Il Molise e i suoi quattro gatti
di Romano Farrocco
Un territorio che si distende tra monti e praterie, incontaminato, sconosciuto al turismo di massa, fatto di paesaggi che parlano di amore per la propria terra e di tutela di un'identità orgogliosa e fiera, dove le tradizioni si tramandano per secoli. La premessa fa presagire ad una terra magica, ricca, che suscita l'interesse delle persone, invece questo territorio è segnato da un problema che presto lo porterà a non esistere più.
"il Molise non esiste" questa la frase del dottor Donald Johnson che affermò quanto segue: "Ho studiato a lungo la geografia (…) dell'Italia, e sono giunto alla conclusione che il fatto che nessuno ricordi il capoluogo del Molise, il piatto tipico del Molise, una canzone popolare del Molise o perfino il dialetto di questa regione, si può spiegare così: il Molise non esiste", frase che scatenò il web portando il Molise alla ribalta nazionale, ripresa dal fumettista Leo Ortolani che si servì di questo "luogo fantascientifico" per sfuggire all'accusa di stupro, spaccio e incendi dolosi, creando interesse tra i turisti di tutta Italia.
Dà fastidio al popolo sannita, orgoglioso e diffidente, che, in parte, ha segnato la storia di questo pezzo d'Italia, essere catalogato come comunità di una regione che non esiste ma dovrebbe dar più fastidio l'atteggiamento passivo che costerà la vita dei paesi che riempiono questo territorio. Lo spopolamento è dinanzi agli occhi di tutti, si respira in ogni angolo di questa regione, nelle scuole, nelle piazze, nei luoghi che un tempo erano il cuore pulsante dei nostri paesi. Secondo i dati Istat aggiornati al 30 settembre scorso, i residenti in regione sono 290.362. Nei primi 9 mesi del 2022 il Molise ha perso 2mila abitanti ma ad essere preoccupante per le dimensioni è quanto accaduto negli ultimi 20 anni: la regione ha perso oltre 30mila residenti, più del 10 per cento della popolazione. Nel 2002 gli abitanti erano 321.047, nel 2022 sono scesi a 290.362. Insomma, forse, è il caso di dire che se non si riuscirà ad invertire la rotta, sperimentando la rinascita, come del resto hanno fatto alcuni comuni molisani, basti pensare a Castel del Giudice, in provincia di Isernia, che con il borgo di comunità, il recupero di stalle per fare l'albergo diffuso, il meleto e l'apiario collettivi ha aumentato negli ultimi anni il numero dei nati e dei residenti, "IL MOLISE NON ESISTERA'"
Una riflessione va fatta, profonda e attenta, non si può farsi scivolare qualunque cosa, restando inermi, bisogna agire e per farlo ci vuole energia nuova, positiva, giovane, non legata ai vecchi dogmi di una politica clientelare che non guarda alla risoluzione del problema ma quasi esclusivamente ai voti e al potere. Il pensiero giovane va ascoltato e va incentivato, bisogna dar voce alle comunità molisane coinvolgendo quei pochi giovani che, nonostante tutto, sono rimasti a "combattere in prima linea" con il coltello ben affilato tra i denti.
Gli obiettivi a medio termine sono ben precisi creare le condizioni favorevoli in termini di istruzione, mobilità e sanità, bisogna farlo nei paesini che rappresentano la maggior parte del tessuto molisano, solo così si potrà tornare a vivere bene e si potrà sperare in un cambio di rotta. Si può e si deve fare ma questo cambiamento passa, inevitabilmente, attraverso l'azione di tutti, nessuno escluso.
