Giuseppe Varone, L'estate perfetta un anno dopo

16.03.2022

di Rocco Zani

La prima candelina del piccolo eroe. E al contempo, quasi di soppiatto, la stessa ricorrenza per un libro che è linfa e rifiato. Festeggia così Giuseppe Varone un anniversario condiviso: quello dell'amore paterno per un figlio che è bagliore, promesse, incanto; quello dello scrittore che affida al "viaggio" la genesi e il soccombere di un amore (L'estate perfetta) che si "consuma" - mai definitivamente - sul crinale di una stagione. Un viaggio nella/della memoria: dei luoghi (straordinariamente narrati), degli sguardi, dei gesti, delle parole ad uso e consumo. Ma di una memoria non già quale astuccio del trascorso piuttosto incipit precario, intimo, del divenire. "A Bloomsbury, come sai, non esiste calendario" ripete una delle protagoniste del romanzo, come se non esistesse agenda o domicilio per il ricordo, che emerge e si dipana per rivoli di un tempo non definito. Quasi a dispiegare coordinate altrettanto fatali l'itinerario scelto dall'autore è un susseguirsi di soste, di ripartenze, di attese, al pari di un incalzante incrocio di venti. O come lui stesso rendiconta "Difficile ricordare le molteplici traiettorie, destinazioni e azioni..." Tutto si consuma, si lacera e rifiata in una sorta di topografia dell'anima - frammenti, tracce, incursioni anch'esse - dove la "fisicità" del luogo - la sua reale entità - cela più intime connessioni. In un turbinio di viaggi ed esperienze seguiamo il folle volo di Federico - leggiamo nell'esauriente introduzione nella seconda di copertina - che imparerà a conoscere i sogni le illusioni dell'amore, pur di compiere il suo "percorso necessario", destinato a rimanere come ricordo di un'estate perfetta. A noi, poco inclini a dettare saggezze - ma riconoscenti all'autore della generosa lettura offerta - resta il piacere di spartire con lui la bellezza e l'incanto di un evento - direi due - che compie un anno di vita.

Giuseppe Varone (Formia, 1976) insegna materie letterarie a Roma, cura iniziative culturali, è autore di biografie d'artista, saggi ("I sensi e la ragione"Franco Cesati Editore, 2015) e di diversi articoli in campo artistico e letterario. Come narratore ha esordito con il romanzo "Delle cose più belle" (Sampognaro&Pupi, 2019).

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