I mass media come guida per i comportamenti

14.05.2024

don Salvatore Rinaldi e Chiara Franchitti

Nell'Enciclica "Fede e Ragione" al n. 27 Giovanni Paolo II dice: «Viene per tutti il momento in cui, lo si ammetta o no, si ha bisogno di ancorare la propria esistenza ad una verità che dia certezza definitiva, una verità riconosciuta come ultima e non più sottoposta al dubbio». La ricerca della verità, quindi, non è inutile, ma finalizzata al compimento dell'esistenza personale. La conoscenza non si esaurisce nella sola forma razionale, ma procede oltre verso espressioni che sono spesso più profonde e umanamente più convincenti. Là dove una persona affida se stessa all'altro e, in forza di questa fiducia, acquisisce conoscenze, là prende corpo una forma conoscitiva che si basa sul credere. La relazione interpersonale, insomma, costituisce una forma di conoscenza con almeno pari dignità di quella razionale. 

Nell'Enciclica "La Missione del Redentore" n. 37: «I mezzi di comunicazione sociale hanno raggiunto una tale importanza da essere per molti il principale strumento informativo e formativo, di guida e di ispirazione per i comportamenti individuali, familiari, sociali. Le nuove generazioni soprattutto crescono in modo condizionato da essi. Forse è stato un po' trascurato questo areopago: si privilegiano generalmente altri strumenti per l'annunzio evangelico e per la formazione, mentre i mass- media sono lasciati all'iniziativa di singoli o di piccoli gruppi ed entrano nella programmazione pastorale in linea secondaria». 

Giovanni Paolo II, Christefideles Laici n. 44: «Nell'impiego e nella recezione degli strumenti di comunicazione urgono sia un'opera educativa al senso critico, animato dalla passione per la verità, sia un'opera di difesa della libertà, del rispetto alla dignità personale, dell'elevazione dell'autentica cultura dei popoli, mediante il rifiuto fermo e coraggioso di ogni forma di monopolizzazione e di manipolazione. Né a quest'opera di difesa si ferma la responsabilità pastorale dei fedeli laici: su tutte le strade del mondo, anche su quelle maestre della stampa, del cinema, della radio, della televisione e del teatro, dev'essere annunciato il Vangelo che salva». Non dimentico la missione affidatami il giorno del Battesimo: profetica, sacerdotale e regale; missione che ho confermato il giorno della Cresima perché da uomo nuovo per, con, in Cristo, riproponga che la Verità è Cristo, come ultimo appello rivolto all'umanità, perché possa dare compimento a ciò che sperimenta come desiderio e nostalgia. 

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