Gli "Agricoltori liberi" in strada con i loro trattori per chiedere attenzione

26.03.2022

Una lunga striscia quella che ha invaso le strade di Venafro questa mattina, decine e decine gli agricoltori scesi in strada con i loro trattori per chiedere attenzione, per accedere una luce su quello che ogni giorno vivono sulla loro pelle, soprattutto in questo momento. "Agricoltori liberi" hanno voluto definirsi, liberi da bandiere di partiti e associazioni. Sono scesi in strada, ciascuno con il suo nome e il suo trattore, molti con la loro giovane età, per chiedere attenzione alle istituzioni e sensibilizzare l'opinione pubblica, per far comprendere ai più le tante problematiche che stanno mettendo in serio pericolo l'esistenza di decine di aziende constrette a fare conti con ristrettezze e rincari, fino quasi a ritrovarsi nella impossibilità di andare avanti.

Una protesta composta, rumorosa, in cui l'unica bandiera ad essere ammessa è stata quella della Pace, che si  è aggiunta alle tante che in queste settimane hanno avuto vita in tutta Italia, dalla Lombardia, alla Sicilia...passando per la Campania e ora anche in Molise, per denunciare  una situazione insostenibile, insopportabile dal punto di vista economico e, di conseguenza, umano: perché quando in ballo c'è il lavoro di cui è fatta la propria vita, soprattutto quando, giovanissimi, si investe tutto su quello, i problemi vanno oltre l'economia e diventano spettri di paure, preoccupazioni e, in molti sensi, solitudine.

«Non è  assolutamente una manifestazione contro qualcuno, - ci hanno detto a chiare lettere gli organizzatori, - è una iniziativa libera, di imprenditori agricoli liberi, volta a sensibilizzare le istituzioni, ma soprattutto ad attrarre l'attenzione dell'opinione pubblica, affinché si accendano le luci giuste sui tanti, ormai troppi problemi che ogni giorno ci troviamo a dover affrontare, dal costo dei carburanti, alla difficoltà di reperire materie prime, alle ristrettezze di un settore che ormai guadagna meno di quello che spende per produrre. Non vogliamo insegnare niente a nessuno, ma chiediamo che si ponga la giusta attenzione ai nostri problemi. Non cerchiamo schieramento politico, abbiamo voluto con forza lasciare fuori bandiere di partiti e associazioni. Siamo un gruppo, moltissimi di noi sono giovani, che spontaneamente e liberamente ha deciso di dire la propria perché non possiamo più stare a guardare. Tra noi ci sono produttori del latte che tra poco non potranno più comprare mangimi e dovranno ridurre la produzione. Che dire delle quote latte e che dire dei fertilizzanti? Senza aiuti non c'è futuro, ma soprattutto non c'è senza una vera attenzione al nostro mondo. La guerra ci sta facendo vedere a chiare lettere cosa e come l'agricoltura significhi per la vita di un paese. Ma a queste condizioni non è possibile».

Una manifestazione molto sentita e partecipata a cui è necessario dare la giusta attenzione e risposte concrete iniziando dalla politica, che ha il compito di mettere gli agricoltori nelle condizioni non soltanto di 'restare in piedi', ma poter dare di poter aiutare il paese, soprattutto in questo momento in cui il settore dell'agricoltura è tra i più in crisi.

Sapremo, presto, se e come la politica saprà essere all'altezza della situazione... e se l'opinione pubblica saprà essere di giusto stimolo in questa direzione. 

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