Il Congresso nazionale dei giovani del Movimento Cristiano Lavoratori, un'esperienza aggregativa
"Proiettati al futuro: seminatori speranza, i giovani protagonisti del proprio tempo", è necessario far germogliare il futuro dei giovani e della società in generale.
di Gianmarco Di Cicco
Due giornate intense, ricche di spunti di riflessione e di idee per il presente e il futuro della nostra società. Il 15 e il 16 dicembre si è svolto il Congresso nazionale dei giovani del Movimento Cristiano Lavoratori, al quale ho avuto l'onore di partecipare in qualità di delegato per la regione Molise.
Il mio percorso con il MCL inizia nel 2021 attraverso il Servizio Civile Universale. In quell'anno ho avuto modo di conoscere un'organizzazione dinamica e attenta alle esigenze della collettività. Questo ha contribuito ad accrescere in me delle sensazioni nuove, le quali mi hanno permesso di essere più empatico ed incline alla pazienza, nel pieno rispetto degli utenti che godevano dei servizi dell'ufficio nel quale lavoravo.
Nel corso dei mesi successivi, il legame con il Movimento è cresciuto, fino a diventare membro della delegazione regionale. Nel mio intervento rivolto all'assemblea dei giovani e alla dirigenza nazionale riunita a Roma nei giorni scorsi, ho ribadito i tre caratteri che, a mio avviso, il movimento deve perseguire: confronto, sintesi e protagonismo. Il primo nasce dall'incontro e dal dialogo tra i vari partecipanti e le varie esperienze; la sintesi deriva dal riconoscere gli obiettivi da rincorrere e il protagonismo nel MCL subentra nel momento in cui i giovani motivati sono spinti ad impegnarsi per il bene del proprio territorio.
Sottolineo, tuttavia, che il protagonismo debba essere diverso e distinguibile dal personalismo. Un'esperienza aggregativa, priva di egoismi, si traduce necessariamente in un forte impegno civico, sociale e politico in senso ampio. Ho affermato, inoltre, che i cardini del percorso assembleare e associativo da qui ai prossimi anni - in quanto i momenti esaustivi e più importanti del congresso non debbano ridursi esclusivamente a queste due giornate - sono: la promozione della Dottrina sociale della Chiesa; l'apertura dei giovani al lavoro e rendere loro più consapevoli rispetto all'affrontare i problemi della società e dell'ambiente, verso un discorso di piena democraticità, attraverso la testimonianza del dialogo. Questo aspetto è di dirimente importanza, in quanto fa sussistere il lavoro determinato dei territori.
Avendo modo di dialogare con altre realtà presenti, mi sono reso conto che la resilienza di un territorio piccolo, che sta affrontando un forte calo demografico come il Molise, deve risultare nell'ottica della comunione e del rispetto partecipativo tra le varie regioni. Questo rappresenta la traduzione nell'atto pratico del principio di partecipazione, verso un impegno unico e univoco, nonostante le difficoltà. Ciò si traduce nella declinazione della vocazione tra l'identità e i territori. Per questo aspetto, l'esigenza della partecipazione collettiva è fondamentale.
Come membro eletto della Consulta generale, vorrei che l'attenzione anche alle piccole realtà si concretizzi e che possa nascere una stretta collaborazione con l'organismo centrale, senza presunzione e con molta serenità. Nella sua dimensione di originalità culturale, lavorativa, politica, sociale, il Movimento Cristiano Lavoratori per essere al passo con i cambiamenti del mondo, deve necessariamente essere dinamico ma che tenga in forte considerazione le radici.
Parafrasando il tema del "Proiettati al futuro: seminatori speranza, i giovani protagonisti del proprio tempo" ritengo che sia necessario germogliare il futuro dei giovani e della società in generale.
