... e così, Buon Natale Helena...

01.12.2021

Ritirate le linee guida sul linguaggio La decisione dopo la levata di scudi sui consigli indicati, compreso evitare l'augurio "Buon Natale". La commissaria all'Uguaglianza Helena Dalli ha definito il documento "inadeguato allo scopo prefisso" e "non maturo", benché "Linee guida per uso interno, non avevano valore legale" 

Tanto tuonò che piovve, ci verrebbe da dire. Capita così che anche la Commissione europea non superi la maturità. E' stato, infatti, annunciato il ritiro delle linee guida sul linguaggio "inclusivo", che hanno provocato critiche e un'alzata di scudi da più parti perché sconsigliavano l'uso di una serie di espressioni consuete, compreso "Buon Natale". 

In una dichiarazione, la Commissaria all'Uguaglianza Helena Dalli definisce il documento che contiene tali linee guida "inadeguato allo scopo prefisso" e "non maturo", nonché sotto gli standard richiesti dalla Commissione. "La mia iniziativa di elaborare linee guida come documento interno per la comunicazione da parte del personale della Commissione nelle sue funzioni aveva lo scopo di raggiungere un obiettivo importante: illustrare la diversità della cultura europea e mostrare la natura inclusiva della Commissione europea verso tutti i ceti sociali e le credenze dei cittadini europei", spiega la commissaria. "Tuttavia, la versione delle linee guida pubblicata non serve adeguatamente questo scopo. Non è un documento maturo e non soddisfa tutti gli standard di qualità della Commissione. Le linee guida richiedono chiaramente più lavoro. Ritiro quindi le linee guida e lavorerò ulteriormente su questo documento", annuncia Dalli. 

"Non era un documento di natura legale, erano solo raccomandazioni per uso interno". Lo dice Eric Mamer, portavoce della Commissione Ue, rispondendo nel corso del briefing quotidiano ad una domanda sulle linee guida sulla comunicazione che hanno scatenato le polemiche in Italia in queste ore, soprattutto per quanto riguarda i riferimenti al Natale. "Il documento avrebbe dovuto essere interno. Lo scopo era quello di una comunicazione inclusiva, non era un documento supportato dal collegio dei commissari ma un testo stilato a un livello tecnico", aggiunge Christian Wigand, un altro portavoce dell'esecutivo europeo. 

Di fatto, interno o esterno, ufficiale o ufficioso... un documento che vuole dirsi "inclusivo" e che non tiene conto della cultura e della sensibilità di oltre un miliardo di persone, quanto meno ci fa chiedere cosa nella Commissione europea esattamente intendano per "inclusivo". Poco, anzi nulla, c'entra il fatto che, ad esempio, non tutti i cristiani celebrino le stesse feste nello stesso giorno... c'è invece che una decisione del genere cancella secoli di tradizione, recide una radice profonda a cui - come ha sottolineato il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, l'Europa deve la sua stessa esistenza.

Sarebbe bello tenere un bel corso di potatura al Parlamento Europeo, imparerebbero che - come amava dire il caro professore Giorgio Mazzanti di amata memoria - "gli si potano nella chioma, non alle radici".

©Produzione riservata

Segui la nostra informazione anche su https://www.facebook.com/QuintaPagina.eu e su Twitter @Quinta_Pagina