Forum Bullismo. Mandalari: "Dati allarmanti e con trend sempre in crescita"

Si svolgerà domani, 6 febbraio, nella Sala Regia del Palazzo Comunale di Viterbo l'International Forum on Bullying and Cyberbullying, un appuntamento importante di confronto sulla sempre, purtroppo, attuale emergenza legata al fenomeno del bullismo e cyberbullismo, promosso dall'Osservatorio su Bullismo, Cyberbullismo e Disagio Giovanile dell'Università di Roma Tor Vergata. Abbiamo intervistato il Coordinatore Carmelo Mandalari.
Il Forum di Viterbo è una grande occasione per riflettere sul tema del Bullismo e Cyberbullismo. Quale li stato delle cose nel nostro paese?
I dati pervenuti all' Osservatorio attraverso il monitoraggio e le attività di formazione espletata presso gli Istituti scolastici negli ultimi anni, oltre a dati pervenuti da studi di settore terzi, sono purtroppo allarmanti e con un trend sempre in crescita, per citare qualche dato: 6 adolescenti su 10 hanno assistito ad atti di bullismo e/o cyberbullismo, e uno su tre è vittima di bullismo a scuola ogni mese a livello globale. Il cyberbullismo invece è in forte crescita tra le ragazze. A questo si somma la sofferenza provocata dai commenti a sfondo sessuale, subìti dal 32% delle ragazze, contro il 6,7% dei ragazzi. Tra le molestie online, le provocazioni in rete, conosciute come " trolling", disturbano il 9,5% degli adolescenti. La perdita della propria privacy è considerato un rischio dal 33,1% degli adolescenti, Il 32% delle ragazze teme di diventare bersaglio di appellativi volgari, cosa che preoccupa solo il 21,8% dei ragazzi.
Quanto è importante tenere viva l'attenzione su questo fenomeno soprattutto tra i più giovani?
Moltissimo considerando i dati pervenuti.
Sono tante le realtà che si occupano del contrasto a Bullismo e Cyberbullismo, cosa manca per un'azione davvero efficace?
La costituzione delle Comunità Educanti territoriali, in cui tutti i soggetti che vanno dagli Enti Locali, le Consulte giovanili, Istituzioni scolastiche, Forze di Polizia, Associazioni di Settore e delle Sport, Università etc.. Tale attività ha per oggetto l'elaborazione di una definizione più inclusiva avendo il potenziale per abbattere le barriere accademiche e professionali, incoraggiando la cooperazione tra i settori e tra studiosi, responsabili politici, educatori e studenti. Fornisce una solida base per comprendere meglio il bullismo ed il cybebullismo, in particolare modo per quanto riguarda le persone più emarginate a causa dell'aspetto, dell'etnia, del genere, della classe sociale o della sessualità. Il bullismo e il cyberbullismo è una questione complessa legata a fattori individuali, contestuali e strutturali, che rendono essenziale la collaborazione.
Dal punto di vista delle Leggi il nostro Paese come sta?
La violenza perpetrata a mezzo web va a ledere un nuovo ambito di diritti inviolabili della persona che si muovono in uno spazio virtuale che è un diverso contesto in cui viene ad esercitarsi la individualità dell'essere umano. Un ragazzo vittima di cyberbullismo va considerato come vittima anche nell'ottica futuristica, in rapporto alla propria immagine violata nello spazio cyber impressa nelle pareti del tempo virtuale: che danneggia anche la proiezione del sé in rapporto al decorso degli anni che verranno dopo. Tale tema insomma si ricollega al diritto all'oblio, riconosciuto da tempo dalla giurisprudenza civile, è stato consacrato dal punto di vista penalistico soltanto grazie a C. Cost., 22 settembre 2010, n. 287, che ha avviato un processo di graduale affrancamento di tale diritto dal novero dei diritti della personalità (alla riservatezza, all'onore, all'immagine, alla reputazione, ecc.). Esso appartiene senz'altro al catalogo dei diritti fondamentali dell'individuo ex art. 2 Cost., nel cui ambito ha ormai acquisito autonoma rilevanza quale situazione giuridica soggettiva implicita nella Costituzione. Copertura costituzionale al diritto all'oblio è offerta anche dall'art. 13 Cost., in quanto la diffusione ingiustificata di notizie lesive della personalità sarebbe idonea a comprimere la libertà di autodeterminazione del prosciolto, e, secondo alcuni, anche dall'art. 27 co. 3 Cost., dal momento che la mancata osservanza del diritto all'oblio influirebbe negativamente sulla capacità del soggetto di recuperare o avviare la propria vita personale e/o professionale. Esso si è affermato dal punto di vista normativo dalla recente riforma Cartabia ( art. 64-ter disp. Att. Cpp) con particolare riguardo alla diffusione di notizie giudiziarie, afferenti imputato e indagato. Tale diritto non è da considerarsi "assoluto", come ricordato anche dall'European Data Protection Board (EDPB) nelle linee guida 05/2019: «Se un interessato ottiene la deindicizzazione di un particolare contenuto, ciò determina la cancellazione di tale contenuto specifico dall'elenco dei risultati di ricerca relativi all'interessato, quando la ricerca è, in via generale, effettuata a partire dal suo nome. Il contenuto resterà tuttavia disponibile se vengono utilizzati altri criteri di ricerca […] Ad esempio, un interessato può richiedere la rimozione dall'indice di un motore di ricerca di dati personali provenienti da un mezzo di comunicazione, quale un articolo di giornale. In questo caso, il link ai dati personali può essere rimosso dall'indice del motore di ricerca, ma l'articolo in questione resterà comunque sotto il controllo del mezzo di comunicazione e può rimanere pubblicamente disponibile e accessibile, sebbene non sia più visibile nei risultati di ricerca basati sulle interrogazioni che includono, in linea di principio, il nome dell'interessato.»
La Famiglia che ruolo può e deve avere?
La famiglia è essenziale nella crescita dei bambini e dei giovani in quanto prima forma di comunità in cui viene al mondo un bambino, laddove la famiglia esprima armonia, rispetto dell' altro, la certezza di regole sicuramente non avremo un bambino/a e un futuro ragazzo/a con disagio sociale o che viventi bullo.
