IN FAMILY Netw...

22.05.2021
di Marilena Di Lollo

Nel corso dell'XI Settimana del Diritto alla Famiglia si parla ancora di affido. Una serata dedicata al lancio di "IN FAMILY Netw, Rete Centro-Meridionale tra Servizi Sociali e Associazioni Familiari per la realizzazione degli affidamenti difficili" è il titolo del webinar andato in onda il 19 maggio sui canali social della Federazione Progetto Famiglia. Un incontro a più voci per la presentazione di un progetto sperimentale che durerà due anni, a cui hanno aderito numerose istituzioni e reti di famiglie affidatarie delle regioni del Centro-Sud Italia. Patrocinano l'iniziativa la Regione Puglia, i Garanti dell'Infanzia e dell'Adolescenza della Basilicata e della Campania.

Nel biennio sperimentale - ha spiegato Marco Giordano - l'obiettivo è lo sviluppo di una rete di collaborazione, con lo scopo di favorire l'incontro tra il "bisogno di accoglienza familiare" rilevato dai servizi sociali territoriali e la "disponibilità all'accoglienza familiare", suscitata e accompagnata dai servizi stessi e dalle reti di famiglie affidatarie. L'incontro tra bisogni e disponibilità che In Family Netw intende favorire - aggiunge Giordano - ha il valore di un "pre-abbinamento esplorativo". Nel pieno rispetto dei ruoli, non entra nel merito delle funzioni di stretta competenza dei Servizi sociali titolari del caso e, per i percorsi giurisdizionali, dei Tribunali per i minorenni.

In Family Netw è il tentativo di dare una risposta ai tanti bambini e ragazzi out-of-home che non trovato accoglienza famigliare, a coloro che hanno sperimentato nel corso della loro infanzia e della loro adolescenza vissuti di abbandono e di solitudine. I dati ministeriali, cristallizzati al dicembre 2017, riportano che nelle regioni dell'Italia centro-meridionale su 10 bambini e ragazzi fuori dalla famiglia di origine, ve ne sono solo 1-2 in affido eterofamiliare, 3 in affido a parenti e 5-6 inseriti in una comunità residenziale. Sono dei numeri - hanno spiegato gli operatori di Progetto Famiglia - ben al di sotto della media nazionale e ancor più distanti dai numeri delle regioni del Centro-Nord Italia.

Dati ben lontani dalla concreta attuazione del diritto sacrosanto dei minori a crescere in famiglia. In Italia, inoltre, sono oltre 400 gli "adottabili non adottati", minori di cui il Tribunale per i Minorenni, con sentenza, ha dichiarato l'adottabilità ma che non hanno trovato accoglienza tra le liste delle coppie disponibili all'adozione. Sono bambini e ragazzi portatori di bisogni complessi (disabilità o patologie sanitarie, ragazzi/e ultra-dodicenni, fratrie numerose) che trascorreranno gran parte della loro infanzia e adolescenza in strutture residenziali.

Le ragioni di questa fotografia di un Paese diviso in due vanno ricercate sicuramente in una pluralità di fattori, uno di questi è la mancanza, o il mancato aggiornamento, delle Banche Dati degli Affidatari. Già nel 2013 le Linee guida nazionali sull'affidamento familiare assegnano in capo ai Servizi la funzione di predisporre e aggiornare Banche Dati "delle risorse reperite e formate" e di promuoverne lo scambio informativo al fine di individuare le risorse più adeguate.

Progetto Famiglia - ha raccontato Giordano - ha sperimentato nel corso degli anni che ampliando le ricerche alle reti associative è possibile dare risposte ai tanti bambini e ragazzi bisognosi dell'abbraccio accogliente di una famiglia. Questa esplorazione, però, non può essere demandata alla buona volontà della singola associazione o all'impegno del singolo operatore, può essere modellizzata attraverso un lavoro di rete, sentito ed agito, tra tutti gli attori sociali. L'appello per l'adesione al network è rivolto ai Servizi e alle associazioni/reti di famiglie affidatarie del centro-sud Italia che possono richiedere informazioni alla mail advocacy@progettofamiglia.org. Non è una scelta, ma una assunzione di responsabilità del ruolo che è demandato alle istituzioni e a ciascuno di noi di garantire ai bambini e ai ragazzi l'esigibilità del diritto a crescere in famiglia! 

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