Da noi, a tutti Voi. Buon Natale
Paolo Scarabeo, direttore
Il cristianesimo si gioca tra due annunci di pace.
Quello degli angeli, che nella notte santa cantarono: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama».
E quello del Risorto, che ai suoi, nascosti per paura, disse: «Pace a voi. Vi lascio la pace, vi do la mia pace».
Tra questi due annunci è incluso l'intero Vangelo: un grande insegnamento di amore, di perdono, di riconciliazione.
Vorrei allora, insieme a voi, costruire un albero di Natale diverso. Ai suoi rami appendere non solo luci, ma lampade di memoria e di speranza:
una per Gaza, una per l'Ucraina, una per lo Yemen, una per il Sud Sudan, una per il Myanmar, una per il Congo e il Ruanda…
una per ogni angolo del mondo in cui si combatte una guerra o si nega all'uomo il diritto alla vita.
Lampade accese non per dimenticare, ma per ricordare.
Non per abbellire, ma per invocare.
Perché quella luce, fragile e ostinata, è la stessa che viene da un Bambino deposto in una mangiatoia: una luce che non abbaglia, ma scalda;
che non giudica, ma salva; che non conosce confini, e porta la pace che solo Lui può donare.




