L’Abbazia di Licusati e la necessità di una memoria custodita
Sarà lo scenario che ospiterà, il prossimo 22 agosto, la presentazione dei nostri Quaderni Meridionali
di Mario Garofalo
Nel corso delle consuete letture che alimentano il lavoro redazionale e critico di questa Testata, con il suo satellite Quaderni Meridionali, mi sono recentemente imbattuto in uno studio che ha saputo imporsi per solidità, profondità e rigore, suscitando riflessioni che desidero condividere con i nostri lettori. Mi riferisco a un contributo di Innocenzo Bortone dedicato all'Abbazia di San Pietro di Licusati (nella foto), complesso monastico oggi poco noto, il quale rivela una fitta trama di corrispondenze tra storia, territorio e forme di insediamento.
Lo studio, condotto con perizia e sensibilità, restituisce all'abbazia una collocazione cronologica e documentaria oltre a un profilo simbolico e culturale che la radica nel paesaggio cilentano quale testimone di lunga durata, capace di parlare alla contemporaneità attraverso i segni depositati nel tempo. La lettura proposta da Bortone, attenta sia al dato storico che alla morfologia del luogo, permette di cogliere l'abbazia come nucleo generativo di relazioni sociali, cultuali e territoriali, parte integrante di un equilibrio che ha definito per secoli l'assetto del Cilento meridionale.
Colpisce, in particolare, la capacità dell'autore di costruire un discorso che coniuga la precisione dello storico alla responsabilità dell'intellettuale radicato nel proprio contesto. L'Abbazia di Licusati diventa, dunque, paradigma di un patrimonio diffuso, spesso trascurato dalle grandi narrazioni, eppure essenziale per comprendere le forme di continuità e trasformazione che caratterizzano il Sud interno.
Ciò che emerge è un invito a superare la logica del recupero emergenziale o della valorizzazione funzionale, abbracciando una prospettiva fondata sulla conoscenza profonda dei luoghi, intesa quale prerequisito di ogni autentica politica di conservazione. In quest'ottica, il patrimonio culturale si configura come struttura di senso condivisa, matrice viva di identità collettive e risorsa per una cittadinanza consapevole.
Quaderni Meridionali, da sempre impegnata nella promozione di una cultura storica attenta alle specificità territoriali e capace di dialogare con le trasformazioni del presente, riconosce nel lavoro di Bortone un esempio alto di ricerca capace di coniugare metodo e visione, dettaglio e orizzonte.
L'Abbazia di San Pietro di Licusati – insieme a molti altri luoghi "minori" del nostro Mezzogiorno – rappresenta una soglia da cui ripartire per immaginare un rapporto nuovo con il passato: inteso come archivio muto, bensì quale presenza attiva, capace di orientare pratiche, scelte e progettualità.
Nel Sud dei silenzi apparenti, ove la storia si deposita nei paesaggi piuttosto che nelle retoriche, ogni pietra può ancora farsi parola. Sta a noi, storici, studiosi, cittadini, offrire ascolto e traduzione.
