Contributi pubblici alle TV locali. Tar del Lazio: graduatorie da rifare
Il Tar del Lazio boccia (nuovamente) il Governo: Norma illegittima, la graduatoria è da rifare. Il Ministero dello Sviluppo Economico, oggi Ministero delle Imprese del Made in Italy, aveva prodotto per l'annualità 2022 una graduatoria per l'assegnazione dei contributi pubblici destinati a 160 emittenti televisive locali, una cifra che si aggirava intorno ai 100 milioni di euro, da ripartire secondo criteri - già in precedenza ritenuti illegittimi - che distribuivano il 95% delle risorse alle prime cento emittenti in graduatoria (generalmente quelle più brandi) e il restante 5% alle altre 60, quelle più piccole, tra cui molte molisane, di fatto tagliate fuori dal sostegno.
Un criterio illogico, oltre che illegittimo, che aveva prodotto un ricorso da parte di emittenti televisive molisane presso il Tar del Lazio, che è stato accolto, certificando di fatto l'illegittimità di una norma in verità già cassata dal Consiglio di Stato nel 2016 e nel 2017. Tutto da rifare, la norma è illegittima. Chi ha ricevuto i fondi dovrà restituirli e dovranno essere spalmati in maniera equa in modo da ripristinare due principi imprescindibili, quali il pluralismo dell'informazione e la concorrenza nel settore radio televisivo.
"Insieme al collega Santimone e pochi altri, - ha commentato il Presidente dell'Odg Molise Vincenzo Cimino - argomentai già a suo tempo nel Cnog come fosse ingiusta la norma del riparto TV. La famosa quota 95% del fondo destinato alle prime 100 emittenti. Norma che tagliava fuori il Molise e le piccole testate. Ebbene il tar Lazio ha dato ragione al Molise e il riparto va rimodulato. Giustizia fatta nonostante il disinteresse dei più. Nel Molise si dice: il cavallo di razza si vede alla lunga. Sarebbe opportuno che qualcuno su al Nord ricordi che proprio dove sussiste la povertà vige il principio del rafforzamento della presenza dello Stato".
