Ecocentro di Sesto Campano. Un salto oltre l'opinione, con qualche domanda

27.05.2022

Fa discutere la revoca del finanziamento per la realizzazione dell'importante infrastruttura e ancor di più fanno discutere le parole del Sindaco di Venafro Alfredo Ricci. Abbiamo provato a capirne di più

Nelle scorse ore, anche la nostra Testata ha raccolto il parere espresso dal Sindaco di Venafro Alfredo Ricci in un suo comunicato, che in merito alla revoca del finanziamento della Regione Molise per la realizzazione di un Ecocentro nel Comune di Sesto Campano, ha parlato di "risultato inevitabile ma senza effetti per Venafro". Il Finanziamento era mirato alla "OTTIMIZZAZIONE DEL SISTEMA DI RACCOLTA DIFFERENZIATA "PORTA A PORTA" PER I COMUNI DI VENAFRO, CONCA CASALE, SESTO CAMPANO E POZZILLI - REALIZZAZIONE ECOCENTRO", che come ente attuatore vedeva il Comune di Venafro e avrebbe dovuto sorgere in territorio del Comune di Sesto Campano.

Come nostro solito, anche un po' sollecitati dai nostri lettori, abbiamo provato ad andare un po' dentro la notizia per cercare di capire in realtà quali potevano essere gli effetti in caso di realizzazione e quali saranno invece le conseguenze per la revoca del finanziamento... e per farlo siamo partiti dalla riflessione posta da chi la pensa diversamente e ha palesato pubblicamente il suo pensiero, anche nella sua qualità di Amministratore di uno dei quattro Comuni interessati... che trovandosi in netta minoranza non ha potuto fare altro che prendere atto di quanto stava accadendo... e mettendo insieme le diverse questioni poste dalle parti... ci è sorta più di qualche perplessità, oltre che alcune legittime domande. 

Proviamo ad andare per gradi. Si tratta di un finanziamento di € 568.784,96 ottenuto con lungimiranza nei primi anni dello scorso decennio... che ad un certo punto del suo percorso era andato perduto, poi in qualche modo era stato recuperato e ora definitivamente revocato! 

Noi partiamo da un presupposto per il quale quando un territorio perde un finanziamento di oltre un miliardo delle vecchie lire, c'è sempre e comunque qualcosa che non va... soprattutto per le condizioni critiche in cui versano le infrastrutture dei nostri territori... ma proviamo ad andare avanti.

Come premesso, il finanziamento era destinato alla creazione di un sito strategico intercomunale di raccolta di rifiuti non recuperabili in maniera differenziata moderno, sicuro e funzionale... soprattutto partendo dal fatto che tutti i 4 comuni interessati ne sono di fatto sprovvisti. Il Sindaco Ricci ha annunciato un bando di gara per l'ottimizzazione del sito di Venafro, ma nel frattempo pur sapendo tutti bene quanto quello esistente in località Tenaccio sia importante, altrettanto bene tutti sappiamo quali criticità siano associate a quel sito, posto in un punto in cui la viabilità non è ottimale, in prossimità di un importante corso d'acqua e visibilmente carente rispetto ai requisiti previsti dalla normativa (D.M 8 aprile 2008 (Disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato, come previsto dall'articolo 183, comma 1, lettera cc) del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modifiche). 

Nondimeno, ad oggi a Pozzilli non c'è un centro di raccolta e, a parte gli ingombranti raccolti a domicilio dal gestore del servizio, non c'è modo per i cittadini, commercianti ed imprese di smaltire rifiuti urbani anche pericolosi (per esempio le lampade al neon o i secchi di vernice derivanti da piccoli interventi di manutenzione domestica o di RAEE obbligatoriamente ritirati dagli esercizi commerciali) e non pericolosi (come ad esempio i pneumatici delle auto - che sempre più spesso si ritrovano in fossi e\o boschi, oppure di una bicicletta o materiali derivanti da demolizioni domestiche e piccoli lavori edili). 

Dove vanno a finire questi rifiuti? Ci viene da pensare che solo a Venafro e solo in un giorno di raccolta, da parte di un gruppo di volontari sono stati recuperati 6 rimorchi di rifiuti... e crediamo che Pozzilli non stia così poi tanto meglio.

Lo stesso dicasi per Sesto Campano dove non c'è un centro di raccolta e, per quanto compreso, i rifiuti non oggetto della raccolta differenziata vengono ammucchiati in un capannone di cui si ignora l'autorizzazione secondo il D.M 8 aprile 2008 né si ha certezza del rispetto delle disposizioni antincendio.

In una situazione siffatta, si è comunque ritenuto che il finanziamento per la realizzazione di una infrastruttura strategica, che avrebbe permesso in qualche modo anche la centralizzazione di un servizio per il quale i cittadini sborsano fior di quattrini (e sul quale presto accenderemo un focus perché altre sono le questioni non chiare), oltre che consentito ai 4 - diciamolo pure - piccoli comuni di puntare su servizi integrati per efficientare la spesa e migliorare i servizi... bene, quel finanziamento era inutile.

Ci si chiede: perché?

Pare che gli amministratori di Venafro abbiano ritenuto efficiente e funzionale il loro centro di raccolta, oggetto comunque - come detto - di un bando di gara (quindi forse così efficiente non è); il Sindaco di Pozzilli lo ha ritenuto non essenziale valutando completo il servizio di raccolta operante nel suo comune. Il Consiglio comunale di Sesto Campano, invece, nel cui territorio sorge un ecomostro delle dimensioni del cementificio Colacem e sul cui confine è in veloce realizzazione l'altro ecomostro che porta il nome di Turbogas, ha ritenuto il nuovo centro di raccolta, una MINACCIA AMBIENTALE per il proprio territorio. Ed è proprio questa opposizione - diciamolo pure fuori da ogni logica - che ha decretato la revoca del finanziamento. Il rappresentante del Comune di Conca Casale, come detto, in netta minoranza, non ha potuto fare altro che prendere atto.

Di fronte a tutto questo, il Sindaco Ricci ha parlato di "risultato inevitabile ma senza conseguenza per Venafro".

Però forse, o senza forse, più di qualche problema c'è e più di qualche domanda si impone!

Ad esempio... che differenza c'è tra un Ecocentro e una discarica? Che ne è delle Aziende che hanno partecipato al bando di gara? Chi le ristora? Con quali fondi lo farà? E le migliaia di Euro anticipati dai tanti professionisti coinvolti nel progetto e spesi per la progettazione architettonica, strutturale, antincendio, il coordinamento della sicurezza, le indagini e i rilievi geologici chi li risarcirà e con quali fondi?

Ma soprattutto, siamo davvero così sicuri che era un "risultato inevitabile"? E siamo altrettanto sicuri che per un territorio, come quello di Venafro, che da anni attende i risultati dello studio epidemiologico, che è slittato ancora pare a metà luglio, che dal punto di vista ambientale vive una situazione così delicata, che in soli cinque mesi nel 2022 per il PM10 ha già registrato ben 27 sforamenti dei valori minimi giornalieri previsti dalla normativa vigente... la mancata realizzazione di un impianto di siffatte caratteristiche sia "senza conseguenze"?

Il Sindaco Ricci ha detto nella sua nota che "sorprendono piuttosto certi toni sensazionalisti"... eppure a leggerla bene in questa vicenda di "sensazionalismo" ce n'è davvero poco... c'è invece piuttosto la amara costatazione che il nostro territorio, ancora una volta, ha perso una concreta, grande occasione per migliorarsi e che ancora una volta, forse, una questione importante sia stata affrontata almeno con sufficienza.

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