Il 5 agosto riconoscimento "La Traglia" a Pierluigi Giorgio. Lettera aperta del regista: "I molisani non mi meritano"

03.08.2025

Una disamina accurata che sa di addio, senza rancore ma con la serenità di chi sa di aver dato tutto, senza secondi fini

Martedì 5 Agosto alle ore 19, l'Associazione "Gli Orsi Volanti" di Jelsi desidera conferirmi -bontà loro - il "Premio Internazionale La Traglia" quale atto di riconoscenza per il mio contributo culturale negli anni, alla conoscenza ed apprezzamento del paese e del Molise in genere. Li ringrazio per questo, anche il tributo al sottoscritto potrebbe avere la parvenza di un controsenso, visto che il Premio è stato da me stesso ideato nel 2008 e diretto per quindici edizioni, ma andiamo per gradi. La mia attività disinteressata -salvo l'amore indiscusso per questa terra- si conclude qui! Uomo-Orso compreso. Una decisione di tutta coscienza presa in totale serenità ma non priva di dettagli da elencare -con la mia nota e indiscutibile franchezza che mi ha sempre contraddistinto- ad evitare troppe facili ed attese interpretazioni da parte di chi esercita l'arte della malafede.

Al premio diedi il nome "La Traglia" per onorare la Festa del Grano (in cui la manifestazione da sempre era inserita) ed un paese dove da piccolo presi il mio primo latte offerto da una brava contadina poiché purtroppo mia madre ne era priva. Fu per me una fortuna perché negli anni dei miei costanti ritorni succhiai anche l'amore per la gente "umile", le loro semplici storie, la campagna sino a decidere una manciata di anni fa di tornare a vivere proprio qui, in una casa che volli far costruire su una collina che guarda il borgo, le albe, i tramonti, il passaggio delle stagioni e di offrire la mia esperienza lavorativa a favore del paese e del Molise attuata per la regione già anni prima e in tempi non sospetti: radio, numerosi documentari per la RAI -apprezzati e più volte premiati- articoli, convegni, interviste televisive, recitals, recupero delle tradizioni, coinvolgimento dei paesani con l'Uomo-Orso con viaggi in svariate regioni italiane e la pubblicazione infine di un libro "Come una Piccola Nuvola - dagli indiani d'America al Molise" (altro atto d'amore per questa regione con due premi principali decretati dalle giurie nel Castello di Prata Sannita, provincia di Caserta e a Cagli in provincia di Pesaro-Urbino.)

Quest'anno, purtroppo, il Comitato dell'attuale biennio della Festa di Sant'Anna ha deciso che il per il Premio La Traglia - Etnie e Comunità" non ci fosse posto nel calendario dei festeggiamenti. Le ragioni? Poco importano, pare non renda il necessario e non sia sufficientemente attrattivo. Come se le lettere ricevute di ringraziamento del Dalai Lama, di Tara Gandhi nipote del Mahatma, di Papa Francesco, quella del Capo indiano Sioux, di Gino Strada ed Emergency, del Patriarca e Cardinale Louis Sako iracheno, di Enzo Maiorca apneista e ambientalista, di Geraoidin Breathnach irlandese, di Santino Spinelli portatore della cultura gitana, di Sheida Gavami attivista iraniana ed altri ancora qui premiati e spesso presenti ed il riscontro indiscutibile che ne è conseguito, portando alto il nome di Jelsi ben oltre i confini nazionali e continentali, potessero essere messi sulla bilancia: su un piatto il blasone internazionale del paese e sull'altro una presunta "scarsa rendita".

A fronte delle difficoltà economiche paventate dal Comitato, per giustificare il diniego allo svolgimento del Premio, mi sono attivato incontrando rappresentanti della politica regionale ottenendo una qualche promessa di finanziamento del Premio, di cui pure si era riconosciuta la valenza culturale e antropologica, onde poi riscontrare freni a motivo del disinteresse del Comitato e le conseguenti opposizioni. Son ben lontani i tempi e i modi in cui l'Assessore Franco Giorgio Marinelli per tre anni finanziò il Premio la Traglia, anche contro il parere dei suoi stessi di Partito, per l'alto valore del significato del Premio e dei risultati annualmente ottenuti. A differenza di altri assessori regionali che in pubblico sperticano applausi e poi fanno finta di non sapere. Evidentemente non porto voti e sono avulso dai salamelecchi e insofferente alle chiacchiere senza fatti! Andiamo avanti: saltato il sostegno della Regione, si son fatti avanti la Federazione molisana del Quebec e l'Associazione jelsese di Montreal, ritenendo un danno per Jelsi non perpetrare la continuità del Premio internazionale e offrendo un loro sostegno economico. La risposta unanime e netta del Comitato anche di fronte all'offerta di soldi è stata un netto, categorico: No!

A fronte di tutto questo fa almeno sorridere l'aver inserito nella brochure fra le attività del Comitato il "Premio La Traglia", omettendo però scorrettamente per "Una dimenticanza!", il mio nome – così hanno detto per giustificarsi (come si fa alle elementari).

E allora non c'è bisogno di un mago per capire che non è il Premio che non va, ma Pierluigi Giorgio e le cose che fa! Perché fa!

So di avere tanta gente che mi ama, ma anche altra in Molise che mi è avversa, che si abbandona -naturalmente alle spalle- a chiacchiere, schiattosità, maldicenze, ostilità, insofferenza, invidia. Ci sono poi altri che si dicono a favore, ma che "meglio non esporsi, meglio non farsi "malamici".

Poi ci sono quelli del "copia e incolla", gli scarsi d'idee che "simbolicamente" ti mettono i tappeti rossi per invitarti alla loro tavola, si nutrono del tuo cibo per poi sputare di nascosto nel piatto dove mangiano e provano a vomitarti, passando ad ignorarti per non essere adombrati. Salvo poi impossessarsi delle tue idee snaturandole, riconducendole tutte ai propri limitati ristretti confini provinciali, mentre il mio scopo è stato da sempre condurre le cose al di là dei confini regionali. Faccio qualche esempio: quando scoprii in Molise l'esistenza delle Maschere zoomorfe, nel '93 riassestai "Il Cervo" di Castelnuovo al Volturno apportando miglioramenti determinanti a partire dal costume, dalla presenza femminile della cerva, dalla musica, perché così com'era non sarebbe andato da nessuna parte. Creai inoltre il ponte con la Sardegna e le loro maschere accompagnando le nostre e accogliendo le loro: insomma, grande costante riscontro! Non c'è una volta negli anni successivi di essere stato citato dall'Associazione castelnovese promotrice dell'evento: anzi, per altri motivi li dovetti portare anche davanti ad un giudice! E l'atteggiamento dei Castelnovesi ritorna: l'anno scorso detti il Premio alla memoria di Charles Moulin con invito mio e del Comune di Jelsi al novello sindaco di Rocchetta a ritirarlo e porlo nel loro Museo. Dopo un si, scomparve: non si presentò, non ringraziò, non si scusò e non inviò nessuno in sua vece: condizionato anche lui dalle chiacchiere? Castelnuovo: quanto ho donato anche lì! Oltre il recupero della Maschera citata, la rivalutazione della figura di Charles Moulin, il dono di fotografie dei suoi quadri scattate in giro per l'Italia e rari vecchi articoli su di lui; e soprattutto l'invito a rimettere in piedi il suo rifugio semicrollato di Monte Marrone grazie al Sindaco di allora Antonio Izzi -che mi è testimone- per tornare ad avere qualcosa di concreto di Moulin e offrendo in cambio documentari sulla zona trasmessi sulla Rai nazionale. Ma ultimamente c'è stato anche chi, provetto anche lui nell'arte del "copia e incolla", dopo avermi richiesto e avuto in dono il mio documentario sul pittore francese, si è prodigato nel mettere in dubbio e screditare il mio operato ad esempio nella ricostruzione del Rifugio.

E vogliamo parlare dei tratturi? Dei miei 250 chilometri a piedi nel 1986 dimostrativi per il loro recupero e salvaguardia (quando non se ne parlava) per sensibilizzare la gente e i politici: furono coinvolti numerosi paesi e masse di gente; o della scoperta della famiglia Colantuono e la mia transumanza con loro nel 1989 con testimonianze filmate per la Rai nonché svariati articoli di giornalisti su testate nazionali e l'invito in trasmissione a parlarne da parte di Maurizio Costanzo? Naturalmente tutto in modo gratuito, salvo poi dopo di me l'apparire di qualche alligatore che cercò di sfruttare la situazione! Dei tratturi oggi se ne parla e in qualche modo si agirà con i tanti soldi arrivati dal Governo Conte, ma come? Molti hanno fatto già l'occhio a dollaro: quanto di questo denaro verrà speso realmente proprio per i tratturi? Vedremo…

Fu proprio lungo i tratturi che m'inventai la formula del CamminarNarrando: lanciare di quanto in quanto storie che lasciassero semi, che servissero da imput di riflessione ai gruppi che mi accompagnavano. Nel tempo qualcuno spiò con fare amichevole per poi riproporsi da solo. Oggi se uno sfoglia le varie proposte di trekking altrui, immancabile nei programmi offerti c'è la voce "narrazioni." Ma una cosa è narrare, una cosa è leggere!

Tutto ciò che riporto è solo per dovere di cronaca e con tanto di fatti acclarati e registrati; per il resto certa gente senza idee ma soprattutto senza gratitudine e riconoscenza, priva di latte, può inzuppare il biscotto nel cappuccino altrui: il sottoscritto di tazze, ne ha tante di riserva. Ma che non regala più! Ho già donato -per mia scelta- a sufficienza. Farò altro? Valuterò a seconda delle proposte e delle opportunità.

Una cosa sia chiara però, non si pensi che è ciò che è accaduto recentemente che mi abbia deluso o frenato: anni di chiacchiere ma con le spalle larghe e nerborute sono andato avanti per anni senza ascoltarle come un bulldozer ed ho fatto tutto ciò che mi ero prefisso nonostante i mormorii e qualche ostacolo. Ora è la mia nuova consapevolezza che dice basta e mi indica nuove strade il cui nucleo principale ruota principalmente attorno a me stesso; l'impegno preso personalmente con il Molise l'ho ormai strapagato! I Molisani non mi meritano, questa terra sì! Non è il Molise che non esiste; sono la maggior parte dei molisani che non lo fanno esistere!

Ho parlato di tutto ciò con la franchezza che mi contraddistingue e il rigore, l'etica professionale, il perfezionismo, l'impegno totale che metto nelle cose non nascondendo mai la verità dietro un dito; e questo disturba qualche provincialotto irrisolto: caratteristiche che fanno dire a qualcuno che Pierluigi ha un brutto carattere: si certo, lo dice chi di carattere non ne ha!

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