Costruzione di legami per i teenagers

18.05.2021

Si è tenuto ieri il primo webinar di presentazione del progetto sperimentale "Bond Building For Teens" 

di Marilena Di Lollo

Si è tenuto nella giornata di ieri il primo webinar di presentazione del progetto sperimentale "Bond Building For Teens" (costruzione di legami per i teenagers), ideato e proposto dalla Federazione Progetto Famiglia Onlus e finanziato dal Dipartimento per le Politiche Familiari della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il progetto è destinato a pre-adolescenti e adolescenti out-of-home e ha l'obiettivo di rilanciare l'affiancamento e l'affidamento familiare dei ragazzi fuori famiglia. La sperimentazione avrà una durata di 12 mesi e interesserà i territori di Roma, Frosinone, Napoli, Salerno, Sicilia orientale, Isernia e Bari.

Marco Giordano, Presidente della Federazione Progetto Famiglia, ha introdotto i presenti nel delicato scenario dei minori che in Italia sono ospiti nelle comunità residenziali. Circa il 60 per cento sono adolescenti e pre-adolescenti e la maggior parte di essi sono privi di qualsiasi riferimento familiare e parentale adeguato. Ragazzi e ragazze a cui i Servizi Sociali "dovrebbero" destinare specifiche misure di sostegno per rafforzare il capitale relazionale di questi giovanissimi: alcuni di loro potrebbero trovare notevoli benefici dall'inserimento in una famiglia affidataria ma, per via delle complessità di cui sono portatori, difficilmente trovano persone o famiglie disponibili ad aprire le porte di casa. Tuttavia, ha sottolineato Giordano, "difficile non significa impossibile... decine e centinaia di esperienze dicono che l'accoglienza di un adolescente è possibile se accompagnata e preparata". Numerosi episodi testimoniano che questa disponibilità, lì dove è emersa, è stata il frutto di un incontro pregresso: forme di solidarietà scattano in modo spontaneo a seguito di una connessione emotiva spontanea tra le persone.

La sperimentazione Bond Builing For Teens mira proprio a creare percorsi di fiducia, puntando sulla possibilità di tessere legami significativi tra i ragazzi out-of-home e adulti affiancanti del territorio, attraverso tre azioni consequenziali: attività di socializzazione a bassa soglia, affiancamento e affidamento familiare. È chiaro, questo ultimo step sarà possibile solo in alcuni casi, qualora durante l'affiancamento maturassero le condizioni di accoglienza residenziale. "Ci auguriamo - ha aggiunto Giordano - alla fine di questo percorso, di mettere a fuoco e di modellizzare alcune buone prassi da replicare il più possibile", è una azione di responsabilità, perché "nessuno può andare avanti se alle spalle non ha qualcosa di solido".

È intervenuta durante i lavori Ianì Strano per l'Associazione MetaCometa di Catania, una rete di famiglie affidatarie che opera nella Sicilia orientale da più di vent'anni e ha portato la testimonianza di Manuela, una mamma affidataria di minori stranieri non accompagnati. Manuela ha sottolineato le fatiche dell'accoglienza, ma anche la ricchezza che questa esperienza dona a chi sceglie di assumere su di sé la responsabilità di accompagnare i minori all'autonomia.

Per il territorio di Bari è intervenuta Angela De Girolamo, Presidente dell'Associazione Famiglia Per Tutti, una rete di famiglie volontarie che opera sul territorio pugliese nell'ambito delle iniziative di accoglienza e sensibilizzazione all'affido familiare in tutte le sue forme. Elena Scarano, per la Cooperativa Maieutica di Bari ha condiviso la sua riflessione sulla necessità di intervenire preventivamente attraverso la co-costruzione di relazioni e reti tra persone, istituzioni e terzo settore per accompagnare le famiglie in difficoltà e sostenere progetti di vita per quei minori che fin da subito presentano situazioni di criticità familiare.

Marco Bellavitis, operatore sociale della Coooperativa l'Accoglienza Onlus di Roma, ha illustrato la metodologia che accomuna i partner del progetto Bond Building For Teens: far vivere ai minori fragili delle esperienze significative di relazioni interpersonali, come tessere di un puzzle che i ragazzi possono essere in grado di ricostruire nel corso della loro vita. D'altronde, ognuno di noi oggi è il risultato delle esperienze che ha vissuto e favorire incontri positivi significa lanciare i ragazzi verso il futuro ma senza lasciarli sguarniti!

Ora l'appuntamento è per il 19 maggio, con nuovi stimoli e nuove testimonianze.

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