Il segno di Giona

09.03.2022

Giona è stato un "segno" con la sua predicazione per gli abitanti di Ninive, così Gesù proclama di essere il "segno" supremo dell'azione misericordiosa di Dio.

Chiedere "segni", miracoli strepitosi per accettare la verità della fede è un fatto di sempre, ed è un po' un pretesto per rimanere nella zona grigia della comoda incredulità. Credere compromette, così come non credere... rimanere nel mezzo fa comodo. E questo è vero per la fede, come per la vita di ogni giorno.

Quasi mai siamo disposti a cambiare rotta anche quando constatiamo con chiarezza che non siamo felici e che viviamo una vita che sfiora la soglia della mediocrità. Preferiamo la nostra pigrizia, la nostra abitudine e rimandiamo l'inizio dei nostri cambiamenti a un "lunedì prossimo" come tutte le diete che non faremo mai.

Eppure quanti "segni" sul nostro cammino... un fatto, un incontro, una persona, un dolore, una gioia... tanti e tanti piccoli segni che Dio lascia sul nostro cammino, che se avessimo il coraggio di raccogliere ci racconterebbero il "sogno" che Dio stesso ha per ciascuno di noi.

Un "sogno" dentro il quale è la nostra felicità...ma costa fatica. Meglio aspettarsi il "miracolo"... Non fare ciò che potremmo fare, rinunciare al possibile chiedendo a Dio di compiere invece l'impossibile.

La Quaresima potrebbe essere il tempo favorevole per ricominciare ad avere una vita spirituale o magari intensificare e interrogare quella che già abbiamo... per cercare di riconoscere i tanti "segni" di cui è pieno il nostro percorso e scoprire così il grande "sogno". 

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