Il popolo del "NO"

04.03.2022

No Triv, No Tap, No Tav, No Vax... da 20 anni in Italia diciamo "NO" praticamente a tutto. Abbiamo detto NO al nucleare e però abbiamo centrali istallate praticamente su tutti i nostri confini... (e visto che ci sono perché non chiedere a Parigi una partnership per acquistare una quota delle loro centrali in cambio di rifornimento costante di energia elettrica?) 

Abbiamo avuto modo di riflettere su quanto dichiarato in questi giorni dall'ex presidente di Enel, Chicco Testa. E forse, un approfondimento va fatto.

Mentre i costi umani della guerra in Ucraina sono già una triste realtà, si profila lo spettro di una crisi energetica senza precedenti. Paghiamo decenni di anni di pigrizia e politiche ideologiche sulle fonti rinnovabili. Dipendiamo al 43% (una follia!) dal gas russo e buona parte di questo passa dall'Ucraina.

E' stato commesso l'errore di pensare che le fonti rinnovabili - che vanno fatte - potessero fare tutto. Servono per fare elettricità, che rappresenta il 20% dei nostri consumi energetici totali. Il rimanente 80% si fa con petrolio e gas. Le fonti rinnovabili sono importanti, necessarie, magari potremmo iniziare ad usare un po' più i nostri tetti (con buona pace delle Soprintendenze!) anziché impiantare pannelli solari dove un tempo si seminava il grano e oggi siamo costretti ad importare grano, è di qualche giorno fa la notizia secondo cui i nostri allevatori sono in grande difficoltà... 

Nel Mediterraneo ci sono risorse sufficienti, miliardi e miliardi di metri cubi di gas, quanto basta per rendere indipendente questa parte del mondo. C'è gas disponibile nel nord Adriatico, ma No Triv... e dunque meglio legare le nostre sorti all'importazione e riempire le tasche ogni giorno di un folle che ha deciso di invadere l'Europa e uno Stato Sovrano con i carri armati! L'Europa versa alla Russia circa 800 milioni ogni giorno per la fornitura di gas e petrolio!

Ora che siamo costretti a fare un bagno di realtà, al di là dei proclami di certi nostri politici che fino all'anno scorso hanno osannato il dittatore russo e la sua affidabilità come fosse un dio e oggi addirittura si propongono come intermediari di pace, forse sarebbe opportuno che iniziassimo a ragionare su soluzioni non troppo a lungo termine per mettere il paese almeno al riparo. Abbiamo avuto decenni di pigrizia politica in cui tutto si è fatto tranne che pensare ai problemi strutturali del nostro paese.

La forza di Mosca, ciò che rende Putin una mosca cieca, accecata dall'irrazionalità, è la forza che gli deriva dall'esportazione dei combustibili. E se i rubinetti li chiudessimo al contrario? Forse per il gas è un po' complicato perché arriva via tubo e via nave ma in Italia non abbiamo rigassificatori sufficienti, ce ne sono solo tre. Ma di petrolio i fornitori sono tanti... e già smettere di comprare petrolio dalla Russia forse farebbe capire al dittatore russo che non è poi cosi conveniente dichiarare guerra la mondo... come di fatto sta facendo!

Togliere a Mosca la forza del petrolio sarebbe la vera sanzione... ma nel frattempo c'è chi muore!

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