Fino a settanta volte sette...

22.03.2022

Pensieri brevi di Quaresima - Martedì della Terza settimana

Letture: Dn 3,25.34-43; Sal 24; Mt 18,21-35

E' più facile perdonare o lasciarsi perdonare?
Proviamo a trovare una soluzione elaborando il racconto di Gesù.
Un re ha a che fare con un servo che gli doveva diecimila talenti. Una infinità di soldi. Da qualche parte ho letto che potevano servire per comprare un intero esercito di soldati e qualcuno ha fatto il conto, paragonandoli oggi a circa cinquanta milioni di euro...comunque sia il tipo non poteva certamente permettersi quella cifra e davanti al Re così supplica: "Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa!". Attenti bene. Rimango sulla seconda parte della frase: ti restituirò ogni cosa. Come gli salta in mente di restituire ogni cosa? E' una frase buttata lì senza senso, frutto della disperazione o è stata elaborata razionalmente?
Andiamo avanti. Il Re prova compassione per questo servo e pensate un po': gli condona tutto. Un vero giubileo!
E lo lascia andare... E qui arriva il bello. Il tipo invece di gioire e andare a brindare alla taverna lì vicino, offrendo da bere da tutti, cosa fa? Va a cercare i debitori come lui.
Ecco l'inghippo. Quel tipo è rimasto alla frase di cui sopra: ti restituirò ogni cosa. Davvero nel suo delirio ha fatto i suoi freddi calcoli matematici e ha deciso di restituire il debito.
Ma è un atto di orgoglio voler fare i conti nelle tasche di Dio! Dice il salmo 49 "L'uomo non può riscattare se stesso, nè pagare a Dio il suo prezzo".
In fondo quell'uomo non ha accettato il condono del Re, vuol restituire al mittente l'umiliazione del compatimento ricevuto, e non ha gustato nessun perdono.
Per questo motivo non riuscirà a perdonare i suoi debitori.
La risposta alla domanda iniziale è quindi questa: Solo chi si lascia perdonare, potrà a sua volta farlo. 

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