Giornali, giornalisti, edicolanti e d'intorni

16.02.2023

Con l'uscita di oggi del numero 18, Anno III di Informa, il Giornale dell'OdG Molise, sappiamo che i giornalisti (a vario titolo) in Molise sono in tutto 768. Tanti, direbbe qualcuno, per una Regione come la nostra in cui è rimasto un solo quotidiano cartaceo, in cui sono attive alcune testate giornalistiche online - tra le quali ci onoriamo di essere -, in cui ci sono ancora tanti, troppi Enti (anche pubblici) che non hanno uffici stampa e se lo hanno, spesso, è gestito col FaiDaTe..., in cui i Sindaci si decantano da soli trasformando la propria pagina Facebook in un ufficio stampa (abusivo) esercitando abusivamente la professione di quei tanti giornalisti che, invece, non hanno un lavoro, o meglio forse, non hanno chi li faccia lavorare.

Ci sono tanti altri poi, invece, che vorrebbero "giornalisti soldatino" al comando, per scrivere una notizia, non scriverne un'altra, o addirittura per mettere la firma sotto articoli imposti "dal capo". Si fanno chiamare editori (lo scriviamo con la "e" piccola) che entrano nelle piattaforme e modificano articoli, titoli... per renderli più affini ai propri interessi... che con 4 soldi tengono buoni buoni giovani che invece aspirerebbero a poter esercitare la propria professione, quella che amano e in cui sperano e farlo nel modo più bello, con dignità cioè e libertà. Questa è quella parte del mondo dell'editoria che non ci piace, che non ci stimola, che annulla la bellezza del fare giornalismo e che se potessimo spazzeremmo via con un colpo di spugna, senza esitazione. 

E poi c'è chi ci crede davvero. Chi crede nella professione del Giornalista e nella sua missione e fonda Testate e le sostiene con sacrificio e dà la possibilità ad altri di scrivere, chi non si arrende alla chiusura pandemica delle edicole, chi trasforma l'Ordine dei Giornalisti in un luogo di idee, di formazione, in una casa che accoglie e dà voce.

Uno di questi per esempio è il Presidente dell'Ordine Vincenzo Cimino, che va concludendo il suo primo mandato da Presidente. Tre anni nei quali ha decisamente stravolto, rinvigorito e dato all'Ordine dei Giornalisti una identità e una dignità che non aveva più. Il nostro Ordine è tra i primi in Italia in fatto di formazione, con proposte di alto profilo, - oltre alla formazione ordinaria, nei prossimi giorni, ad esempio, avrà inizio un progetto formativo in collaborazione con la Regione Molise di portata davvero straordinaria -, un Ordine nel quale su 768 iscritti oltre 720 hanno pagato nei tempi previsti la quota di iscrizione nonostante l'aumento. Il nostro Ordine è tra i pochi in Italia ad avere una Sede, tutta sua, dove fare formazione, dove accogliere e dove i giornalisti sanno di poter trovare assistenza e risposte sempre. Il nostro Ordine è tra i pochi in Italia ad avere una Testata tutta sua, che dà voce a chi non ha dove scrivere.

Poi ci sono Sindaci, vicini al mondo dell'editoria, che ne hanno compreso l'importanza, come il sindaco di Petrella Tifernina (CB), Alessandro Amoroso, che ha pensato di stanziare fondi dell'Ente per consentire l'apertura di punti vendita di giornali e prodotti editoriali, una iniziativa che l'AssoStampa ha definito "lodevole e di grande rilievo".

Mena Calenda
Mena Calenda

Poi ci sono politici sensibili al tema, come si è mostrata l'Assessore regionale del Molise Filomena Calenda, che non più tardi di ieri ha presentato un proposta di Legge fortemente a sostegno degli edicolanti, che risponde alla crisi profonda da cui da troppo tempo sono travolti, e che una volta approvata consentirà l'ampliamento delle prospettive di sviluppo economico dei punti vendita esclusivi di stampa quotidiana e periodica, i quali potranno offrire un miglior servizio alla propria clientela con la vendita di ulteriori prodotti anche di natura alimentare, che non necessitano di manipolazioni. Una spinta forte che permetterà a tanti di sostenere la propria attività, di continuare diffondere la Stampa, sostenendosi anche con altri introiti.

E poi ci sono i giovani, i ragazzi... Ci siete voi cari giovani e cari ragazzi. Tornate alla lettura, innamoratevi della scrittura. Don Milani diceva ai suoi ragazzi che "ogni parola che non imparate oggi è un calcio nel culo che prenderete domani". Credeteci, è davvero così. Non credete a chi vi dice che non serve, che non "fa mangiare". Non rassegnatevi e non rassegniamoci al brutto, al cupo. La cultura, quando è proposta bene, vince sempre!

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