Costui è l'erede...uccidiamolo!

18.03.2022

Pensieri brevi di Quaresima - Venerdì della Seconda settimana

Letture: Gen 37,3-4.12-13a.17b-28; Sal 104; Mt 21,33-43.45-46

Ciò che Ti dico si compirà e sorgerà il regno nostro. Ti ripeto che domani stesso Tu vedrai questo docile gregge gettarsi al primo mio cenno ad attizzare i carboni ardenti del rogo sul quale Ti brucerò per essere venuto a disturbarci. Perché se qualcuno piú di tutti ha meritato il nostro rogo, sei Tu.

E' il capolavoro di Dostoevskij, "La Leggenda del Grande Inquisitore", un mini racconto contenuto nel romanzo "I fratelli Karamazov". Un racconto immaginato di tipo allegorico, ambientato in Spagna ai tempi della Santa Inquisizione che narra il ritorno di Cristo sulla terra dopo quindici secoli dalla morte. E come la prima volta viene ancora ucciso, anzi bruciato al rogo, dal questo grande inquisitore, il quale lo accusa di avere seminato confusione in una chiesa che si è ormai consolidata e strutturata, e lo rimprovera di voler portare la libertà ad un popolo che è incapace di usufruirne, poiché un popolo felice non può essere libero, ma deve essere sottoposto ad un potere autoritario che decida per lui. E' interessantissimo. Andatevelo ad ascoltare nei brani correlati.
E' il miglior commento al Vangelo di oggi. Cosa fanno questi vignaioli? Esattamente quello che fa il grande inquisitore. Si impossessano della vigna la organizzano e si prendono i frutti. Il problema è che quella vigna non è loro. Gli è stata solo affidata. Quella vigna nel racconto evangelico rappresenta il popolo che Dio si è scelto, eletto e santificato e che poi ha affidato ai capi affinché lo custodissero. Ma questi una volta ricevuto il dono da amministrare lo hanno fatto proprio, rivoltandosi contro il datore di lavoro, e uccidendo tutti coloro che in qualche modo gli ricordavano questa appartenenza. Così Dio il creatore è stato ucciso dalle sue creature. Che cosa imbarazzante! Eppure è una storia che continua anche oggi.

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