Isernia si ribella: Emilio Izzo guida la battaglia per salvare l’ospedale Veneziale

15.05.2025

di Mario Garofalo

In una città che da troppo tempo sembra lasciata ai margini, qualcuno ha deciso di non restare fermo a guardare. Emilio Izzo, volto noto delle lotte civiche in Molise, ha chiamato a raccolta i cittadini per un'assemblea pubblica venerdì 23 maggio alle 17:00 nella sala consiliare del Comune di Isernia. Il tema è di quelli che non si possono ignorare: la difesa del reparto di Emodinamica e, più in generale, dell'intero ospedale Veneziale.

È un grido d'allarme, ma anche una proposta di riscatto. "Sarò il vostro guerriero di pace (ma non tanto) per il rilancio del nostro ospedale e dell'amata città di Isernia", ha dichiarato Izzo in un messaggio che ha già cominciato a circolare ampiamente. Il tono, come spesso accade con lui, è appassionato, a tratti duro, ma non c'è nulla di improvvisato: c'è rabbia, sì, ma c'è anche una direzione.

E la direzione è chiara: smettere di subire e cominciare a reagire. L'invito è rivolto a tutti, istituzioni comprese. Ma soprattutto ai cittadini, quelli che – parole sue – sono stati "traditi da troppi amministratori" nel corso degli anni. Quelli che vedono chiudere reparti, ridurre servizi, perdere diritti, e spesso non hanno neanche più la forza di indignarsi.

Non è il solito comizio, e nemmeno la solita protesta. Qui c'è un uomo che, nel bene o nel male, ha fatto della coerenza una bandiera. E che adesso vuole trasformare una protesta locale in una questione collettiva. Perché, alla fine, quello che succede a Isernia non riguarda solo Isernia. Riguarda tante altre realtà italiane dove la sanità pubblica arretra, dove i cittadini devono fare i conti con ambulanze che arrivano in ritardo, ospedali svuotati, reparti chiusi.

L'assemblea del 23 maggio sarà il primo banco di prova. Quanti risponderanno all'appello? Chi si metterà in gioco davvero? Chi avrà il coraggio di dire che sì, la battaglia per l'ospedale è anche una battaglia per la dignità di un territorio?

Izzo, da parte sua, ha lanciato il guanto. Con il suo stile diretto e senza sconti, ha detto chiaramente che non intende più aspettare. "Unitevi a me, non vi tradirò". Un'affermazione che può suonare ambiziosa, ma che parla a un sentimento reale: la voglia di fidarsi ancora di qualcuno. Di credere che qualcosa possa cambiare, davvero.

Se sarà solo un fuoco di paglia o l'inizio di un nuovo percorso, lo diranno i fatti. Ma una cosa è certa: Isernia, oggi, ha deciso di alzare la testa. E in un tempo in cui l'indifferenza sembra la norma, è già una notizia.

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