Il mio impegno per un Molise migliore
Filomena Calenda spiega le ragioni della sua candidatura: "Politiche sociali più forti, più inclusive, più vicine alle tante esigenze di chi è più indietro, di chi non ce la fa, di chi vive condizioni di disabilità che rendono la vita più difficile"
Mi sono candidata perché credo nella politica. - Apre così la sua nota programmatica Filomena Calenda, Consigliere regionale uscente e candidata nelle fila di Forza Italia per la prossima tornata elettorale -. Perché credo che la Politica possa essere il più alto servizio alla Comunità, lo strumento più importante per fare il bene. Mi sono candidata perché voglio dare il mio contributo alla costruzione di un Molise migliore. Nella mia breve esperienza di Assessore, nella passata legislatura, ho potuto toccare con mano quanto ci sia da fare in questa nostra meravigliosa terra, quanto ci sia da fare per politiche sociali più forti, più inclusive, più vicine alle tante esigenze di chi è più indietro, di chi non ce la fa, di chi vive condizioni di disabilità che rendono la vita più difficile. Mi sono candidata perché voglio che le politiche sociali non siano più la "cenerentola" della politica, ma il cuore propulsivo di una Politica più a servizio, più giusta, più inclusiva. Perché parità e pari opportunità non restino slogan con cui celebrare qualche giornata durante l'anno, ma l'essenza stessa del vivere civile, del vivere democratico, del vivere come Comunità.
Il mio impegno per il Molise è soprattutto un impegno per coloro che maggiormente hanno
bisogno di aiuto. E quando dico politica intendo proprio questo, Esserci, con determinazione
per coloro che faticano a farcela. Ho in mente una Proposta di Legge per i Caregiver. Nel nostro Paese la figura
del caregiver familiare non è né riconosciuta, né in alcun modo tutelata. Il fatto che
in Italia, a differenza di molti altri Paesi europei, questa figura non sia
giuridicamente riconosciuta, né in alcun modo tutelata, rivela in modo
inequivocabile quanto anch'esso sia invisibile, dato per scontato, e considerato
irrilevante. Tutto ciò, va detto, penalizza in modo particolare le donne, visto che
ancora oggi la stragrande maggioranza di coloro che prestano assistenza informale è di
genere femminile. Mi impegnerò fino in fondo per trovare le risorse e dare una risposta
a tante e tanti cittadini che continuano ad essere soli. Voglio riprendere il tema dei Fondi FNA. Come Assessore e ancora prima come
Presidente ANMIC da oltre vent'anni ho potuto avere una continuo e costante confronto con il territorio. L'attento ascolto delle istanze presentatemi da famiglie e Associazioni mi hanno
fatto comprendere come particolari necessità chiedono sicuramente di avere un seguito:
1) Sostituire l'attuale strumento di valutazione SVAMA con altro strumento di valutazione che non
discrimini coloro che risultano disabili dalla nascita a favore della popolazione anziana e che
preveda l'individuazione del livello della disabilità o comunque del bisogno assistenziale in valori
che vanno da 0 a 10;
2) Per i nuclei familiari al cui interno sono previsti più disabili, prevedere il riconoscimento del
contributo ad almeno un disabile a prescindere dal collocamento in graduatoria;
3) Prevedere un punteggio aggiuntivo ai disabili dalla nascita rispetto a coloro che hanno acquisito la
disabilità in età avanzata.
A tutto questo si aggiunga, in ultimo ma non per ultimo, il tema della compartecipazione: 400.000,00
Euro, per le tante necessità e le continue istanze che arrivano da chi vive ogni giorno dovendosi
confrontare con la non autosufficienza, sono davvero pochi. È un capitolo che richiede certamente uno
sforzo maggiore e sarà una delle priorità del mio impegno nella politica. Particolare attenzione riserverò ai Lavori di Utilità Diffusa (LUD) per i quali già
molto ho fatto nella passata legislatura come Assessore con delega al lavoro e per i
quali molto ancora bisogna fare, in termini di reperimento di fondi maggiori, di
strutturazione e adeguamento dell'organico. Uno strumento che permette di prestare
attenzione a soggetti disoccupati di lunga durata privi o sprovvisti della
copertura degli ammortizzatori sociali, come ai soggetti maggiormente
vulnerabili, quali persone con disabilità, persone svantaggiate, vittime di violenza o
grave sfruttamento e a rischio di discriminazione, beneficiari di protezione
internazionale, sussidiaria ed umanitaria, persone appartenenti a minoranze e gruppi
emarginati, quali i rom, altri soggetti presi in carico dai servizi sociali, a prescindere
dalla durata della disoccupazione. Altro tema che particolarmente ho a cuore è il trasporto dei dializzati. È necessario
un vero Piano in favore dei pazienti emodializzati che preveda:
o l'istituzione ed il potenziamento di idonei servizi di trasporto per dializzati, di
dialisi domiciliare attraverso la erogazione di contributi ai pazienti ed agli Enti
ospedalieri per il trasporto, l'acquisto delle relative attrezzature e
l'organizzazione dei corsi di addestramento previsti,
o l'estensione del trattamento gratuito per le prestazioni emodialitiche
ambulatoriali e domiciliari anche ai soggetti non assistiti in regime mutualistico
e aventi comunque titolo alla assistenza ospedaliera erogata dalla Regione;
o la concessione di sussidi straordinari ai nefropatici sottoposti a trapianto renale
o a trattamento di emodialisi e a quelli che si sottopongono al trapianto del
rene, anche per il periodo di tipizzazione precedente l'intervento e per quello di
assistenza post-operatoria. Particolare attenzione riserverò poi all'abbattimento delle barriere
architettoniche. Occorrono politiche che vadano oltre i semplici accessi ai bonus.
Occorrono più fondi, occorre spenderli meglio. Occorre creare la cultura
dell'integrazione e dell'inclusione che metta tutti nelle condizioni di fruire di spazi e
servizi. Occorre una migliore strutturazione di questo ambito, una maggiore
attenzione. Tema fondamentale è poi quello della lotta al Bullismo e al Cyberbullismo. Un tema
dilagante che richiede un autentico cambiamento e uno sforzo culturale per la
prevenzione e il contrasto, come la proposta di politiche che vadano nella direzione
dell'inclusione e della costruzione di una mentalità che si opponga al fenomeno da se
stessa. È importante l'istituzione di una vera cabina di comando, di un osservatorio che
funzioni davvero, che superi le appartenenze e includa il maggior numero possibile di
soggetti, istituzioni, enti, associazioni operanti nel terzo settore perché si faccia rete e
si lavori insieme. Quello che stiamo vedendo in questi giorni in Emilia Romagna rafforza poi la mia
convinzione della necessità di politiche più attente e più rispettose del territorio.
L'Edilizia scolastica, il dissesto idrogeologico, la rete stradale devono diventare la
priorità della politica di questa Regione.
Questo è quello che ho in mente per costruire un Molise migliore.
