Conoscere e salvaguardare il patrimonio idrico

17.09.2021

Attiva l'indagine del Centro Indipendente Studi Alta Valle del Volturno sul patrimonio idrico locale. Un filone di inchiesta che si inserisce nel discorso più ampio e sempre caldo dell'acqua intesa come bene comune

Alle sorgenti del Volturno
Alle sorgenti del Volturno

L'accesso universale all'acqua potabile è fondamentale per promuovere la dignità della persona umana ed è sempre stato una delle priorità intorno alle quali si è sviluppato un grande dibattito. Anche Papa Francesco aveva ricordato che: "L'accesso all'acqua potabile è un diritto umano fondamentale e universale, poiché è essenziale per la sopravvivenza umana e, come tale, è una condizione per l'esercizio degli altri diritti umani". 

Il nostro mondo ha un grave debito sociale verso i poveri che non hanno accesso all'acqua potabile, perché viene loro negato il diritto a una vita coerente con la loro inalienabile dignità. Guardando poi all'epoca contemporanea, è impossibile non notare che, nonostante il progresso tecnologico, l'accesso alle risorse idriche potabili non è alla portata di tutti. 

La difficoltà di reperire acqua potabile in Africa
La difficoltà di reperire acqua potabile in Africa

Un gap che ora risulta ulteriormente aggravato dagli effetti nocivi del cambiamento climatico e dall'attuale crisi sanitaria da Covid-19 che ha ampliato le disuguaglianze sociali ed economiche, evidenziando i danni causati dall'assenza o dall'inefficienza dei servizi idrici tra i più bisognosi.

Di qui, nasce l'esigenza di comprendere che l'accesso universale all'acqua potabile e ai servizi igienici non è solo una priorità urgente, considerata la necessità di ridurre i rischi di emergenze sanitarie globali, ma è anche una grave responsabilità condivisa da tutti, affinché ognuno possa godere di una vita dignitosa. 

Anche a livello locale è vivo il dibattito. E forse, proprio a livello locale c'è da porvi la più grande attenzione, affinché quello che sembra sempre essere "tema di altri" divenga il prima possibile "tema di tutti". 

Le "Quattro Cannelle" di Venafro (IS)
Le "Quattro Cannelle" di Venafro (IS)

E' ciò che ha inteso fare il CISAV avviando una indagine conoscitiva al fine di favorire la conoscenza e la salvaguardia del patrimonio idrico locale e promuovere un uso responsabile delle acque.

"Ci interessa - hanno sottolineato dal CISAV - cogliere il punto di vista di ciascuno/a, indurre a riflettere sullo stato delle acque, sull'esperienza che ci lega ai fiumi, ai ruscelli, ai bacini, alle sorgenti, alle fontane... il territorio!

Affinché diventino patrimonio comune è necessario prendersene cura, assumendo consapevolezza del loro stato di "salute" e condividendo strumenti e azioni comuni volti al contrasto di ogni forma di abuso e oltraggio (appropriazioni illecite, abbandono, incuria, inquinamento...)".

L'indagine che troverete cliccando il link riportato qui di seguito (https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfR3Gbwe6JMhQTmhS8nUbS_sT7LODzlDBTdnEwDQp8G7hGMhw/viewform) è anonima e i dati saranno elaborati ai soli fini della ricerca... ed è espressione del lavoro che il CISAV intende proporre al territorio e per il quale intende proporsi al territorio... non c'è azione che sia veramente efficace senza una necessaria e approfondita conoscenza. Di qui l'importanza di questa indagine. 

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