmq e conta circa 10milioni di abitanti, dopo il riordino operato con la LR 19/2008, quale conseguenza delle esigenze di contenimento dei costi dettate dalla Legge Finanziaria 2008, operano 23 Comunità Montane. In seguito all'azzeramento delle risorse statali destinate al funzionamento, la Regione Lombardia ha aggiornato la LR 19/2008 nell'agosto 2011, destinando ogni anno alle Comunità Montane un contributo, che per il 2023 è pari a 11,5 milioni di euro (dgr 7817 del 23/01/2023).
In Molise che si estende su 4.461 kmq per circa 290.000 abitanti (contati a rialzo) le comunità montane sono 4, i commissari sono 5, da dodici anni non si riesce a ultimare la Legge di riordino. Quanto è costato e costa ai molisani tutto questo?
La delibera inoltre affida al Governatore la designazione dei commissari, "nel numero e nella valorizzazione ritenuta utile per la gestione di tutti i soppressi enti montani, per lo svolgimento dei compiti e delle funzioni di gestione delle soppresse comunità montane".
I commissari pluri prorogati sono Carlo Antonio Perrella (Matese -Fortore Molisano), Giovancarmine Mancini (Cigno Valle Biferno - Trigno Medio Biferno - Trigno Monte Mauro) e Pompilio Sciulli (Comunità Montane del Volturno - Centro Pentria - Alto Molise - Sannio), tutti e tre candidati alle Regionali 2018 con il centrodestra, a questi si aggiunge Domenico Marinelli (Molise centrale), riconfermato anch'egli. E, come detto, ai 4 si aggiunge Mimmo Izzi con il ruolo di liquidatore coordinatore!
I Commissari in Conferenza stampa hanno detto "Non siamo il male del Molise: abbiamo abbattuto i debiti e venduto i beni". E per carità, nessuno vuole qui affermare che siano i commissari il male. Il male è nell'incapacità di amministrare una regione che conta tanti abitanti quanti ne contiene un grattacielo di Milano.
Quindi non solo i molisani non risparmieranno dalla soppressione di questi enti ormai svuotati, ma vedono prorogare incarichi e addirittura aggiungere nuove figure e quindi nuovi stipendi!
Come avrebbe detto il buon Pirandello, "Così è, se vi pare"!
